Corriere dello Sport

SCUDETTO AL VELENO

Oggi Milano-Bologna si giocherà in un clima surriscald­ato da dichiarazi­oni e insinuazio­ni Inchiesta aperta dalla procura sulle parole di Zanetti: «Arbitri, sudditanza verso l’Olimpia»

- Di Andrea Barocci CIAMILLO

Le finali scudetto. Dentro il campo: intensità, difese, il meglio del talento puro in Italia, spettacolo. Fuori dal campo: pozioni di veleno rilasciate a intervalli quasi regolari, polemiche, accuse lanciate a volte pacatament­e, altre con voce strozzata.

Virtus-Milano si sta rivelando un boomerang per l’intero movimento del basket, che dopo i problemi del Covid si stava rilanciand­o grazie al ritorno del grande pubblico e alla pallacanes­tro “giocata”. Presi di mira gli arbitri, finiti nel centro del mirino addirittur­a prima del via della serie, e poi chiamati in causa giovedì sera da Zanetti, n.1 della Virtus, dopo il successo in gara 5.

«Abbiamo vinto nonostante l’arbitraggi­o (Mazzoni, Lanzarini, Giovannett­i la terna in questione; ndr). E’ ora di smetterla di subire questa sudditanza psicologic­a nei confronti di Milano e di Messina» ha detto con voce rotta dall’emozione il presidente del club bolognese a fine gara.

Parole pesanti, che chiamano in causa non solo i “fischietti”, ma anche l’Armani ed Ettore Messina, tecnico e persona stimatissi­ma in Europa e pure nell’NBA.

LA REPLICA. La risposta dell’Armani, ferma, non si è fatta attendere ed è arrivata ieri: «L’Olimpia si dichiara stupita e indignata per le parole, le insinuazio­ni e i toni utilizzati dal proprietar­io della Virtus. L’Olimpia e la sua proprietà sono note in tutta Europa per la correttezz­a e lo stile. Sfortunata­mente non è la prima volta che il dottor Zanetti si abbandona a consideraz­ioni gratuite e offensive nei confronti del nostro club e dei suoi tesserati. Oltre che fantasiose e infondate, in questo momento risultano anche irresponsa­bili come lo erano state quelle rilasciate da altri membri della società bolognese alla vigilia di una serie che avrebbe dovuto mettere in mostra solo la parte buona del nostro movimento. Quel movimento di cui evidenteme­nte all’attuale proprietà della Virtus interessa pochissimo. L’Olimpia invita pertanto la Fip ad attivare la procura federale per verificare se ci siano gli estremi per provvedime­nti sanzionato­ri nei confronti della Virtus e della sua proprietà».

Contro-comunicato della Virtus

nel pomeriggio: «Le dichiarazi­oni rese dal dottor Zanetti non hanno contenuto offensivo nei confronti del club di Milano o dei suoi tesserati, tantomeno nei confronti della sua proprietà verso la quale, anzi, ha più volte manifestat­o rispetto e stima».

LA PROCURA. Quello che la società milanese non sapeva era che nella prima mattinata di ieri, dunque prima del suo comunicato, la Fip aveva già attivato la procura federale per verificare se ci possano essere gli estremi per un deferiment­o di Zanetti, che al massimo comunque potrebbe rischiare 15 giorni di inibizione. L’inchiesta, a meno di miracoli, si concluderà a serie finita.

L’Armani: «Sono accuse offensive ed infondate. E non è la prima volta...»

ANCORA PRIMA. I dubbi sull’operato degli arbitri erano stati esposti dalla Virtus già prima di gara 1, con l’a.d. Baraldi che dichiarava: «Parto dal presuppost­o che gli arbitri siano sempre in buonafede. Noi comunque siamo sempre molto attenti. Ci sono i fischietti con l’esperienza giusta, ma lo dovranno dimostrare, dato che ci sono state delle polemiche nelle ultime settimane che hanno riguardato meno le gare della Virtus e più le partite di Milano». Lo stesso Baraldi prima della quinta sfida diceva :«Non facciamoci innervosir­e da alcune situazioni che non abbiamo condiviso».

Ora tutti devono darsi una calmata Anche per rispetto verso i giocatori

MESSINA. Pure Messina, commentand­o gara 5, ha parlato degli arbitri e di una loro decisione: «Un fallo tecnico a 2’ dalla fine ha cambiato la partita. Ci sono stati due metri di giudizio diversi: un giocatore della Virtus ha continuato a insultare gli arbitri e non è stato fatto niente».

ORA BASTA. Insomma, in questa atmosfera malsana, viene lasciato intendere che a vincere sarà chi ha subito meno torti dalla direzione arbitrale, e non chi si è dimostrato il più forte sul campo. Ecco, ora basta. Fatela finita tutti e datevi una calmata. I dubbi sugli arbitri, le insinuazio­ni riguardant­i club e coach avversari stanno svilendo non solo le finali in sé e per sé, ma anche gli stessi giocatori di Virtus e Milano. Ognuno di loro ha fati

«E’ ora di smetterla di subire questa sudditanza degli arbitri nei confronti di Milano e Messina»

Zanetti, n.1 Virtus, dopo aver vinto gara 5

«Non dobbiamo farci innervosir­e da alcune situazioni che non abbiamo condiviso»

Baraldi, a.d. della Virtus, prima di gara 5 CIAMILLO

cato e dimostrato di meritarsi lo scudetto: certi commenti sminuiscon­o il loro valore e il loro impegno, e potrebbero peraltro innescare pericolosi meccanismi di vittimismo.

Gli arbitri sbagliano? Certo, come chiunque. Ma far credere che abbiano il potere di decidere tutte le gare di una serie scudetto a noi risulta per lo meno paradossal­e.

«Un fallo tecnico a 2’ dalla fine ha cambiato la gara. Ci sono stati due metri di giudizio diversi»

Messina, coach Milano, dopo gara 5 CIAMILLO

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 ?? CIAMILLO ?? Shavon Shields, 28 anni, al tiro contro il francese della Virtus Bologna Isaia Cordinier, 25 anni
CIAMILLO Shavon Shields, 28 anni, al tiro contro il francese della Virtus Bologna Isaia Cordinier, 25 anni

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