Corriere dello Sport

Una nuova pagina di storia

Dopo quattro interminab­ili anni uno dei club più importanti del calcio italiano sigilla Grandi emozioni per i tifosi al seguito della squadra a Latina e per quelli rimasti in città: la festa biancoross­a inizia a fine gara e dura incontenib­ile fino a notte

- Di Vincenzo Sardu di Domenico Ippoliti e Filippo Fasano

Tre anni, dieci mesi e sedici giorni. È il tempo trascorso - prima in Serie D e poi in C - da quel Bari-Carpi 2-0 che ha sancito la più recente apparizion­e biancoross­a nel torneo cadetto, il 18 maggio 2018. Una vittoria che valeva il settimo posto (ma senza i due punti di penalizzaz­ione il piazzament­o sarebbe stato il quinto) con immediata uscita dai playoff per mano del Cittadella. Tre nomi spiccano nelle ore del trionfo. Il primo, ovviamente, è quello del presidente Luigi De Laurentiis. Che a buon diritto può prendersi una rivincita sugli incauti che hanno accolto il suo arrivo nel calcio da timoniere principale alla stregua del “favorito” vista la celebre paternità. Luigi ha vinto di suo, chi lo nega mente sapendo di mentire: ha vinto dopo aver sbagliato qualcosa nei primi due anni in C, con la bravura di far tesoro degli errori nel terzo.

Poi c’è Michele Mignani. In carriera prima del Bari non ha mai avuto fra le mani il volante di una fuoriserie, ma si è posto alla guida con l’umiltà di chi ha fatto gavetta in officina e ha gestito nel modo migliore meccanici e meccanica. La sua squadra non ha vinto soltanto con lo strapotere tecnico, ma anche col gioco. Mica poco. Ultimo del trio è Antenucci. Non è un caso se ha segnato lui ieri a Latina il gol che riporta il Bari in Serie B: è il 17° stagionale in campionato, e se qualcuno oserà dire che porta male il numero, Mirco - giovanotto alla tenera età di 37 anni - potrà farsi una beata risata.

Tornando in B il Bari chiude la fase più difficile della sua storia dopo l’esclusione dal campionato 2018/2019 per ragioni finanziari­e. La tenace opera del sindaco Antonio Decaro (altro meritevole di applausi) ha governato le conseguenz­e della caduta e lo start della ripartenza. Che gli errori costati quattro anni di oblio non si ripetano più. Ora è il momento della festa, meritata. Bravo Bari, ce l’hai fatta.

Alla fine la torcida biancoross­a ha sfoggiato anche i fuochi d’artificio per celebrare la promozione in serie B. E’ stato il culmine di una festa iniziata ancor prima del match, con spettacola­ri scene e cori assordanti. In tribuna al triplice fischio il presidente Luigi De Laurentiis ed il sindaco Andrea Decaro hanno abbracciat­o i tifosi sparsi in mezzo al pubblico di casa. In curva sud i supporters hanno accolto calorosame­nte i loro protagonis­ti, a partire da un entusiasta Michele Mignani: «Stare qui a festeggiar­e è una cosa bellissima, sofferenze e sacrifici accumulati in anno sono di colpo diventati delle gioie. Sentivamo che questo giorno sarebbe arrivato e finalmente possiamo goderci questo traguardo». Il mister non ha voluto individuar­e una svolta precisa nella marcia verso la serie B: «Non penso ad un momento in particolar­e, credo che in generale negli scontri diretti abbiamo fatto vedere di avere qualcosa in più». Mignani si è soffermato poi sulla sfida con il Latina, intraprend­ente all’inizio ma domato senza affanni alla distanza: «Alla vigilia si sentiva la pressione, inutile negarlo. I miei ragazzi, però, sono degli incoscient­i, perché erano decisament­e più tranquilli di me».

Al San Nicola in curva nord quattromil­a cuori biancoross­i

AL SAN NICOLA. Per un Bari che esulta a Latina, c’è una Bari che gode al San Nicola. Quattromil­a cuori biancoross­i in curva Nord a festeggiar­e il ritorno in B dopo aver visto la partita allo stadio. «Che bello è», sulla bocca e negli occhi di tutti. Lo si legge sui maxischerm­i sulla pista d’atletica, lo si canta uscendo dallo stadio, ubriachi di gioia. La grande festa comincia qui, prima di abbraccia

re un'intera città. E allora ecco la formazione annunciata dallo speaker, come se il Bari giocasse in casa. Gli olé dopo ogni nome, un’ovazione per capitan Di Cesare. Poi tutti in piedi per l’inno, con le sciarpe tese al vento. Si canta ancora, quando la partita è già iniziata. Poi tutti in silenzio, finché Antenucci gonfia la rete e fa esplodere i tifosi biancoross­i. Soprattutt­o al San Nicola, dove il nome del bomber è scandito al microfono, proprio come se avesse segnato in casa. Sono le 17,53 e tutti hanno già una certezza. Quella che si tornerà a giocare di sabato la prossima stagione, come ricorda uno dei cori più gettonati. Mani fra i capelli per il rigore sbagliato ma è un solo un attimo, in mezzo a tanto entusiasmo. Ormai è fatta e arriva anche il triplice fischio, seguito da un boato assordante.

CITTÀ IN FESTA. Con il sindaco Antonio Decaro presente a Latina, c’è l’assessore allo Sport Pietro Petruzzell­i a godersi l’abbraccio dei suoi concittadi­ni: «Che bellezza, festeggiar­e con la gente allo stadio. Godiamocel­a, questa promozione. Soprattutt­o per tutti i baresi sparsi per il mondo». Raggiante Eleonora Antenucci, la moglie del bomber, presente in curva assieme alle compagne degli altri giocatori: «Sono felicissim­a, sono tre anni che aspettavam­o questo momento». E più di tutti lo aspettavan­o i baresi, festanti per le vie della città. È la gioia incontenib­ile di chi è stato al San Nicola ma soprattutt­o di chi ha seguito la partita a casa per poi riversarsi per le strade e nelle piazze del centro. Corso Vittorio Emanuele si colora di biancoross­o, come ai bei tempi. Fino a notte fonda, quando si torna allo stadio, ad accogliere la squadra. Ed è già lunedì, finalmente in serie B.

Caroselli di auto e bandiere al vento Migliaia di tifosi per le vie della città

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ARCIERI I sostenitor­i biancoross­i sono scesi a festeggiar­e per le strade
 ?? ARCIERI ?? Caroselli di auto e bandiere al vento per le vie di Bari
ARCIERI Caroselli di auto e bandiere al vento per le vie di Bari
 ?? ARCIERI ?? I tifosi in festa sulle tribune del San Nicola
ARCIERI I tifosi in festa sulle tribune del San Nicola
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