Andreazzoli a muso duro «Empoli penalizzato»
«Per arbitrare serve sensibilità, altrimenti meglio cambiare mestiere. Scelte incomprensibili»
Schiuma rabbia Aurelio Andreazzoli (e l’Empoli: espulso il direttore sportivo Accardi dopo il 90’): dire che alcuni episodi con protagonista l’arbitro Massimi non gli siano andati giù, è usare un eufemismo.
CAMBIARE MESTIERE. «La prima ammonizione a Luperto - ha dichiarato il tecnico azzurro - è decisiva, perché il fallo lo commette l’avversario e anche il quarto uomo mi sembrava di questo avviso. Sono decisioni che pesano e che incidono sul risultato finale: contro la Fiorentina è complicato in parità numerica, figuriamoci dieci contro undici. Poi, stavamo per battere un fallo laterale in attacco e il direttore di gara non ce l’ha concesso fischiando la fine con cinque secondi d’anticipo. Gli arbitri svolgono un compito difficile e gli errori ci stanno, li capisco, ma in qualsiasi lavoro serve sensibilità: se manca, non funziona più niente e in questo caso bisogna cambiare mestiere. Non capisco il motivo di fischiare prima della fine. Non sarebbe successo probabilmente nulla, ma perlomeno acconsenti la rimessa laterale».
TUTTE A NOI. D’un fiato. Come la disamina della gara del Franchi. «Sapevamo di affrontare un avversario molto forte con individualità
importanti. Noi nel primo tempo abbiamo fatto bene pur mancando di precisione in due-tre occasioni e molto è dipeso dai due centrali viola che sono stati davvero bravi. Comunque, a volte ho visto la Fiorentina andare in affanno. Un gol lo avevamo anche segnato con Di Francesco, ma l’Empoli fa giurisprudenza: come c’è una revisione da valutare, tocca a noi. Nessuno aveva protestato, nemmeno Terracciano». Sottolineata la preoccupazione per Tonelli («Sensazioni brutte, potrebbe essere un infortunio grave»), Andreazzoli sposta il pensiero sulla classifica. «Il girone di ritorno è sempre più in salita di quello d’andata, ma le prestazioni della squadra sono le stesse oggi come allora e mi dispiace che gli sforzi dei ragazzi non vengano ricompensati. Dobbiamo tornare ad avere quella spregiudicatezza che ci premiava».
SPIRITO GIUSTO. Ad Andreazzoli fa eco Guglielmo Vicario. «Meritavamo di più, purtroppo alcuni episodi non sono stati a nostro favore. Però, l’atteggiamento e i valori tecnici messi in campo sono stati di alto livello. C’è rammarico, ma lo spirito è giusto e sono convinto che i risultati arriveranno. La mamma e il bambino ucraini che ho accolto? Quelli sono i problemi. Mi fa felice aver aperto le porte a queste persone per regalare loro un sorriso e distrarle dal dramma della guerra. Il piccolo Milan ha espresso il desiderio di giocare attaccante: gli ho risposto che avrei fatto il possibile per esaudirlo e martedì (domani, ndr) inizierà gli allenamenti».