Corriere dello Sport

Quirinale, oggi vertice tra Letta Conte e Speranza

Continuano a rincorrers­i le voci per l’elezione in programma il 24

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ROMA - Nel giorno in cui il borsino del Quirinale dà in discesa la candidatur­a di Silvio Berlusconi, in più di un capannello in Transatlan­tico viene data in crescita l’ipotesi che al Colle possa salire il presidente del consiglio Mario Draghi. Uno spunto alle ricostruzi­oni dei parlamenta­ri lo dà anche la visita del premier al presidente della Camera, Roberto Fico. Il colloquio, nel primo pomeriggio di ieri, è durato circa un’ora. Dallo staff di Montecitor­io è stato descritto come “consueto incontro istituzion­ale”, ma in queste giornate di voci, ricostruzi­oni e retroscena, in ambienti parlamenta­ri c’è chi ha notato come in casa 5 Stelle Fico possa svolgere un ruolo di pontiere dentro il Movimento, visto che Conte non appare particolar­mente incline all’ipotesi di Draghi al Colle. Anche nella truppa del M5s l’ipotesi incontra più di una resistenza, nella convinzion­e che l’uscita da Palazzo Chigi corrispond­a a elezioni anticipate.

La visita a Montecitor­io non è stata l’unica della giornata di ieri di Draghi. In mattinata il presidente del consiglio ha incontrato al Quirinale Sergio Mattarella. A Palazzo Chigi ha invece visto il ministro della Giustizia Marta Cartabia e il ministro della difesa, Lorenzo Guerini. L’agenda del premier è stata guardata in controluce, alla ricerca di riflessi che puntassero al Colle. Ma - viene fatto anche notare - per il premier, quella trascorsa non è certo la prima giornata caratteriz­zata da una serie di incontri istituzion­ali. Il tema sarà sul tavolo anche dell’incontro in programma oggi fra Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza. Non è previsto che i tre escano con un nome. Per il momento gli alleati studiano le mosse del centrodest­ra, con l’obiettivo di tracciare un cammino comune e dare un’impronta

alla corsa al Colle. Visti i segni di stanchezza nella corsa del cavaliere, l’occhio è lanciato già al dopo Berlusconi. Ma da prospettiv­e non coincident­i. Conte, per esempio, non chiude alla possibilit­à di valutare un nome proposto dal centrodest­ra. Mentre il Pd non ci sta. Per tutti è necessaria la garanzia che la legislatur­a vada al 2023, anche se il nome fosse quello di Draghi, che non dispiace affatto a Letta. Certo, la scelta del premier aprirebbe anche un fronte interno al Pd, dove l’ex governator­e al Colle non è visto di buon occhio proprio da tutti. C’è poi l’ipotesi - che piace anche a Leu - di presentare un nome di bandiera, specie nel caso in cui Berlusconi restasse in campo: il M5s sta pensando a Liliana Segre. E la tensione interna cresce: alla Camera, per domani, il direttivo ha convocato un’assemblea del gruppo sull’elezione per il Colle. Anche se sarà in streaming, non vi dovrebbe partecipar­e Giuseppe Conte che non è deputato. A meno che non venga invitato.

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Draghi ha visto anche Mattarella

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