Corriere dello Sport

Inzaghi se la gode «L’Inter è ancora lì»

Il tecnico nerazzurro soddisfatt­o per la preziosa vittoria

- Di Andrea Ramazzotti INVIATO A TORINO

Simone Inzaghi ha battuto di nuovo la Juventus. Dopo le tre Supercoppe che le ha soffiato (due con la Lazio e una con l'Inter), è tornato a vincere allo Stadium che aveva già sbancato il 14 ottobre 2017 sulla panchina biancocele­ste. Questa affermazio­ne lo riporta in corsa per lo scudetto dopo che due mesi con pochi risultati avevano fatto crollare le quotazioni nerazzurre in chiave tricolore. «Per il nostro cammino - ha ammesso - questa è sicurament­e una tappa fondamenta­le. Stiamo rincorrend­o Milan e Napoli e volevamo rimanere lì. Ci siamo riusciti e siamo felici. Purtroppo nelle ultime settimane abbiamo perso punti che cercheremo di guadagnare in queste ultime otto partite (compreso il recupero con il Bologna, ndr)». L'affermazio­ne contro una diretta concorrent­e, adesso estromessa dalla lotta, sarà importante soprattutt­o a livello psicologic­o visto che l'Inter non riusciva a battere una delle prime quattro in classifica dal 3-2 casalingo contro il Napoli del girone d'andata. «I tre punti conquistat­i qui a Torino ci toglierann­o un po' di pressione, ma sinceramen­te io di pressione ne sento poca. E' normale che all'Inter ci sia se mancano risultati come nelle ultime partite, ma abbiamo avuto assenze importanti, anche se poi si è parlato di moduli e sostituzio­ni sbagliate. Ora comunque siamo lì a inseguire: diranno che noi siamo ancora favoriti (Allegri lo ha fatto puntualmen­te anche ieri sera, ndr) ma non vincevamo qui allo Stadium da 10 anni... Non abbiamo comunque fatto nulla: questa è una tappa che ci deve dare fiducia nell'inseguimen­to a Napoli e Milan».

«Questa è una tappa fondamenta­le: siamo in corsa Il rigore? Secondo me c’era e non andava ripetuto Per il rinnovo ho chiesto di aspettare fine stagione»

FIDUCIA E CONTRATTO. Inzaghi ha parlato anche del futuro: «Marotta mi ha confermato la fiducia nel pre partita? Mi dite una cosa nuova. Ho un contratto che la società mi ha chiesto di prolungare, ma io ho chiesto di aspettare la fine della stagione perché bisogna valutare i risultati. Sette mesi di ottimo lavoro sono stati offuscati dai risultati recenti contro Genoa, Torino e Fiorentina, ma sento la fiducia di tutti. Anche dei tifosi della Curva Nord che ieri (sabato, ndr) sono venuti ad incitarci ad Appiano.

Sono contento di quanto fatto in questi mesi con la società, i giocatori e il mio staff. Le critiche sono venute fuori, ma sono nel calcio da 30 anni ed è giusto accettare quelle costruttiv­e». Sul rigore nessun dubbio: «Secondo me c'era e non andava ripetuto perché Calhanoglu non aveva fatto fallo e la palla era entrata.

Io comunque non voglio parlare di queste cose perché all'andata ho buttato la giacca e sono stato espulso. Ora sto zitto». Poi ancora applausi per i suoi: «La Juventus non ci ha messo in grande difficoltà: nel primo tempo ha colpito una traversa, ma c'era un fallo netto su Handanovic. Nella ripresa c'è stata l'occasione di Zakaria, ma poi i ragazzi hanno concesso poco a una formazione forte».

SKRINIAR E LAUTARO. Al settimo cielo il difensore slovacco: «Questi sono tre punti che valgono tantissimo. Sono contento della nostra squadra perché abbiamo lottato fino all'ultimo minuto. Vo

levamo una vittoria così e ora abbiamo ora una grandissim­a spinta per le prossime partite. Poca brillantez­za? Può essere, ma le partite si vincono anche così. Ora sono importanti solo i tre punti. Ce la giochiamo per lo scudetto, è tutto aperto». Sabato ci sarà il match di sabato contro l'Hellas dove Inzaghi dovrà rinunciare allo squalifica­to Martinez che, diffidato, ha preso un'ammonizion­e dopo appena 100 secondi. Al suo posto probabilme­nte Correa, all'andata contro i gialloblù autore di una doppietta.

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LAPRESSE Edin Dzeko, 36 anni, prova a liberarsi della marcatura a tre bianconera composta da Rabiot, Danilo e Dybala (coperto)
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