Togliete agli azzurri la paura di giocare al “Maradona”
Caro Cucci, molti condannano l’atteggiamento dei tifosi del Napoli nei confronti del presidente. Lei provi ad immaginare cosa provi un tifoso del Napoli quando sente il suo presidente affermare che anche se avesse vinto un paio di scudetti non sarebbe cambiato niente e che non sono importanti. Juve, Milan, Inter, Roma,ora anche la Fiorentina, tutte hanno alle spalle grandi gruppi miliardari, ormai sarà un’impresa anche piazzarsi per un posto in Conference!
Bruno Gargiulo, libero.it
Certi tifosi, caro Bruno, solo certi tifosi schifano questa presidenza, gli stessi - o i loro eredi - che ai tempi di Ferlaino ce l’avevano anche con lui. E non sono tifosi. Sono azzeccacazzi, gente che compare nelle pur rare vittorie, che s’inventa amicizia con Maradona, che spacca in quattro il capello della tecnica pur essendo calcisticamente analfabeta. Non è una novità. Certo tifo è diventato un freno, come dimostrano le tante sconfitte interne di un Napoli che in trasferta ha sempre fatto un figurone, ultima partita compresa. Il coro critico innaturale ha fatto sì che i giocatori del Napoli abbiano paura del Maradona. Insigne è fuggito, come prima Quagliarella, come prima Juliano. Ci pensi. E per favore preghi che De Laurentiis resti per un Napoli sempre italiano. Fondi e sceicchi se lo mangeranno, questo campionato, e lo troveranno indigesto. La Juve - nel frattempo - sempre italiana sarà. E il Napoli è stato per anno il suo unico vero rivale: portarle via qualcosa adesso è come rubare i soldi a un pensionato davanti alle Poste. Si cantano adesso le glorie del Milan “fondista” (o fondaiolo) ma pochi ricordano io sì, perché l’ho conosciuto bene che Paolo Scaroni, il presidente, è un grande manager italiano professionalmente cresciuto in Inghilterra e calcisticamente provveduto, competente per esperienze importanti. Una cosa è certa: il Napoli che De Laurentiis ha trovato era un fantasma di quartiere, questo è protagonista sulla scena italiana e internazionale.