Il Senegal: Orgogliosi di Koulibaly, ora basta
«Kalidou, il nostro popolo è con te» L’Atalanta: Agiremo contro questi incivili
NAPOLI - Tutti per uno: e se quella voce ignorante, volgare e razzista ha colpito il cuore di Koulibaly anche dopo la partita con l'Atalanta, il coro di scuse allevia lo sdegno. La storia, catturata domenica con un video, è divenuta virale in un clic: il difensore del Napoli esce dal campo del Gewiss e un individuo gli urla: «Negro di mer...». Sempre la stessa melma. Che noia. Ma le reazioni sono state incisive: Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo; l'Atalanta; la federcalcio del Senegal; e milioni di tifosi civili e normalmente evoluti.
QUI BERGAMO: SINDACO E ATALANTA. E allora, scusa Kouly. Di cuore: «Che vergogna gli insulti razzisti di alcuni tifosi dell'Atalanta allo stadio. I pochi che hanno urlato non ci rappresentano, ma riescono a farci fare una pessima figura. Le scuse mie e dei bergamaschi sani agli amici del Napoli», il tweet di Gori.
E ancora: «Atalanta BC comunica che ogni comportamento non in linea con i principi di civiltà ed educazione sarà osteggiato con forza - si legge in un comunicato -. Non vogliamo dare visibilità a soggetti che nulla hanno a che fare con il nostro ambiente e, pertanto, senza clamori né generalizzazioni, agiremo nelle sedi competenti a tutela dell'immagine di club e città».
DE ROON.
Anche il centrocampista olandese De Roon si è espresso via social: «Mi rattrista che ci sia ancora razzismo nel calcio - ha scritto Martin De Roon su Twitter - A nome di tutti i veri tifosi dell’Atalanta e della gente di Bergamo, vorrei scusarmi con Koulibaly».
QUI DAKAR. Intenso l'omaggio della federazione senegalese: «Come da loro tristi abitudini, alcuni tifosi bergamaschi, dell'Atalanta, hanno ripetuto le loro sciocchezze umane rivolgendo insulti spregevoli e razzisti al nostro capitano e leader Kalidou Koulibaly. Questi idioti senza cervello non devono avere posto in uno stadio. Forza Kalidou, il popolo senegalese ti sostiene con tutto il cuore e si presenta come un solo uomo per essere orgoglioso del tuo coraggio, della tua fierezza, della tua esemplarità e della tua appartenenza alla nostra razza e al nostro Paese. Capitano coraggioso, non ti raggiungeranno mai. L'hai detto tu stesso dopo la vittoria della Coppa d'Africa: “Siamo uccisi ma non disonorati”. Il Senegal e l'Africa sono orgogliosi di te. Sei l'irrefrenabile difensore del nostro colore, della nostra identità e della nostra cultura. Ecco perché sei più bello e più forte».