Corriere dello Sport

«Visto come giochiamo?»

Costruzion­e dal basso, 20 passaggi e gol. L’allenatore: «Basta negatività» «Se non mi chiamassi Mourinho l’azione del gol verrebbe esaltata Voglio che Mkhitaryan resti La volata per l’Europa sarà dura»

- Di Roberto Maida INVIATO A GENOVA ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il pugno chiuso, rivolto ai tifosi della Roma che festeggiav­ano nel settore ospiti, è denso di significat­i. José Mourinho temeva molto questa partita, per le difficoltà oggettive di una trasferta complessa e per l’approccio emotivo del dopo derby. Per questo alla fine è soddisfatt­o di un risultato che allunga a dieci la serie positiva in campionato e solidifica il quinto posto.

Non è stata una vittoria scintillan­te, tutt’altro: da quattro anni la Roma non capitalizz­ava al massimo l’unico tiro in porta della giornata. Ma il gol di Mkhitaryan nasce da un’azione meraviglio­sa, costruita con 20 passaggi e la perfetta applicazio­ne della famigerata costruzion­e dal basso. E il resto è stato gestione abbastanza comoda. Il capo sfrutta l’occasione per stuzzicare l’uditorio: «Se non mi chiamassi Mourinho, adesso la stampa elogerebbe quell’azione per come è stata concepita». Sorride, provocando. E attacca i media anche quando parla di Cristante, tra i migliori in campo anche stavolta: «Siete voi a scrivere che non mi piace, che non ha qualità e che il prossimo anno andrà via. E invece eccolo qua».

ATTACCHI. Rinvigorit­o dalle risposte della squadra, Mourinho punge a 360 gradi: «A Roma è difficile perché si pensa sempre alle cose negative. Invece di sottolinea­re i progressi di Zalewski che vive a Trigoria da quando ha 9 anni, o di Bove che è arrivato a 10, si guarda troppo a chi non gioca...». Il riferiment­o è a Zaniolo, che è stato il tema principale della vigilia. Ma non manca neppure un’allusione agli arbitraggi: «La Fiorentina ha vinto ma l’Empoli aveva segnato... Per questo per noi era importanti­ssimo ottenere il massimo qui a Genova, in uno stadio meraviglio­so. La volata per il quinto posto sarà durissima, aver mantenuto un piccolo vantaggio ci aiuterà».

LA RICHIESTA. Tornando al campo, con il 3-4-2-1 sembra aver trovato la Roma più giusta: tre partite, tre vittorie senza subire gol. «Ho scelto di giocare così per dare sta

bilità alla squadra - spiega Mourinho - e per adattarmi alle caratteris­tiche dei giocatori, soprattutt­o gli esterni. E con Pellegrini e Micki ho un po’ di qualità dietro a Tammy». Per Mkhitaryan, decisivo a

Marassi, caldeggia senza mezzi termini il rinnovo del contratto: «Sta facendo una grande stagione. Lo voglio qui e so che lui vuole restare, così come lo desidera la società. Mino Raiola è innamorato dei suoi calciatori quindi asseconder­à la sua richiesta».

L’ANALISI. Parlando invece di ciò che a Genova non ha girato per il meglio, Mourinho conclude: «Siamo stati sempre ordinati, controllan­do la partita. Credo che la vittoria sia meritata, anche se Abraham

non ha giocato benissimo e quindi in attacco non siamo riusciti a creare molto. Nel secondo tempo siamo stati poco ambiziosi, non ci siamo impegnati molto per chiudere la questione, ma non abbiamo perso equilibrio. Quindi va bene così. E ora sotto con il Bodø. Dobbiamo rispettare questo avversario sia perché si tratta di un quarto di finale sia perché non dimentichi­amo la sconfitta storica che abbiamo rimediato in casa loro nel girone».

«Mi adatto alle doti dei giocatori che ho Cristante mi piace, non andrà via»

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 ?? GETTY IMAGES ?? Gianluca Mancini (a sinistra) e Lorenzo Pellegrini, entrambi 25 anni, esultano davanti ai tifosi della Roma
GETTY IMAGES Gianluca Mancini (a sinistra) e Lorenzo Pellegrini, entrambi 25 anni, esultano davanti ai tifosi della Roma

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