Corriere dello Sport

TUTTE LE STRADE DEL NUOVO NAPOLI

Insigne e Ghoulam out, Ospina e Meret in bilico (Gollini e Vicario in lista) Deulofeu, Bernardesc­hi, Beto e Scamacca nel mirino: Spalletti aspetta

- Di Antonio Giordano NAPOLI

Le prime mosse per costruire un organico da Champions non forniscono riferiment­i precisi: Kvara e Olivera rinforzi già presi ma per il resto l’attesa sarà lunga

In fin dei conti, siamo all’ouverture: eppure qualcosa è già successo. C’è la traccia per iniziare un romanzo, stavolta più denso di quelli precedenti, e se poi finiremo per trovarci in un thriller, si scoprirà solo sfogliando le pagine di questa ennesima estate rovente e anche un po’ tortuosa, con dentro un’idea di Napoli nuovo o anche un antico. E’ già andato via Lorenzo Insigne, anche se sta facendo ancora le valigie, ma con lui si dissolve un decennio, che porta via con sé i tiriaggiro e tanti sogni: non ci si libera così facilmente del peso della memoria dei suoi 122 gol, però Khvicha Kvaratskhe­lia si è messo a lanciare messaggi subliminal­i che un po’ spingono a stropiccia­rsi gli occhi. E’ un antipasto, ovvio, e ci vorranno serate più severe per sapere chi sia e cosa sappia fare questo giovanotto che ha spinto Giuntoli & Micheli, diesse e capo scouting, a convincere Adl a mettere dieci milioni di euro sul banco: ma un indizio è un terzo d’una prova. Il saluto di Faouzi Ghoulam ha riaperto ferite nell’immaginari­o collettivo, perché la corsa possente ed elegante di quello ch’era diventato tra i più forti esterni bassi di sinistra del pianeta s’è trasformat­a in dolente malinconia: e il Napoli, per togliersi di dosso la polvere d’un quinquenni­o attraversa­to aspettando che l’algerino tornasse se stesso, ha provveduto a riempire la fascia con Mathias Olivera, ha fisico e corsa, viene da un calcio che s’avvicina all’Italia, è uruguayano e Cavani l’ha introdotto in città.

ENIGMA. In realtà, si è ben dentro ad un labirinto, costruito ad arte dal destino: nessuno sa bene quale sia la via di fuga, né quanto tempo ci voglia per scovarla, perché dipende dagli altri, innanzitut­to, e da ciò che dirà questo mercato. In un universo così spazioso, c’è un centro di gravità (quasi) permanente ch’è rappresent­ato da Victor Osimhen, dalla sua esuberanza, dalla sua innata capacità di diventare decisivo: il fattore-O incide, eccome, soprattutt­o adesso che si è presentato (anche) il Bayern Monaco, e 110 milioni di (vil) danaro possono sempre indurre a lasciarsi sedurre. E’ umano. Ma non è scontato che accada, perché il Napoli non intende scendere sotto quella cifra che rappresent­a la via maestra per investire e ricostruir­si: è accaduto con Cavani, poi con Higuain, e solo la possibilit­à di rielaborar­e il proprio progetto e tinteggiar­lo di fresco spingerebb­e a privarsi di un 23enne con tanti gol nelle proprie corde. Però, intanto, un’occhiata in giro il Napoli l’ha lanciata, si è informata su Beto dell’Udinese, e pure su Deulofeu, e certe domande servono per avere un piano alternativ­o o anche preventivo nel quale c’è finito pure Bernardesc­hi, contattato per avere dinnanzi a sé percezione della propria volontà.

SUL K2. Poi c’è Koulibaly, mica

qualsiasi, con il suo contratto che scadrà nel 2023 e qualsiasi svolta da considerar­e: il valore di mercato non può scendere al di sotto dei 40 milioni di euro ma il Napoli spera di convincere il proprio capitano a rinnovare. Nel mistero più fitto, rimane da risolvere il destino di Ospina - con Vicario e Gollini obiettivi già sondati, come Hjulmand per il centrocamp­o - e di Mertens, entrambi ormai parametro zero e comunque profili dai quali Adl non vorrebbe staccarsi ma per i quali il sacrificio economico sarebbe comunque tenuto in linea con i parametri ed i paletti già fissati, che prevedono contenimen­to dei costi. In questo giochino che dispensa milionate di euro per il momento assai virtuali, c’è anche la possibilit­à che nulla muti nell’orizzonte opaco del mercato e che il Napoli riparta (anche) da Koulibaly ed Osimhen, i pilastri di una dorsale sulla quale Spalletti conta per ricomincia­re, per non vedere azzerata, e quasi del tutto, la propria identità. Saranno settimane da capogiro.

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GETTY Luciano Spalletti (63 anni) è in attesa di capire quale Napoli dovrà guidare nella nuova stagione
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