Inzaghi, festa con Zhang Il futuro dopo la storia
Simone (46 anni oggi) dal 2016 è l’allenatore più vincente contro la Juve L’abbraccio ai suoi nello spogliatoio: al presidente (che vuole il suo rinnovo) ha regalato il primo blitz Momenti di tensione tra le squadre a fine gara
La kryptonite della Signora ha un nome e un cognome: Simone Inzaghi. Dal 2016 a oggi nessuno allenatore ha battuto la Juventus più di lui. Grazie all'1-0 di domenica sera, è già a 6 affermazioni contro i bianconeri; quelli che gli si avvicinano di più sono Gattuso e Gasperini, entrambi a quota 3. Nel match più delicato, quello che poteva segnare il crollo definitivo, l'ex tecnico della Lazio ha forse saputo invertire il trend di una stagione che aveva preso una brutta piega. «Questa partita è quella giusta, al momento giusto, per riprendere lo slancio perduto» aveva detto prima nello spogliatoio e poi davanti ai giornalisti. Un messaggio a reti unificate per far capire l'importanza dell'appuntamento. Con i suoi uomini aveva aggiunto qualcosa ovvero che voleva la massima attenzione in fase di non possesso. «Più del solito» ha ripetuto. E' stato accontentato con la porta imbattuta allo Stadium. Ma non grazie ai miracoli di Handanovic, costretto a una sola parata davvero difficile. A far felice Simone è stato l'atteggiamento avuto dalla squadra, quella voglia di superarsi per ribattere tiri a botta sicura degli avversari (super Brozovic, D'Ambrosio e Skriniar) o di mettere la massima applicazione per una chiusura difensiva determinante (ancora Brozovic e Perisic). «Tanto cuore» come scritto anche dal sito del club di viale della Liberazione.
TENSIONE POST GARA. Alla fine Handanovic e compagni hanno festeggiato in campo, sotto il settore dei loro tifosi, ma non è mancato qualche momento di tensione con i giocatori della Juventus, nell'area degli spogliatoi. Lì i protagonisti si sono incrociati: i bianconeri delusi dal risultato e dai fischi di Irrati, i nerazzurri felici per un'impresa allo Stadium che mancava da 10 anni. Sono volate parole grosse e gli animi si sono accesi in fretta: gli steward presenti hanno evitato che la situazione degenerasse e le squadre sono rientrate nei rispettivi spogliatoi. Oggi capiremo se ci saranno conseguenze disciplinari con il comunicato del Giudice Sportivo.
REGALO DI COMPLEANNO. Di certo le scaramucce finali non hanno guastato la festa nello "stanzone" interista e non rovineranno il compleanno di Inzaghi che oggi compirà 46 anni e brinderà prima alla Pinetina, perché sabato a San Siro arriva il Verona (anche ieri mattina allenamento), poi con la famiglia. Il regalo i suoi ragazzi glielo hanno fatto in anticipo, con i tre punti allo Stadium, e poi nel dopo partita lo hanno abbracciato, idem il presidente Zhang che negli spogliatoi ha ringraziato i giocatori scaricando la tensione del match. Per il numero uno nerazzurro è stata la prima vittoria della sua era a Torino, un evento da ricordare. Tra lui e il tecnico emiliano il rapporto è saldissimo e l'obiettivo, chiaro da tempo (come hanno confermato Marotta e Inzaghi a Dazn), è quello di andare avanti insieme. Naturalmente rinnovando a fine stagione il contratto dell'allenatore. I risultati finora sono dalla parte di Simone che, con una rosa più debole di quella dello scorso anno (difficile sostenere il contrario dopo aver venduto per 176 milioni Lukaku e Hakimi e averne reinvestiti un terzo...), sta rispettando i programmi della società. Ora deve "solo" puntare a ottenere il massimo da questo finale di stagione, nella speranza che il momento difficile sia alle spalle.
STIMA AGNELLI. Dicevamo della gioia di Zhang, che ha esultato su Instagram («Andiamo avanti» ha scritto) e nel pre gara ha parlato con Andrea Agnelli nella zona degli spogliatoi. I due si stimano e rimangono amici indipendentemente dalle posizione diverse assunte sulla Superlega, con l'Inter uscita e la Juventus che ancora la sostiene.