Una nuova pagina di storia
Dopo quattro interminabili anni uno dei club più importanti del calcio italiano sigilla Grandi emozioni per i tifosi al seguito della squadra a Latina e per quelli rimasti in città: la festa biancorossa inizia a fine gara e dura incontenibile fino a notte
Tre anni, dieci mesi e sedici giorni. È il tempo trascorso - prima in Serie D e poi in C - da quel Bari-Carpi 2-0 che ha sancito la più recente apparizione biancorossa nel torneo cadetto, il 18 maggio 2018. Una vittoria che valeva il settimo posto (ma senza i due punti di penalizzazione il piazzamento sarebbe stato il quinto) con immediata uscita dai playoff per mano del Cittadella. Tre nomi spiccano nelle ore del trionfo. Il primo, ovviamente, è quello del presidente Luigi De Laurentiis. Che a buon diritto può prendersi una rivincita sugli incauti che hanno accolto il suo arrivo nel calcio da timoniere principale alla stregua del “favorito” vista la celebre paternità. Luigi ha vinto di suo, chi lo nega mente sapendo di mentire: ha vinto dopo aver sbagliato qualcosa nei primi due anni in C, con la bravura di far tesoro degli errori nel terzo.
Poi c’è Michele Mignani. In carriera prima del Bari non ha mai avuto fra le mani il volante di una fuoriserie, ma si è posto alla guida con l’umiltà di chi ha fatto gavetta in officina e ha gestito nel modo migliore meccanici e meccanica. La sua squadra non ha vinto soltanto con lo strapotere tecnico, ma anche col gioco. Mica poco. Ultimo del trio è Antenucci. Non è un caso se ha segnato lui ieri a Latina il gol che riporta il Bari in Serie B: è il 17° stagionale in campionato, e se qualcuno oserà dire che porta male il numero, Mirco - giovanotto alla tenera età di 37 anni - potrà farsi una beata risata.
Tornando in B il Bari chiude la fase più difficile della sua storia dopo l’esclusione dal campionato 2018/2019 per ragioni finanziarie. La tenace opera del sindaco Antonio Decaro (altro meritevole di applausi) ha governato le conseguenze della caduta e lo start della ripartenza. Che gli errori costati quattro anni di oblio non si ripetano più. Ora è il momento della festa, meritata. Bravo Bari, ce l’hai fatta.
Alla fine la torcida biancorossa ha sfoggiato anche i fuochi d’artificio per celebrare la promozione in serie B. E’ stato il culmine di una festa iniziata ancor prima del match, con spettacolari scene e cori assordanti. In tribuna al triplice fischio il presidente Luigi De Laurentiis ed il sindaco Andrea Decaro hanno abbracciato i tifosi sparsi in mezzo al pubblico di casa. In curva sud i supporters hanno accolto calorosamente i loro protagonisti, a partire da un entusiasta Michele Mignani: «Stare qui a festeggiare è una cosa bellissima, sofferenze e sacrifici accumulati in anno sono di colpo diventati delle gioie. Sentivamo che questo giorno sarebbe arrivato e finalmente possiamo goderci questo traguardo». Il mister non ha voluto individuare una svolta precisa nella marcia verso la serie B: «Non penso ad un momento in particolare, credo che in generale negli scontri diretti abbiamo fatto vedere di avere qualcosa in più». Mignani si è soffermato poi sulla sfida con il Latina, intraprendente all’inizio ma domato senza affanni alla distanza: «Alla vigilia si sentiva la pressione, inutile negarlo. I miei ragazzi, però, sono degli incoscienti, perché erano decisamente più tranquilli di me».
Al San Nicola in curva nord quattromila cuori biancorossi
AL SAN NICOLA. Per un Bari che esulta a Latina, c’è una Bari che gode al San Nicola. Quattromila cuori biancorossi in curva Nord a festeggiare il ritorno in B dopo aver visto la partita allo stadio. «Che bello è», sulla bocca e negli occhi di tutti. Lo si legge sui maxischermi sulla pista d’atletica, lo si canta uscendo dallo stadio, ubriachi di gioia. La grande festa comincia qui, prima di abbraccia
re un'intera città. E allora ecco la formazione annunciata dallo speaker, come se il Bari giocasse in casa. Gli olé dopo ogni nome, un’ovazione per capitan Di Cesare. Poi tutti in piedi per l’inno, con le sciarpe tese al vento. Si canta ancora, quando la partita è già iniziata. Poi tutti in silenzio, finché Antenucci gonfia la rete e fa esplodere i tifosi biancorossi. Soprattutto al San Nicola, dove il nome del bomber è scandito al microfono, proprio come se avesse segnato in casa. Sono le 17,53 e tutti hanno già una certezza. Quella che si tornerà a giocare di sabato la prossima stagione, come ricorda uno dei cori più gettonati. Mani fra i capelli per il rigore sbagliato ma è un solo un attimo, in mezzo a tanto entusiasmo. Ormai è fatta e arriva anche il triplice fischio, seguito da un boato assordante.
CITTÀ IN FESTA. Con il sindaco Antonio Decaro presente a Latina, c’è l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli a godersi l’abbraccio dei suoi concittadini: «Che bellezza, festeggiare con la gente allo stadio. Godiamocela, questa promozione. Soprattutto per tutti i baresi sparsi per il mondo». Raggiante Eleonora Antenucci, la moglie del bomber, presente in curva assieme alle compagne degli altri giocatori: «Sono felicissima, sono tre anni che aspettavamo questo momento». E più di tutti lo aspettavano i baresi, festanti per le vie della città. È la gioia incontenibile di chi è stato al San Nicola ma soprattutto di chi ha seguito la partita a casa per poi riversarsi per le strade e nelle piazze del centro. Corso Vittorio Emanuele si colora di biancorosso, come ai bei tempi. Fino a notte fonda, quando si torna allo stadio, ad accogliere la squadra. Ed è già lunedì, finalmente in serie B.
Caroselli di auto e bandiere al vento Migliaia di tifosi per le vie della città