Van Gaal: Ho un tumore aggressivo, ma non morirò
L’annuncio della malattia da parte del ct della nazionale olandese «Mi sono già sottoposto a 25 sedute di chemio Non l’avevo detto ai ragazzi per non influenzarli»
«Ho un cancro alla prostata da un po’. Solitamente non si muore per questo, almeno non nel 90 per cento dei casi, ma ho una forma abbastanza aggressiva e mi sono già sottoposto a 25 sedute di chemioterapia». Così il ct dell’Olanda Louis Van Gaal, in diretta tv al programma olandese “Humberto”, si è confessato al mondo dopo un’impenetrabile riservatezza durata due anni. I blitz in ospedale finiti gli allenamenti, nel quale entrava da una porta sul retro per non dare nell’occhio, e il silenzio con i giocatori che “non sapevano”: «Non lo dici alle persone con cui lavori perché potrebbe influenzarle». Messa così, sembra semplice.
L’ennesima lezione di un maestro di calcio (e non solo) che a 70 anni ne ha viste fin troppe ma non ne vuole sapere di rinunciare a Qatar 2022: «Ho passato tante cose, malattia e morte (quella della prima moglie), probabilmente sono diventato più ricco a causa di queste esperienze». E in effetti Van Gaal negli anni è cambiato, anche in panchina. Sono lontani i tempi dell’intransigente dogmatico all’Ajax, in cui tenendo fede al suo ruolo insegnante (di educazione fisica) mirava innanzitutto a plasmare i suoi ragazzi, mettendo a punto un laboratorio collettivista e ultra-organizzato: a questi anni risalgono tanti trofei, dai campionati olandesi alle Coppe dei Campioni e Uefa, ma anche il lancio di pilastri del calcio orange a cavallo tra i due secoli (da Van Der Sar ai fratelli De Boer, da Seedorf a Davids, da Overmars a Kluivert).
È il van Gaal educatore inflessibile che girovaga per la grande Europa calcistica, dalla Catalogna alla Baviera, ma che ancora prima nel 2000 diventa ct dell’Olanda, sua unica e vera patria. Tante vittorie e alcune delusioni, su tutte proprio quella con la Nazionale che non riesce a qualificarsi ai mondiali del 2002, «il più grande fallimento della mia carriera». Sullo sfondo un’intransigenza che con gli anni va ammorbidendosi, come ha scritto Jonathan Wilson sul Guardian: «Il suo idealismo è stato temperato (…) Questo è un Van Gaal più vecchio, più saggio, più flessibile, che capisce il valore del compromesso». Un Van Gaal che si convince, per sua stessa ammissione, che «certi tipi di giocatori hanno bisogno di più libertà rispet
Squalificato Walker, ko Ruben Dias. Probabile che in mezzo con Laporte ci sia Stones, con Joao Cancelo spostato a destra e Zinchenko sulla corsia opposta. Foden centravanti, con Grealish, Sterling e Mahrez a contendersi le altre due maglie da titolare.
Più soluzioni invece per Simeone, a cominciare dal modulo. Probabile il 3-5-2 con Marcos Llorente e Renan Lodi sulle fasce (Carrasco è squalificato). In mezzo il dubbio è tra Kondogbia e Lemar: più incontrista il primo, più creativo il secondo. Davanti è un toto-attaccanti. Joao Felix in gran forma, dovrebbe partire titolare. In campionato, contro l'Alaves, era a fianco di Griezmann, ma a risolvere la partita sono stati i nuovi entrati Cunha e il pistolero, Suarez.