Lazio, le richieste di Sarri Lotito prepara l’incontro
È stato riavviato il dialogo, ora una riunione per approfondire il futuro Il tecnico vuole giocatori adatti e senza smantellare la squadra Mercoledì il possibile vertice
Sarri freme, Lotito va a rilento, ma il rapporto, dopo due mesi pieni di silenzio, è stato scongelato e ora si tratta di capire bene intenzioni, obiettivi e prospettive. Dialoghi e colloqui sono ripresi tra giovedì e venerdì a Formello, non solo per parlare alla squadra, come reclamava il tecnico auspicando una reazione dopo il derby della vergogna. Il negoziato riguarda il futuro, che tipo di gruppo potrà essere allestito per la prossima stagione e molto meno il prolungamento del contratto, di cui si è parlato a vuoto dai giorni della cena di Natale. Siamo arrivati a Pasqua e Sarri scalpita non certo per una questione economica o di sicurezza del posto di lavoro. Ha un accordo garantito sino al 30 giugno 2023 (con clausola per l’estero esercitabile entro fine maggio) e all’epoca della firma aveva voluto sottoscrivere un biennale proprio perché, al termine della prima stagione e con un nuovo ciclo da impostare, sarebbe stato possibile capire se e in che modo proseguire l’avventura. Il rinnovo, se esistono i presupposti, sarebbe una conseguenza.
La Lazio gli è “entrata dentro”, come ha raccontato sabato all’Olimpico, rilassato e convinto dalla prestazione con il Sassuolo. Venerdì, a Formello, aveva risposto in modo gelido, lasciando intuire dei dubbi relativi al futuro. Ora ci sono da considerare due aspetti. Il primo è legato al campo: Sarri lavora con l’idea di blindare lo spogliatoio e il gruppo da qualsiasi distrazione, vuole chiudere bene il campionato, ottenendo il massimo possibile nelle ultime sette partite. Parlare troppo
VERTICE.
di futuro, con tanti giocatori in scadenza o prossimi all’addio, sarebbe un rischio. Il secondo aspetto riguarda la programmazione. Tra marzo e aprile si progetta il futuro, Sarri avrebbe voluto anticipare qualche mossa a gennaio, non è stato possibile, ma adesso si tratta di accelerare. Non possono essere rinviati ulteriori approfondimenti alla fine di maggio. Il tecnico vuole sapere ora cosa sarà della Lazio a luglio e i primi colloqui con Lotito non hanno soddisfatto in pieno le sue curiosità. C’è tanto altro di cui parlare e quasi certamente in settimana, forse già mercoledì, potrebbero rivedersi.
PROSPETTIVE? Il presidente, i cui tempi calcistici sono dilatati e spesso estenuanti, chiede altri successi, è interessato a un finale di campionato positivo, possibilmente in crescita. Guarda anche ai risultati, era rimasto scosso dal derby. Il tecnico antepone la strategia al piazzamento in Europa League ed è soprattutto preoccupato di sapere che tipo di mercato sarà. Sotto forma di caratteristiche e preferenze, non certo di trattative che spettano ai dirigenti. Per il suo calcio servono giocatori adatti, ancora meglio se italiani o già rodati in Serie A. La Lazio, al netto di alcuni rovesci (Milan in Coppa Italia e Roma), sta giocando un bel calcio da dicembre. L’anno di transizione avrebbe senso potendo costruire sulle basi piantate negli ultimi mesi. E’ altamente probabile la cessione di Milinkovic e ci sono dei pilastri, dai difensori centrali al play che sostituirà Leiva senza trascurare il portiere, da sostituire. Interventi strutturali nell’estate in cui l’indice di liquidità (ancora) e il bilancio potrebbero non autorizzare grandi investimenti. Urgono chiarezza e condivisione.