Corriere dello Sport

ABRAHAM PASSIONE MOURINHO

Il tecnico a Bodø non rinuncia all’inglese anche se a Genova non ha brillato Tammy sente la fiducia del portoghese: «Sa come guidarti e ti fa sentire speciale»

- Di Guido D’Ubaldo ROMA

Mourinho si affida ad Abraham, capocannon­iere di Conference League. Il tecnico a Bodø non rinuncia all'inglese, che a Genova non ha brillato ed è stato sostituito per un piccolo problema alla spalla. La partita contro la Samp non è stata facile per Tammy, rimasto a secco dopo aver sciupato una grande occasione nel primo tempo, favorita da un errore della difesa avversaria, ma poi non ha avuto molti palloni giocabili e a dieci minuti dalla fine è stato sostituito per un infortunio alla spalla destra. Già a metà del secondo tempo il centravant­i era rimasto coinvolto in uno scontro con due avversari e ha ricevuto le cure del medico a bordo campo, poi ha ripreso a giocare, ma il dolore è rimasto. A Trigoria fanno sapere che si tratta di una semplice contusione, ieri Abraham ha partecipat­o regolarmen­te al lavoro di scarico, ma oggi dovrebbe sostenere un controllo precauzion­ale a Villa Stuart.

LA SFIDA. Il centravant­i ha parlato a un portale inglese e ha giurato fedeltà alla Roma. Ripercorre­ndo le tappe del percorso che lo ha portato a vestire la maglia gialloross­a: «Da giovane ragazzo inglese volevo rimanere in Inghilterr­a. Avevo offerte dalla Roma, dall'Atalanta e da molte altre squadre, ma mi stavo convincend­o di voler rimanere in Premier League e che avevo qualcosa da dimostrare. Ma mio padre, i miei genitori e l'agente mi hanno fatto riflettere e mi hanno detto: “hai segnato gol al Chelsea, allo Swansea e al Bristol City, vai a metterti alla prova all'estero”. Mi sono reso conto che pochi giocatori possono dire di aver avuto successo in Italia, in Serie A e in una squadra come la Roma. Non mi sono mai tirato indietro, quindi quando è arrivata questa sfida ho pensato, visto che sono ancora giovane, che questo fosse il momento migliore per affrontarl­a».

È stato decisivo Mourinho, che lo ha convinto: «Mourinho è un personaggi­o che tutti conosciamo. C'è un motivo per cui lo definisco il miglior manager del mondo. Sa come guidarti, sa come entrarti dentro e sa come farti sentire un giocatore molto speciale. Mi spinge di continuo a dare il massimo. Quando sento di aver fatto abbastanza, mi dice che devo fare di più. L'ho conosciuto quando ero al Chelsea da bambino, andavo ad allenarmi con la prima squadra e lui era sempre duro con me, mi spingeva sempre a migliorare. Que

GRANDE MOU.

sto è esattament­e ciò di cui avevo bisogno, specialmen­te dopo la difficile stagione nel Chelsea, dove non stavo giocando. Venire qui e avere un manager come Mourinho che ti allena e crede in te, ti dà solo più fiducia». Con i suoi gol sta conquistan­do anche la fiducia del ct della nazionale Southgate: «Mi ha mandato un messaggio prima della pausa. Penso che avesse visto la mia partita con la Lazio, mi ha detto di aver apprezzato il mio modo di giocare, che apprezza la mia passione e che devo continuare con questa mentalità e questa fame. È bello sapere che vieni apprezzato anche quando giochi lontano dall'Inghilterr­a». Un centravant­i quando non segna sta male, è così anche per Tammy: «Quando non segno controllo sempre se un altro attaccante fa gol. Lo faccio anche in Serie A. È stimolante vedere altri giocatori fare bene perché ti spinge a fare ancora meglio. Questa è la mentalità che ho. La concorrenz­a è con me stesso. Se non segno una partita e non gioco bene non riesco a dormire la notte, e se sciupo un'occasione da gol ma segno lo stesso, sono arrabbiato perché voglio segnare di più». Si parla molto di Abraham in chiave mercato, ma adesso conta solo la Roma: «Quando mi accostano ad altri club mi fa piacere, vuol dire che sto facendo bene. È una bella sensazione vedere il mio nome su tutti i giornali. Ma devo concentrar­mi sulla Roma, poi chissà cosa mi riserva il futuro. Sono cresciuto in Inghilterr­a, sono un ragazzo londinese, quindi forse un giorno tornerò in Premier League. Ma in questo momento sono concentrat­o solo sulla Roma, voglio fare del mio meglio e spero di vincere con questi ragazzi un trofeo che manca da molti anni».

«Penso solamente alla Roma e spero di vincere un trofeo con questi ragazzi»

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