Luciano Spalletti così è se vi pare
Caro Cucci, non so come andrà la volatascudetto.DatifosodelNapoliovviamentesperolaspuntila mia squadra. Spalletti fino ad ora sta facendo davvero un buon lavorononostantetuttoetutti.Non si è mai tirato indietro e non ha perso la bussola difronte alle avversità che un campionato lungo e farraginoso come il nostro propone. Anche quando sembrava essere fagocitato dal solito ‘’fuoco amico’’ si è sempre saputo rialzare e contrattaccare con tutto il suo gruppo di calciatori. Fin dal ritiro di Dimaro ha sempre affermato di avere una squadra forte in tutti gli effettivi. Sembravano lesoliteaffermazionidirito,invece il fatto di aver rivalutato, anzi esaltato atleti come Rrahmani, Lobotka, Elmas - prima ignorati - e Juan Jesus considerato finito, Anguissa oggetto misterioso venuto l’ultimo giorno di mercato per 500.000 euro, è la constatazione oggettiva che diceva la sacrosanta verità. Ai tempi di Mazzarri c’erano i “titolarissimi” e con Sarri ancora peggio. Con Spalletti no, c’è più elasticità, meno rigore tattico, più libertà ai calciatori che sono i veri protagonisti. E soprattutto Luciano si è immersopienamente,pianopiano,nella meravigliosaecontraddittoriarealtà napoletana. Che dirle Cucci? Lo Spalletti che lei ben conosce, dopo la bella vittoria sulla bravissima Atalanta ha affermato: «È un treno che per me passa l’ultima volta e forse anche per qualche mio calciatore». Affermazione che non fa una piega e che racchiude tutto il personaggio. Chapeau al toscano non lamentoso e “maniavantista” - perdonatemi il neologismo - come certi suoi illustri corregionali che hanno occupato la panchina napoletana. Forza Napoli.
Lucio D’Acunto, gmail.com
Cito brevemente - per spiegare il titolo - Luigi Pirandello e la sua “Inconoscibilità del reale” che autorizza ciascuno a interpretare una persona e il suo stile in modo non sempre coincidente con il pensiero altrui.