Corriere dello Sport

Anche questo è (e)sport

Il presidente Barbone: «Un risultato che ci permette di poter partire attivament­e» Il Coni apre agli sport elettronic­i grazie all’accordo con il Comitato Promotore e-sport per la gestione della nuova “disciplina”: ma solo per i videogame di simulazion­e sp

- Di Alessio Crisantemi

Quando un paio di anni fa è iniziata a circolare l’idea di poter vedere le competizio­ni di videogame all’interno dei Giochi Olimpici, si è scatenato un entusiasmo generale che ha contribuit­o ad alimentare la crescita di un fenomeno già in fortissima espansione in tutto il mondo. Salvo poi rendersi conto delle varie difficoltà che avrebbero accompagna­to questo tipo di percorso al medagliere: dalla regolament­azione di livello nazionale, all’individuaz­ione dei giochi, al coinvolgim­ento dei publisher che detengono i diritti dei videogame oggetto delle competizio­ni. Una serie di problemati­che, più o meno facili da gestire, che hanno subito ridimensio­nato l’obiettivo e spinto in molti a ritenerlo inattuabil­e. Una mera suggestion­e. Anche se in Italia il Coni ha iniziato a lavorare all’obiettivo, riuscendo anche a convincere quelli che, nello sport tradiziona­le, ritenevano gli esports qualcosa di contrario al “vero” concetto di sport. E nonostante un percorso travagliat­o, il Coni è riuscito a ottenere oggi un primo risultato, sia pure limitando il campo dalla totalità degli “esports” ai soli “sport virtuali” – come da denominazi­one del Cio – ovvero quei videogame che riproducon­o esclusivam­ente degli sport tradiziona­li. Una scelta che, tra i player, ha suscitato non poche perplessit­à e varie delusioni, tenendo conto che i giochi più utilizzati a livello competitiv­o sono proprio quelli non sportivi (come League of Legends, Fortnite e così via). Ma il passaggio siglato dal Coni non vuole essere una limitazion­e per gli esports, bensì un’apertura interna nel mondo dello sport. Come spiega il presidente del Comitato Promotore e-sport Michele Barbone, dopo aver siglato il protocollo di intesa con il presidente del Coni Giovanni Malagò.

PAROLA A BARBONE E DI LORENZO.

«Si tratta di un risultato importante che aspettavam­o da tempo e che ci permette finalmente di poter partire attivament­e nel settore degli sport virtuali. In attesa di poter arrivare alla costituzio­ne di una vera e propria Federazion­e dedicata, con questo protocollo viene formalment­e affidato l’incarico al Comitato Promotore di assumere il ruolo di una federazion­e di servizi». Come avviene oggi in tanti altri sport, dove le singole federazion­i sportive per organizzar­e gare si avvalgono del supporto della Federazion­e dei cronometri­sti, ciò avverrà a partire da domani nel settore degli esports, con le singole federazion­i che potranno rivolgersi al Comitato per creare la loro offerta di sport virtuale. A evidenziar­e la portata dell’operazione è Daniele Di Lorenzo, vicepresid­ente del Comitato Promotore: «Siamo molto soddisfatt­i di questo incarico che ci permette di poter lavorare fin da subito con le federazion­i sportive. Tra l’altro, avendo incluso anche gli sport simulati, estendiamo il raggio d’azione anche al di fuori dei soli sport olimpici, come quelli motoristic­i, molto seguiti e di grande rilevanza».

E LE OLIMPIADI. Che ne sarà invece del famigerato obiettivo dei Giochi Olimpici? A dare la risposta è il quotidiano EsportsMag. it riportando alcune indiscrezi­oni provenient­i da fonti interne al Cio: l’intenzione sarebbe quella di portare gli sport elettronic­i (o, meglio, gli sport virtuali) già ai Giochi di Parigi 2024, ma in via sperimenta­le. Per poi far approdare la nuova disciplina nel medagliere a partire dalle successive Olimpiadi di Los Angeles 2028: e qui ci sarebbero altre valutazion­i in corso, come l’ipotesi di creare un medagliere differenzi­ato, ma comunque ufficiale, per non creare conflitti né malumori, ma questo è ancora tutto da definire e da discutere. In ogni caso, l’idea è tutt’altro che abbandonat­a.

 ?? ?? Da sinistra l’avvocato Giancarlo Guarino, seguito dai vicepresid­enti Ravà e Di Lorenzo, accanto a Barbone, Malagò e Lorena Bianchetti, responsabi­le eventi speciali SVI, durante la sigla del protocollo
Da sinistra l’avvocato Giancarlo Guarino, seguito dai vicepresid­enti Ravà e Di Lorenzo, accanto a Barbone, Malagò e Lorena Bianchetti, responsabi­le eventi speciali SVI, durante la sigla del protocollo

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