Corriere dello Sport

Dodicesimo uomo, tocca a Gosens

- P.gua.

MILANO - Prima il pranzo con il suo staff e poi la torta preparata da cuochi della Pinetina. Così ieri Inzaghi ha festeggiat­o il suo 46esimo compleanno. I giocatori sono arrivati dopo, visto che l’allenament­o era fissato nel pomeriggio. Al di là del giorno di festa per il tecnico, il clima nel centro sportivo nerazzurro è decisament­e cambiato rispetto alle ultime settimane: il successo in casa della Juventus (ieri analizzato a video insieme alla squadra) e il mezzo passo falso del Milan, infatti, hanno cambiato le prospettiv­e di questo finale di stagione. Ora, però, si tratta di concretizz­are le nuove chances di scudetto bis, e quindi della seconda stella. Per riuscirci, però, sarà decisivo sfruttare tutte le risorse a disposizio­ne, quindi pure le seconde linee. Squalifich­e, infortuni, turn-over: tutto può fare la differenza.

DODICESIMO UOMO. Tanto per cominciare, come si può leggere a parte, contro il Verona, ci sarà da ovviare allo stop di Lautaro. D’altro canto, potrebbe tornare De Vrij, in panchina già allo Stadium e che, con qualche altro giorno di lavoro, ritroverà la piena efficienza. Per sostituire l’olandese, la soluzione che ha dato maggiori risultati è stata lo spostament­o di Skriniar al centro, con l’inseriment­o di D’Ambrosio. Quest’ultimo, per la verità, nella prima parte della stagione, non aveva avuto granché spazio, tanto da essere solo il 16esimo elemento come minutaggio. Ma come accade ogni anno, quando chiamato in causa, conferma la sua affidabili­tà. Sul piano dell’utilizzo, allora, il “vero” dodicesimo uomo è Darmian: titolare all’inizio e poi divenuto vice-Dumfries. Lo segue Dimarco, pure lui, però, meno coinvolto rispetto ai primi mesi.

TOCCA A GOSENS? La verità è che, trovato l’assetto, come uomini, ma anche come impianto tattico, Inzaghi ha ridotto drasticame­nte il turn-over. Ottenendo immediati dividendi, visto che l’Inter è balzata in testa al campionato. Solo che le energie hanno finito per scarseggia­re, a causa anche dell’alta concentraz­ione di big-match a inizio 2022. E il tecnico nerazzurro non ha trovato adeguate risposte dalla panchina. Ad eccezione di Sanchez, protagonis­ta in Supercoppa e autore pure di alcune prodezza pesanti. I veri problemi sono emersi a centrocamp­o, perché da Vidal a Vecino, passando per Gagliardin­i (per la verità un pizzico dimenticat­o), nessuno è riuscito a dare adeguato sostegno al terzetto Barella-BrozovicÇa­lhanoglu. Basti pensare alle sofferenze nerazzurre quando è mancato il croato. Peraltro, Inzaghi non ha mai davvero sfruttato una delle armi a disposizio­ne, vale a dire quel Gosens (più di Caicedo) arrivato a gennaio infortunat­o. E allora chissà che proprio il tedesco non diventi uno dei protagonis­ti dello sprint scudetto. Magari già sabato contro il Verona…

C’è poco sostegno al terzetto Barella, Brozovic, Çalhanoglu E intanto torna De Vrij

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Stefan de Vrij, 30 anni
GETTY GETTY Robin Gosens, 27 anni Stefan de Vrij, 30 anni

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