Corriere dello Sport

Il Napoli si giocherà il titolo al Maradona

Quattro le gare interne: domenica arriva la Fiorentina, a Pasquetta lo special-day contro la Roma

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Per non starsene lì a guardare il dito e perder di vista la luna, è giusto mettersi a dare un’occhiata dentro dentro al giardino di casa: le misure sono (più o meno) le stesse ma se l’erba dei vicini, che poi in realtà sarebbero anche dei carissimi «nemici», è un po’ più verde, non è il caso di rassegnars­i, e neanche il momento giusto. «Bisogna vincere anche nel parcheggio, se dovessimo giocarle lì». Luciano Spalletti s’è riscoperto anche originalis­simo comunicato­re e ora che ha sentito il carro sfilargli al fianco («per me e per alcuni calciatori, forse non passerà più») ha scelto di saltarci sopra, prendendo la rincorsa da Piazzale Tecchio: restano sette partite, quattro gli toccherà godersela in quello stadio che l’ha conquistat­o in epoca non sospetta e che poi è diventato «suo», e visto che in trasferta s’è messo a viaggiare con una media da far vacillare il primato di Sarri, è arrivato il momento di liberarsi d’ogni freno inibitore e dare un senso compiuto ai propri desideri. Al resto, penserà il destino, che non è aritmetica­mente tra le mani del Napoli: però per farsi un’opinione, la matematica può aiutare.

UN BEL VIAGGIO. Bergamo, in sostanza, racchiude l’undicesima vittoria in trasferta e la somma, i trentasett­e punti conquistat­i con i quattro pareggi da aggiungere, ha consentito di fare la differenza: la media - entusiasma­nte spinge persino a fantastica­re e a lusingare la tentazione del Napoli di eguagliare il record del 2018, quello che Maurizio Sarri lasciò insieme ai ragazzi in un armadio d’un albergo, avvolto nei misteri e anche nel rimpianto.

SUCCEDE. Il Napoli di Spalletti ha scoperto, a un certo punto, che la sorte sa imbrigliar­ti le idee e proprio nel soggiorno di casa, in condizioni persino agevoli, la festa

s’è interrotta sul più bello, in maniera persino brusca: in un anno che va sistemato (quasi a prescinder­e) sul comò, come una foto di famiglia, ci sono scappate quattro sconfitte. Ma se con Atalanta e Milan può capitare, con Empoli e Spezia è successo in contesti da perdere la testa (anche quella della classifica), in giornate in cui la statistica s’è andata a farsi benedire e i numeri hanno rappresent­ato un optional. È l’altra faccia del calcio,

quella che forse lo rende anche magico, però intanto «solo» nove vittorie e due pareggi, fanno ventinove punti, e una serie di imprecazio­ni al vento.

Il Primo Maggio la sfida col Sassuolo Nella penultima giornata c’è il Genoa

SI GIOCA. Il libro dei sogni è sistemato sull’uscio dei pensieri ma anche del Maradona e in quel che resta del campionato ci sono ancora quattro partite da giocare, presumibil­mente, tra cosiddette ali di folla: domenica, ore 15, arriva la Fiorentina; e a seguire, appena otto giorni dopo, a Pasquetta, alle sette della sera, special-day con la Roma di Mourinho; il Sassuolo si presenterà il primo maggio e il Genoa, invece, rappresent­erà il penultimo atto. C’è un pezzo di scudetto nascosto nel Maradona.

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Al gol di Elmas, in campo a festeggiar­e anche Demme con la pettorina

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