La domanda va riaccesa con prezzi equilibrati
La pandemia ha causato una forte perdita di produzione di auto. La domanda è crollata e i volumi sono notevolmente diminuiti. Alcune fabbriche hanno chiuso per settimane o mesi e in generale il ritmo produttivo ha registrato una caduta ben al di sopra delle previsioni. Anche adesso che lo stato di emergenza è superato la produzione non riprende e in Italia come in Europa, il mercato è in forte calo anche rispetto al 2021. I produttori imputano il calo di produzione alla pandemia ma anche alla mancanza dei microchip. Certamente la produzione stenta a riprendere per questi motivi, ma c’è anche qualcosa di più profondo e strategico. Le auto per lungo tempo si sono vendute ben sotto il prezzo di listino e chi non riusciva a venderle neanche con forti sconti, le immatricolava rivendendole come vetture usate a chilometri zero. Pratiche diffuse in tutti i mercati europei che rendevano poco credibile il processo di vendita. Ora con la scarsità di produzione il paradigma di vendita è cambiato. Chi vuole comperare un auto difficilmente la trova in consegna e la deve attendere per settimane e mesi. Gli sconti sono diminuiti e i chilometri zero fortemente ridimensionati. I produttori malgrado la forte riduzione dei volumi, hanno realizzato risultati economici record nel 2021. Il nuovo modello di distribuzione ha portato un aumento dei margini e quindi dei profitti netti. Una buona notizia per i produttori che si trovano a dover investire cifre come mai prima per il prodotto elettrico. Per i consumatori, la situazione è all’opposto. Il prezzo delle auto tradizionali è aumentato e le elettriche sono accessibili per gli alto spendenti. Continuando di questo passo, l’auto non sarà più un bene di massa ma per élite economiche. Non credo che un modello di questo tipo possa durare senza causare problemi sociali e politici di notevole entità. Bisogna tutelare il conto economico dei produttori ma anche i consumatori realizzando vetture alla portata del cliente medio. Il lavoro di squadra tra ingegneri, esperti di mercato e finanza, è indispensabile per arrivare a vendere quello che richiede il mercato a prezzi accessibili e non quello che le fabbriche producono a prezzi elevati e nello stesso tempo realizzare i profitti per alimentare innovazione, ricerca e sviluppo. Equazione molto complessa che richiede dei super manager per metterla in atto.