Fontana-Federazione, la pace dopo pranzo davanti a Malagò
Arianna: «Pare che le nostre richieste siano state accettate, vediamo se adesso seguiranno i fatti» Il presidente Gios: «Sono molto soddisfatto»
«Sembrerebbe che le nostre richieste siano state accettate. Bisognerà vedere se alle parole seguiranno i fatti. Pace vicina? Direi di sì». Lo dice Sua Maestà lo short track Arianna Fontana, ma questa è già la fine del racconto di una giornata interessante per la trentunenne pattinatrice valtellinese. Prima c'è uno strano arrivo al Quirinale. In auto, col marito e coach Anthony Lobello, non con il pullman del Coni. «Siamo appena tornati in Italia da un viaggio negli Stati Uniti e con un ritardo di due ore. Non dipende da me», spiega l'azzurra più medagliata di sempre ai Giochi.
SORPRESE. La celebrazione dal Presidente della Repubblica è occasione per gioire, ma anche per vedere quei famosi nodi giungere al pettine: «La mia voglia di continuare c'è, resta da capire se ci saranno le possibilità per farlo serenamente (prima fra tutte, l'inserimento di Lobello nello staff azzurro; ndr). Ho disputato la mia prima Olimpiade a Torino, sarebbe incredibile chiudere a Milano. Presto incontrerò la Federazione. La buona volontà da noi c'è, vediamo se ci sarà anche dall'altra parte. Quando ci incontreremo? Oggi pomeriggio», dice candidamente. Tanto che sembra uno scherzo. «Sarà un incontro informale», informano però poco dopo dalla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. «Informale non direi, visto che parteciperanno anche il sottoscritto e il segretario generale Mornati», aggiunge a sorpresa il presidente del Coni Giovanni Malagò.
ACQUACETOSA. La scena si sposta al ristorante del Centro di Preparazione Olimpica "Giulio Onesti", all'Acquacetosa. Pranzo buono ma mesto, posti ai tavoli studiati. Ci sono almeno die
ci metri tra Arianna e il presidente della Fisg Andrea Gios; e tra Arianna e Tommaso Dotti, bronzo con la staffetta maschile e uno degli accusati dalla Fontana di averla danneggiata se non sabotata in allenamento, rischiando anche di farla cadere. «Non ho nulla da aggiungere alla cosa oltre a quanto è stato riportato nel comunicato stampa», dice lui alludendo alla
nota di un mese fa in cui respingeva le accuse e annunciava il ricorso alle vie legali. «È stata una vicenda che mi ha fatto soffrire molto, soffro ancora e spero di non farlo più».
Il pranzo procede tranquillo. Antipasto all'italiana, primi di terra e di mare, facce scure qui e là. Alle 14.30, Malagò e Mornati chiamano Gios e insieme raggiungono un'aula libera della Scuola dello Sport. Arianna e Anthony si aggiungono qualche minuto più tardi.
ACCORDO. Neanche un'ora al tavolo e Gios va via tranquillo ma col passo spedito. «La riunione è andata bene e sono molto soddisfatto. Andate a parlare con Arianna, lei vi chiarirà», dice da sopra una spalla. Malagò è sorridente, più pimpante di prima e butta lì un enigmatico «È stata una bellissima chiacchierata, vi do la mia parola d'onore».
I volti soddisfatti sono anche quelli di Arianna Fontana e di Anthony Lobello, quest'ultimo un'ombra ma sempre discreto. Colui il quale la pattinatrice conferma al suo fianco per arrivare alla fatidica sesta Olimpiade, l'Olimpiade italiana. L'oro nei 500 metri, l'argento nei 1500 e quello nella staffetta mista in Cina hanno comunque riconsegnato una Arianna in cerca di spazio.