«Visto come giochiamo?»
Costruzione dal basso, 20 passaggi e gol. L’allenatore: «Basta negatività» «Se non mi chiamassi Mourinho l’azione del gol verrebbe esaltata Voglio che Mkhitaryan resti La volata per l’Europa sarà dura»
Il pugno chiuso, rivolto ai tifosi della Roma che festeggiavano nel settore ospiti, è denso di significati. José Mourinho temeva molto questa partita, per le difficoltà oggettive di una trasferta complessa e per l’approccio emotivo del dopo derby. Per questo alla fine è soddisfatto di un risultato che allunga a dieci la serie positiva in campionato e solidifica il quinto posto.
Non è stata una vittoria scintillante, tutt’altro: da quattro anni la Roma non capitalizzava al massimo l’unico tiro in porta della giornata. Ma il gol di Mkhitaryan nasce da un’azione meravigliosa, costruita con 20 passaggi e la perfetta applicazione della famigerata costruzione dal basso. E il resto è stato gestione abbastanza comoda. Il capo sfrutta l’occasione per stuzzicare l’uditorio: «Se non mi chiamassi Mourinho, adesso la stampa elogerebbe quell’azione per come è stata concepita». Sorride, provocando. E attacca i media anche quando parla di Cristante, tra i migliori in campo anche stavolta: «Siete voi a scrivere che non mi piace, che non ha qualità e che il prossimo anno andrà via. E invece eccolo qua».
ATTACCHI. Rinvigorito dalle risposte della squadra, Mourinho punge a 360 gradi: «A Roma è difficile perché si pensa sempre alle cose negative. Invece di sottolineare i progressi di Zalewski che vive a Trigoria da quando ha 9 anni, o di Bove che è arrivato a 10, si guarda troppo a chi non gioca...». Il riferimento è a Zaniolo, che è stato il tema principale della vigilia. Ma non manca neppure un’allusione agli arbitraggi: «La Fiorentina ha vinto ma l’Empoli aveva segnato... Per questo per noi era importantissimo ottenere il massimo qui a Genova, in uno stadio meraviglioso. La volata per il quinto posto sarà durissima, aver mantenuto un piccolo vantaggio ci aiuterà».
LA RICHIESTA. Tornando al campo, con il 3-4-2-1 sembra aver trovato la Roma più giusta: tre partite, tre vittorie senza subire gol. «Ho scelto di giocare così per dare sta
bilità alla squadra - spiega Mourinho - e per adattarmi alle caratteristiche dei giocatori, soprattutto gli esterni. E con Pellegrini e Micki ho un po’ di qualità dietro a Tammy». Per Mkhitaryan, decisivo a
Marassi, caldeggia senza mezzi termini il rinnovo del contratto: «Sta facendo una grande stagione. Lo voglio qui e so che lui vuole restare, così come lo desidera la società. Mino Raiola è innamorato dei suoi calciatori quindi asseconderà la sua richiesta».
L’ANALISI. Parlando invece di ciò che a Genova non ha girato per il meglio, Mourinho conclude: «Siamo stati sempre ordinati, controllando la partita. Credo che la vittoria sia meritata, anche se Abraham
non ha giocato benissimo e quindi in attacco non siamo riusciti a creare molto. Nel secondo tempo siamo stati poco ambiziosi, non ci siamo impegnati molto per chiudere la questione, ma non abbiamo perso equilibrio. Quindi va bene così. E ora sotto con il Bodø. Dobbiamo rispettare questo avversario sia perché si tratta di un quarto di finale sia perché non dimentichiamo la sconfitta storica che abbiamo rimediato in casa loro nel girone».
«Mi adatto alle doti dei giocatori che ho Cristante mi piace, non andrà via»