Corriere dello Sport

Valentino si perde ai box «Ho imparato molto»

Nella 3 Ore di Imola, Rossi salta un pit stop e viene inseguito dal suo meccanico. Poi chiude

- Di Stefano Ferrari ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Ti seguirei anche se giocassi a bocce» c'era scritto con inchiostro nero su un cartellone giallo, tenuto su con due mani ed un bel volto sorridente, da uno dei tantissimi tifosi di Valentino Rossi che, cambiata pelle, ha invitato la sua gente a Imola per tre giorni. Una grande festa popolare, per i grandi risultati ci sarà tempo. Una prima prova andata benino, nel complesso, diciassett­esimo posto all'esordio, che non sarà il massimo ma nemmeno nelle retovie: lì nel mezzo, diciamo.

CONFUSIONE. Il fatto è che si tratta di uno sport diverso e abituarsi contro i migliori non è facile, nemmeno se porti il mitico numero 46 sulla carena e ti occupi di velocità. Un esempio: nelle straordina­rie stagioni della MotoGP, i pit stop non c'erano. Niente cambio gomme, niente rifornimen­to. Ma nel campionato GT World Challenge Europe, che ieri ha dato vita alla prima prova 2022 con la Tre Ore di Imola, un salto ai box ogni tanto bisogna pur farlo, magari per dare il cambio agli altri due compagni di squadra che convidevan­o la fatica di andare a tutta birra sulle vetture con le ruote coperte, su e giù per il tracciato del Santerno.

Così, il più celebre “rookie” del mondo su quattro ruote, è stato chiamato al giro 17 per il campio di sedile per la verità insieme ad un notevole numero di altri piloti: nel suo caso, il volante della sua Audi R8 numero #46 sarebbe andato al belga Frédérik Vervish. Ma, data la grande confusione in pit-lane, Rossi non è stato in grado di trovare il suo box e di conseguenz­a ha dovuto proseguire lungo tutta la corsia dei box,rientrando nuovamente in pista per effettuare un altro giro di gara: a nulla è valso l'inseguimen­to a braccia alzate di uno dei suoi meccanici.

BILANCI. «C'era tanta confusione» ha detto il Dottore una volta sceso dalla sua vettura, per lasciare spazio al terzo “frazionist­a”. Poi, a fine, gara ha chiosato così il suo esordio: «E' stato bello. Ci sono tantissime cose, le gare sono davvero caotiche, ci sono tante macchine in pista. E ci sono tante cose positive: siamo andati forte, non sapevamo di preciso cosa aspettarci, ottimistic­amente pensavamo

di "fare" i primi 10 e ce l'avevamo quasi fatta. Ho commesso un errore al rientro al box, un peccato» ha detto, con un sorriso.

Valentino è stato protagonis­ta nello stint numero 2, subentrand­o al suo compagno di squadra Nico Müller. Un passo di gara già buono il suo, che è riuscito a recuperare fino alla tredicesim­a posizione rispetto alla quindicesi­ma di partenza su 52 partecipan­ti, prima dell'errore di cui abbiamo detto che qualcosa deve essere costato visto che dopo il giro supplement­are Valentino si è ritrovato al 24º posto. Ma il suo è stato un passo che ha ritoccato i suoi tempi migliori delle qualifiche in un campionato molto difficile e tra i più competitiv­i: servirà tempo e serviranno tanti chilometri da macinare sulla sua Audi R8, poi se ne riparlerà. La vittoria a Imola è andata al'equipaggio #32 del team WRT con Dries Vanthoor, Charles Weerts e Kelvin van der Linde. Prossimo appuntamen­to a Brands Hatch a maggio.

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Valentino non trova il suo box e il meccanico lo insegue

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