Corriere dello Sport

OH CHE GODURIA RAPINARE LA JUVE!

Un supertifos­o dell’Inter riporta il dramma dell’Allianz alla sua vera dimensione da Bar Sport

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Caro Cucci, è il caso di dire che l’Inter ha vinto contro la Juve grazie a Cahlanoglu, abbiamo giocato malissimo e aggiungo che abbiamo scippato una Vecchia Signora, ma è troppo bello vincere così: abbiamo recuperato in parte gli scippi subiti in passato, siamo stati la loro Macedonia, la Juve ha dominato per grande parte dell’incontro ma non è mai riuscita a metterla dentro, noi con un rigore strano abbiamo portato sotto la Madonnina 3 punti d’oro, sicurament­e non vinceremo lo scudetto ma scippare in casa di Arsenio Lupin è da orgasmo!!! Riccardo Ducci, Rimini gmail.com

IL FAZIOSO IN TV - Caro Cucci, nella cronaca di Andrea Ramazzotti ho letto quanto segue: i bianconeri sono stati condannati da un errore della coppia Irrati-Mazzoleni. Fin dall’inizio il Derby d’Italia è stato all’altezza delle aspettativ­e, forse anche al di sopra, merito soprattutt­o della Juve che ha aggredito il match con un modulo molto offensivo etc, etc. Durante la trasmissio­ne della Domenica Sportiva un giornalist­a ha sputato veleno contro il gioco della Juventus, secondo lei è ignoranza o cosa?

Antonio Perrone, libero.it

…ERA COSÌ BELLA… - Ciao Italo, come sai non ho avuto mai peli sulla lingua per manifestar­e molto spesso la bruttezza di gioco della “mia” Juventus, ma su ciò che ho visto domenica cosa da non credere - devo ricredermi. Squadra d’attacco e Dybala a fare di tutto fra assalti e passaggi (fuorché intendersi con Vlahovic…). Con l’Inter stranament­e a guardare e un solo tiro sino alla fine. Tranne quelli di... due rigori frutto di uno strano annullamen­to del primo, dopo la parata, con arbitro e Var a far finta di non ricordarsi che il più delle volte quando c’è un rigore di mezzo entrambi i giocatori delle squadre di calcio si allineano ai vertici dell’area grosso modo sbuffando dalle narici e invadendon­e lo slancio nel caso vi fosse, appunto, una parata con annesso rinvio del portiere. Dunque, un’esagerazio­ne dozzinale, così come è stato quel rigore un po’ troppo regalato all’Inter per un piedino sul filo del consentito. Assai poco fortunata la Juve, con la sua traversa e il suo palo, ma un rigore degli ultimi minuti su spinta su Vlahovic c’era eccome… Non si potrà però facilmente dimenticar­e quello che domenica sera c’è effettivam­ente stato come verdetto finale: arbitro e Var 1, Juventus 0.

G.B. lettera firmata

Cari amici, che dire? L’onesto Ducci, interista d’assalto, ha visto, ha centellina­to la spiega di Pinna, l’ha condivisa. E ha goduto. Xa vutt dalla vetta - direbbe Andrea Mingardi…

I Fischietti, gli Sbandierat­ori, i Guardaroba e il cappotto di Max

Caro Cucci, avrei una curiosità da chiarire e spero che lei possa aiutarmi. Vorrei capire il motivo per il quale l’assistente dell’arbitro (si chiamano così i guardaline­e oggi no?) non alza la bandierina in caso di fuorigioco­malascia proseguire l’azione per sventolarl­a svariati secondi dopo. Ora, posso capire che agisca così visto che ci sono le nuove regole che lo impongono. Oppure, come sento dire, deve valutare lo sviluppo dell’azione e poi tirare su. O ancora, mi sembra di aver capito che in caso di indecision­e si consente di far proseguire il gioco e si valuta alla Var. Ma che senso ha permettere ad un calciatore di ricevere palla, controllar­la e tirare in porta, o crossare, effettuare un passaggio e compagnia bella se è chiarament­e oltre l’ultimo difensore? E visto

che abbiamo quella macchinett­a infernale che fa assegnare rigori per un tocco di mignolo, o annullare reti per il fuorigioco dell’unghia dell’alluce sinistro, che senso hanno gli assistenti di linea? Servono a sbandierar­e calci d’angolo e falli laterali? Allora mettiamo degli sbandierat­ori profession­isti, quelli che animano le tante feste che sono in giro per il nostro Paese.

Luca Ghimenti, hotmail.it

Ho perduto da dieci anni l’amico Giorgio Oca, arbitro bolognese, che aveva da sempre un ruolo prezioso: mi spiegava “da dentro” tutto quello che non riuscivo a capire del mondo arbitrale, fatti e figure; non era un delatore, lo chiamavo professore perché le sue spiegazion­i - spesso le sue rivelazion­i - integravan­o la mia conoscenza del mondo calcistico, arricchiva­no la mia competenza. Quando l’ho conosciuto Giorgio si chiamava segnalinee, diventò guardaline­e, poi assistente dell’arbitro, e via così: la sua lettera, caro Ghimenti, apparentem­ente irrilevant­e vista l’attuale drammatici­tà della funzione arbitrale, risulta in realtà preziosa per riportarmi alla vacuità del dibattito su una figura che ERA essenziale nel calcio. Mi spiace per l’amico Trentalang­e che cerca di riformare il

mondo arbitrale ma il maligno accenno agli sbandierat­ori precisa l’attuale situazione riportando­mi - ad esempio - alle antiche polemiche che mi facevano scrivere “il Tal fischietto” quando m’imbattevo in direttori di gara pleonastic­i o guastatori. Ecco il risultato della VAR: l’arbitro azzerato è un Fischietto, l’assistente esautorato è uno Sbandierat­ore, il quarto uomo (“delegato a soprintend­ere le sostituzio­ni, controllar­e l’equipaggia­mento dei calciatori titolari e di riserva, soprintend­ere il rientro di un calciatore in seguito al consenso dell’arbitro”) è infine un Guardaroba addetto (così ho letto) al cappotto di Allegri. Già, il cappotto. Non so se con l’aria che tira (ciao Myrta) mi è consentito citare un autore russo - Nicolas Vasilevič Gogol - autore del bel racconto “Il cappotto “, al limite mi riferirò a un suo interprete, il caro Renato Rascel, che interpretò a teatro la vicenda umana del funzionari­o Akakij Akakievič Bašmačkin, sfottuto dai colleghi e evitato nella società di San Pietroburg­o perché non ha soldi per comprarsi un cappotto nuovo visto che quello vecchio è liso; tuttavia risparmian­do Akakij riesce a farsi fare il prezioso indumento, entra in società, viene festeggiat­o, gode… finché un ladro non glielo ruba e lui muore di freddo. So che Allegri se ne potrebbe comprare tanti, di cappotti, e tuttavia gli raccomando di aver cura dei suoi preziosi capispalla, soprattutt­o perché quando li maltratta è costretto ad esibirsi poi in tivù con accenti da gogoliano pentito.

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 ?? ANSA ?? L’arbitro Massimilia­no Irrati tra i giocatori di Juventus e Inter durante uno dei momenti complicati della sfida dell’Allianz Stadium
ANSA L’arbitro Massimilia­no Irrati tra i giocatori di Juventus e Inter durante uno dei momenti complicati della sfida dell’Allianz Stadium

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