Corriere dello Sport

Il gioco delle tre corte

- Di Ivan Zazzaroni Ah, come ci si divertiva con Maurizio Mosca ®RIPRODUZIO­NERISERVAT­A

Così come Mourinho è riuscito ad anticipare la sequenza delle domande che gli hanno posto sabato in conferenza stampa, anch’io ho fatto una previsione risultata - purtroppo - azzeccata. Al posto del foglietto dello Special, pagina 3 dell’edizione di ieri: «... una sfida, Juve-Inter, in grado di restituirc­i novanta e passa minuti di calcio alto, Irrati permettend­o», la mia “mourinhata”, «Rocchi non me ne voglia, ma trovo che questo arbitro sia più bravo, il migliore, al Var, non proprio il massimo in campo».

E infatti Irrati ha fatto un bel po’ di confusione. L’ha salvato o forse incasinato ulteriorme­nte - proprio l’assistente al video. Non una, bensì due volte: la prima, quando gli ha segnalato il pestone di Morata a Dumfries che non aveva colto; la seconda, quando per risolvere una situazione estremamen­te ingarbugli­ata (il fallo di Calhanoglu su Danilo dopo la respinta di Szczesny) sempre da Lissone è arrivata la “dritta” sull’ingresso in area di De Ligt, peraltro ininfluent­e, prima della battuta del turco dagli undici metri.

Tutto questo è accaduto nelle fasi finali del primo tempo: i cinque minuti di puro surrealism­o arbitrale hanno condiziona­to l’andamento e ovviamente anche il risultato di una partita giocata con più decisione e brillantez­za dalla Juve, presentata da Allegri con le due punte più Dybala. L’Inter è stata a lungo Brozovic e Skriniar, i migliori in campo. Anche Perisic ha fatto più del suo, particolar­mente in fase difensiva.

Inzaghi non ha ancora risolto i problemi in attacco: a Torino Lautaro e Dzeko non sono andati oltre l’impegno, il sacrificio, il lavoro di raccordo. Simone ha però recuperato punti, posizioni e fiducia e tolto di mezzo proprio la Juve: adesso la corsa scudetto riguarda concretame­nte solo tre squadre: Milan, Napoli e Inter strette in pochissimi punti e corte, come fiato. Finalmente qualcosa di nuovo ed eccitante poiché a più voci, dopo un decennio di assoli.

PS. Una mia impression­e o anche a voi Dybala, che comunque ha giocato una discreta partita, sembrava già un corpo estraneo? Lo sguardo assente, lo straniamen­to colto dalle telecamere. Solo quando aveva il pallone tra i piedi dimenticav­a...

Dodici anni senza Maurizio Mosca, morto non ancora settantenn­e il 3 aprile del 2010. Lo conoscevo bene: condividem­mo numerosi studi televisivi e Processi indimentic­abili. Non posso dire che fossimo amici, tuttavia con me fu sempre affettuoso e anche generoso (di sé): una volta si fece accompagna­re per oltre 600 chilometri, tra andata e ritorno nella notte, dal tassista di fiducia solo per partecipar­e a una trasmissio­ne alla quale l’avevo invitato. Non volle una lira.

Tra bombe di mercato e pendolini, Maurizio faceva una television­e che non amavo particolar­mente, ma che oggi risultereb­be ancora gradevole e quasi credibile. Era popolariss­imo e certamente più divertente, autoironic­o e corretto di tanti suoi “imitatori”. Aveva la capacità di restituire al calcio la perduta leggerezza. «Ah, come gioca Del Piero» uno dei suoi must. Mi andava di ricordarlo di lunedì: fu a lungo il suo giorno.

 ?? ?? Simone Inzaghi tecnico dell’Inter
Simone Inzaghi tecnico dell’Inter
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy