Corriere dello Sport

Simeone gol Blessin perde l’imbattibil­ità

Genoa ko dopo otto risultati utili di fila Il Cholito porta il Verona di Tudor a sei punti dall’Europa e centra la sedicesima rete in campionato

- Di Adriano Ancona VERONA

Con la prima sconfitta di Blessin, sergente di ferro che ha imposto una mini-sterzata, evapora un ulteriore pezzetto di credibilit­à. Costringen­do il Genoa a fare i conti con sé stesso, adesso: il presidente Zangrillo imbocca il tunnel che porta agli spogliatoi una decina di minuti dopo il fischio finale e forse sta già pensando al calendario di fuoco che attende la sua squadra. Praticamen­te tutte le big da incontrare nelle sette giornate che mancano: l’ottimismo non accompagna certo il Genoa che stecca a Verona e si arrende alla rete iniziale di Simeone. Nessuna pietà dal Cholito, debuttante in A sei anni fa - sempre a suon di gol - coi colori rossoblù. L’invulnerab­ilità della porta genoana, durata 443 minuti consecutiv­i, se ne va a gambe all’aria in un lunedì da mea culpa generale per l’occasione persa. «Abbiamo perso l'80% dei duelli, l'atteggiame­nto del primo tempo non mi è piaciuto ma bisogna guardare avanti», spiega il tecnico tedesco.

INVOLUZION­E. Due mesi e mezzo di Blessin con il Genoa hanno prodotto un cammino molto meno timoroso rispetto al girone di andata. Eppure a Verona la serie d’oro da tenersi stretti, quella senza gol presi, si spezza in sei minuti. Simeone prende il tempo a Vasquez, traslocato al centro della difesa perché - con Ostigard e Bani fuori causa - il reparto è un po’ scoperto. Necessario allora lo spostament­o di Frendrup a sinistra: il danese però non è quello che prima della sosta aveva lasciato concrete tracce di sé. Così il Genoa finisce per farsi avvolgere da un Verona disinvolto come classifica vuole. Bessa è il vice-Barak di serata, nessuno scompenso nella trequarti dell’Hellas che recita il solito copione: ci pensa proprio lui a recapitare il pallone giusto verso Simeone. Cantano ininterrot­tamente in curva i quasi tremila genoani, gli ultimi ad arrendersi. Anche quando il Verona - che si trova a sei punti dall’Europa è sul punto di chiudere a doppia mandata la partita, con Caprari che centra il palo e poi trova l’esterno della rete. Nel turno in cui le squadre pericolant­i - quelle con meno di trenta punti - hanno perso tutte, il Genoa non è un’eccezione.

STERILITÀ. La politica dei piccoli passi, allora, rimane un ricordo. Al Genoa in cerca di razionalit­à va storto l’avvio di partita, col Verona che colpisce nel primo quarto d’ora - è la dodicesima volta che capita quest’anno, un record in A - come d’abitudine. Quando Casale accomoda involontar­iamente il pallone per Piccoli, entrato nel momento in cui Blessin ha già cominciato a rovistare nel suo 4-2-3-1 (inserendo prima Yeboah e poi Piccoli), si sente aria di pareggio. Ma in realtà è un assedio disordinat­o che si riflette sul penultimo posto del Genoa.

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ANSA Giovanni Simeone festeggia con i compagni del Verona il gol decisivo realizzato contro il Genoa

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