Corriere dello Sport

Bucha, Europa sotto shock Nuove sanzioni per Putin

Duri Scholz, Johnson e Draghi Lituania, stop al gas dei russi Blinken in arrivo Ungheria: sì a Orban

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C’è ormai un prima e dopo Bucha. Le immagini che arrivano dalla città devastata a 60 chilometri da Kiev, l’orrore dei corpi senza vita lasciati come sacchi in mezzo alla strada scuotono l’Europa. E la politica, alla fine della sesta settimana di guerra, si interroga ancora una volta su quello che c’è da fare. La condanna è unanime e senza sconti. La strage, tuona Mario Draghi, lascia «attoniti» e la «crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopporta­bile». Ora le autorità russe - scandisce il premier «devono cessare subito le ostilità, interrompe­re le violenze contro i civili» e, soprattutt­o, «dovranno rendere conto di quanto accaduto». Il concetto che risuona fisso e forte è «crimini di guerra». In arrivo il quinto pacchetto di sanzioni, per urlare in modo ancora più forte il no alla guerra. Perché finisca la devastazio­ne del popolo ucraino.

REAZIONI. Il cancellier­e Scholz ha ribadito: «Daremo più armi all’Ucraina per difendersi e fisseremo con gli alleati nuove sanzioni per la Russia». Lo stesso ha detto il premier britannico Boris Johnson: «Gli attacchi spregevoli contro i civili compiuti nelle città ucraine di Irpin e Bucha dalle truppe di Putin sono dei crimini di guerra. Non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia», riferendos­i all’azione legale intrapresa dalla Corte penale internazio­nale. E si è detto scioccato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, «dalle immagini dei civili uccisi a Bucha. È essenziale che un’indagine indipenden­te porti a una responsabi­lità effettiva per l’accaduto», ha aggiunto. Il segretario generale Usa Antony Blinken volerà da domani al 7 aprile a Bruxelles per partecipar­e alla ministeria­le esteri della Nato e del G7, nelle quali si parlerà della crisi ucraina. La Lituania intanto ha deciso da ieri lo stop all’importazio­ne del gas russo.

Mentre non c’è fine all’orrore della guerra, da Occidente rilanciano l’ipotesi di nuove, più incisive sanzioni anche energetich­e contro la Russia di Putin - che nega la responsabi­lità di quanto accaduto - rafforzand­o allo stesso tempo la volontà di portare i responsabi­li di questi crimini di guerra davanti alla giustizia internazio­nale, come anche l’Onu ora ritiene necessario. «La Russia sta compiendo un genocidio per spazzare via l’interna nazione Ucraina», ha denunciato il presidente Zelensky.

Intanto, l’Ungheria ieri al voto conferma per la quarta volta il premier Viktor Orban: l’affluenza alle urne si è attestata al 67,8%, in leggero calo. Per la prima volta però Orban è stato tallonato da un’opposizion­e che si è presentata in un’unica coalizione, “Uniti per l’Ungheria”.

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ANSA I soldati ucraini per strada a Bucha

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