Goggia e Cortina il cerchio aperto Brignone con la testa già al 2026
Ieri davanti al Presidente c’era soltanto la gioia di ricevere i complimenti per le medaglie e le Coppe
Sofia Goggia e Federica Brignone. Per la prima una medaglia d'argento dalla discesa libera che sa di fantascienza, per l'altra un argento dallo slalom gigante e un bronzo dalla combinata. Questo per quel che concerne il bottino cinese, perché poi c'è da aggiungere la Coppa del Mondo di discesa, per Sofia, e quella di superG, per Federica. Che poi, tra le due, durante i Giochi invernali si sia inserita a sorpresa anche Ninna Quario, la mamma di Federica, sollevando dubbi sull’infortunio di Sofia e tratteggiandola non esattamente come un tipo umile e introverso, è un altro discorso. E ha contribuito non poco a riempire la "cronaca rosa" di Pechino 2022 a queste latitudini.
SOFIA. Tuttavia non c'è dubbio che la Goggia abbia dovuto fare i conti con parecchio extra-sci. A cominciare dall'infortunio di Cortina, «dove ho quasi rischiato la mia partecipazione ai Giochi. La mia Olimpiade difficile è partita da lì. Compiendo qualcosa di incredibile sono riuscita a recuperare (peraltro in tempi record, ndr) e sono riuscita a vincere una medaglia. Il resto che è venuto? Solo inutili chiacchiere».
Dunque Sofia che rischia di arrivare in Cina da spettatrice. Che si rimbocca le maniche e intanto è costretta a cedere il ruolo di portabandiera, passato a Michela Moioli. «Sono contenta che sia stata scelta lei. Ci siamo supportate perché siamo molto amiche e abbiamo condiviso tanto, nonostante la differenza tra i nostri sport. Boh, sarà che ci accomuna l'indole orobica. Quattro anni fa abbiamo preso entrambe l'oro, ora entrambe l'argento. Alla prossima speriamo di tornare al bottino del 2018».
Un pensiero particolare a Cortina, «un cerchio che si apre e non si chiude mai. L'anno scorso ho dovuto rinunciare ai Mondiali disputati lì, quest'anno è successo quello che è successo. Eppure sono riuscita a vincere un argento fantastico, perché venuto dopo una partecipazione per niente garantita».
FEDERICA. La Brignone non sta nella pelle in vista di Milano-Cortina 2026 e ne diventa testimonial. «I Giochi rappresenteranno un'occasione anche per mostrare la bellezza del nostro Paese e delle nostre montagne. Abbiamo posti e strutture stupendi, talvolta poco valorizzati, e allora è giusto sfruttare queste occasioni per far vedere di che pasta siamo fatti».
Al Quirinale, nel frattempo, ha trovato una sorpresa: «Non credevo che il Presidente della Repubblica conoscesse la mia carriera e invece mi ha rivolto i complimenti per la Coppa. No, decisamente non era una cosa che dessi per scontata».
Il futuro della Brignone? «Quattro anni fino a Milano-Cortina sono tanti, soprattutto per una sciatrice come me che partecipa a tante gare. Anno per anno, devi allora studiare la condizione fisica e quella mentale. Ecco, io sto benissimo e in testa ho lo stesso entusiasmo di una ragazzina. Ho lavorato così tanto che non ho problemi e sono sono contenta di svolgere questo lavoro. Partendo da qui, stagione per stagione posso anche studiare bene gli obiettivi per essere sempre ad alto livello».
A vederli così, quattro anni passano in un attimo.
Sofia: «Ho fatto una cosa incredibile Ai Giochi ‘26 voglio il bottino del 2018»
Federica: «Quattro anni sono tanti ma punto a obiettivi sempre più alti»