Chichizola tra Neuer e Buffon «Il Perugia di Alvini non si batte»
«Quella rete di Ciurria al 96’ a Monza Il portiere argentino sempre più punto di forza del Grifo che ha la 3ª migliore difesa
Aguidare la terza difesa del torneo (18 gol subiti, a pari merito con Benevento, Frosinone e Cittadella; meglio del Perugia hanno fatto soltanto Pisa e Lecce) c’è Leandro Chichizola, 31 anni, argentino, rientrato in Italia dalla Spagna per l’acume del ds Marco Giannitti.
Anche a Monza “Chichi” ha figurato tra i migliori grifoni, con parate decisive, insieme a Kouan, Matos e l’eroico De Luca (sceso in campo con una frattura al naso), anche se tutto il gruppo ha fatto la sua parte ed avrebbe meritato i tre punti, sfumati negli ultimi secondi.
Grande prova, Chichizola, al Brianteo?
«Dobbiamo resettare, dimenticare quel gol di Ciurria, col lavoro e con l’impegno. Resta l’amaro in bocca di una vittoria sfumata. Il rimbalzo della palla ha tradito anche me. I lombardi, va detto, vantano grandi qualità. Il punto resta comunque importante».
É il decimo pareggio su 18 gare. Da cosa dipende questa ... pareggite?
«Dalla casualità. Noi scendiamo in campo sempre per dare il massimo, per vincere. Fuori casa abbiamo conquistato più punti che al Curi, forse per gli spazi che riusciamo a sfruttare meglio. Anche a Benevento, Frosinone, Pisa abbiamo interpretato bene le gare e spesso avremmo meritato più del punto ottenuto... Pure al Brianteo la nostra prestazione é stata molto positiva e ricca di emozioni».
Nella gestione Santopadre, in B, mai il Perugia aveva chiuso il girone di andata con la media punti di 1,47. La squadra umbra può aspirare ai play off?
«Troppo presto per sognare. Noi continuiamo a puntare alla salvezza prima possibile. Restiamo umili. Come abbiamo visto in pochi secondi abbiamo buttato via la vittoria... ».
Sabato inizia il girone di ritorno e al Curi arriva il Pordenone, formadifferenza
zione di fondo classifica... «Sarà un gara difficilissima. Più difficile di quella di Monza. Servirà dare il massimo».
Chichizola ha disputato tutte le partite. Scende in campo anche per guadagnarsi un posto nella nazionale argentina?
«Troppa concorrenza. Dovrei fare tanto, tanto. In Inghilterra, in Italia,
in Sud America ci sono altri competitor importanti».
Il rinnovo del contratto con i biancorossi a che punto é?
«Non ci penso. La società e il mio procuratore provvederanno al momento opportuno. Il mio compito è difendere la porta del Grifo».
Chichizola dal River all’Italia. Che
rileva tra fare il portiere in Argentina ed in Italia?
«Il River è stato il mio sogno di bambino. Ho giocato e fatto amicizia con Sanchez, Simeone, La Mela, Pereira... In Sud America i portieri sono dotati di istinto, di talento naturale. In Italia, dove sono arrivato a 23 anni, ho imparato molto da Orlandi, che all’inizio, nello Spezia, mi ha fatto piangere. La scuola tecnica italiana arricchisce molto».
É cambiato il modo di giocare dei portieri?
«Molto. Dieci anni fa non si faceva partire il gioco dal basso come oggi. Il mister ci chiede questo, noi eseguiamo con partecipazione convinta».
Qual è il suo idolo?
«Il mio è sempre stato Michael Jordan, perché da piccolo sono cresciuto nel basket. Al calcio sono arrivato a 11 anni. L’allenatore del club mi disse: ”Tu sei quello che giocava nella squadra di basket? Allora vai in porta”. I portieri? Per valore assoluto e continuità di presenza, per anni, dico Buffon. Tra quelli dell’ultima generazione, moderni, in testa metto Neuer».
«C’è da migliorare Troppi 18 pari per una squadra che gioca sempre per vincere»
«Testa subito alla gara con il Pordenone Sarà più dura anche di quella con Stroppa»
Qual è il punto di forza del Perugia?
«Il gruppo. L’affiatamento. Partito fin dal primo giorno grazie al mister ed allo staff».
va cancellata subito. Ma questo gruppo sa come si fa»