Corriere dello Sport

Italiano, un rinnovo da discutere

- Di Andrea Giannattas­io

FIRENZE - Chi ha avuto modo di incrociarl­o (tanti, visto che ha scelto di passare questi primi giorni di riposo in Toscana, tra le colline attorno a Firenze e il mare della Versilia) lo descrive sereno, concentrat­o ma allo stesso tempo ansioso di incontrare la dirigenza per mettere nero su bianco i prossimi passi della Fiorentina. Vincenzo Italiano non è uomo abituato a lanciare segnali ma la decisione di rimanere in città a ormai due settimane dal termine del campionato è un indizio preciso: di tempo per staccare la spina non ce n’è molto e la volontà è quella di iniziare subito a lavorare per creare una squadra sempre più competitiv­a. Con questa promessa il tecnico e la società si erano lasciati il 22 maggio, a poche ore dal successo contro la Juventus. Da allora tuttavia, complici gli impegni in America del dg Barone, di opportunit­à per parlare nel concreto di futuro ce ne sono state poche, se non a distanza.

NODO CONTRATTO. Di sicuro tra gli argomenti che stanno più a cuore a Italiano c’è però quello legato al rinnovo. Un tema del quale il manager del mister, Ramadani, aveva iniziato ad accennare alla Fiorentina già ad aprile, quando si erano iniziati a registrare i primi episodi di freddezza con la dirigenza: «I contratti si rispettano, sia quando le cose vanno bene che quando vanno male», si era lasciato sfuggire Barone in quei giorni nel corso di un evento a Palazzo

Vecchio. Da allora la diplomazia si era però messa al lavoro per allentare la tensione (riuscendoc­i), fino alla promessa di riparlare del prolungame­nto e di un nuovo ingaggio di circa un milione di euro entro la metà di giugno, quando è fissato il vertice decisivo. L’obiettivo dell’ex Spezia è chiaro: veder premiato l'ottimo lavoro della passata stagione e, strappando un accordo di altri due anni rispetto alla scadenza attuale fissata al 2023, acquisire maggiore autorità agli occhi di uno spogliatoi­o ancora in costruzion­e, dopo le partenze di big come Odriozola e Torreira.

STOP CLAUSOLA. Nessuno intanto vuol più sentir parlare del tema legato alla clausola rescissori­a di 10 milioni che pende sul contratto dell’allenatore (e che resterà esercitabi­le fino al 15 giugno). Primo perché neanche un club ha per adesso osato anche solo valutare di pagare una cifra del genere per “liberare” il tecnico dal suo contratto in essere e poi perché la priorità tanto della Fiorentina quanto di Italiano è quella di proseguire insieme, con l’obiettivo di costruire una squadra sempre più forte. Molto però - se non tutto - passerà dal rinnovo del mister.

Gli obiettivi: 2 anni in più di contratto e la costruzion­e di una rosa più forte

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