SCUDETTO AL VELENO
Oggi Milano-Bologna si giocherà in un clima surriscaldato da dichiarazioni e insinuazioni Inchiesta aperta dalla procura sulle parole di Zanetti: «Arbitri, sudditanza verso l’Olimpia»
Le finali scudetto. Dentro il campo: intensità, difese, il meglio del talento puro in Italia, spettacolo. Fuori dal campo: pozioni di veleno rilasciate a intervalli quasi regolari, polemiche, accuse lanciate a volte pacatamente, altre con voce strozzata.
Virtus-Milano si sta rivelando un boomerang per l’intero movimento del basket, che dopo i problemi del Covid si stava rilanciando grazie al ritorno del grande pubblico e alla pallacanestro “giocata”. Presi di mira gli arbitri, finiti nel centro del mirino addirittura prima del via della serie, e poi chiamati in causa giovedì sera da Zanetti, n.1 della Virtus, dopo il successo in gara 5.
«Abbiamo vinto nonostante l’arbitraggio (Mazzoni, Lanzarini, Giovannetti la terna in questione; ndr). E’ ora di smetterla di subire questa sudditanza psicologica nei confronti di Milano e di Messina» ha detto con voce rotta dall’emozione il presidente del club bolognese a fine gara.
Parole pesanti, che chiamano in causa non solo i “fischietti”, ma anche l’Armani ed Ettore Messina, tecnico e persona stimatissima in Europa e pure nell’NBA.
LA REPLICA. La risposta dell’Armani, ferma, non si è fatta attendere ed è arrivata ieri: «L’Olimpia si dichiara stupita e indignata per le parole, le insinuazioni e i toni utilizzati dal proprietario della Virtus. L’Olimpia e la sua proprietà sono note in tutta Europa per la correttezza e lo stile. Sfortunatamente non è la prima volta che il dottor Zanetti si abbandona a considerazioni gratuite e offensive nei confronti del nostro club e dei suoi tesserati. Oltre che fantasiose e infondate, in questo momento risultano anche irresponsabili come lo erano state quelle rilasciate da altri membri della società bolognese alla vigilia di una serie che avrebbe dovuto mettere in mostra solo la parte buona del nostro movimento. Quel movimento di cui evidentemente all’attuale proprietà della Virtus interessa pochissimo. L’Olimpia invita pertanto la Fip ad attivare la procura federale per verificare se ci siano gli estremi per provvedimenti sanzionatori nei confronti della Virtus e della sua proprietà».
Contro-comunicato della Virtus
nel pomeriggio: «Le dichiarazioni rese dal dottor Zanetti non hanno contenuto offensivo nei confronti del club di Milano o dei suoi tesserati, tantomeno nei confronti della sua proprietà verso la quale, anzi, ha più volte manifestato rispetto e stima».
LA PROCURA. Quello che la società milanese non sapeva era che nella prima mattinata di ieri, dunque prima del suo comunicato, la Fip aveva già attivato la procura federale per verificare se ci possano essere gli estremi per un deferimento di Zanetti, che al massimo comunque potrebbe rischiare 15 giorni di inibizione. L’inchiesta, a meno di miracoli, si concluderà a serie finita.
L’Armani: «Sono accuse offensive ed infondate. E non è la prima volta...»
ANCORA PRIMA. I dubbi sull’operato degli arbitri erano stati esposti dalla Virtus già prima di gara 1, con l’a.d. Baraldi che dichiarava: «Parto dal presupposto che gli arbitri siano sempre in buonafede. Noi comunque siamo sempre molto attenti. Ci sono i fischietti con l’esperienza giusta, ma lo dovranno dimostrare, dato che ci sono state delle polemiche nelle ultime settimane che hanno riguardato meno le gare della Virtus e più le partite di Milano». Lo stesso Baraldi prima della quinta sfida diceva :«Non facciamoci innervosire da alcune situazioni che non abbiamo condiviso».
Ora tutti devono darsi una calmata Anche per rispetto verso i giocatori
MESSINA. Pure Messina, commentando gara 5, ha parlato degli arbitri e di una loro decisione: «Un fallo tecnico a 2’ dalla fine ha cambiato la partita. Ci sono stati due metri di giudizio diversi: un giocatore della Virtus ha continuato a insultare gli arbitri e non è stato fatto niente».
ORA BASTA. Insomma, in questa atmosfera malsana, viene lasciato intendere che a vincere sarà chi ha subito meno torti dalla direzione arbitrale, e non chi si è dimostrato il più forte sul campo. Ecco, ora basta. Fatela finita tutti e datevi una calmata. I dubbi sugli arbitri, le insinuazioni riguardanti club e coach avversari stanno svilendo non solo le finali in sé e per sé, ma anche gli stessi giocatori di Virtus e Milano. Ognuno di loro ha fati
«E’ ora di smetterla di subire questa sudditanza degli arbitri nei confronti di Milano e Messina»
Zanetti, n.1 Virtus, dopo aver vinto gara 5
«Non dobbiamo farci innervosire da alcune situazioni che non abbiamo condiviso»
Baraldi, a.d. della Virtus, prima di gara 5 CIAMILLO
cato e dimostrato di meritarsi lo scudetto: certi commenti sminuiscono il loro valore e il loro impegno, e potrebbero peraltro innescare pericolosi meccanismi di vittimismo.
Gli arbitri sbagliano? Certo, come chiunque. Ma far credere che abbiano il potere di decidere tutte le gare di una serie scudetto a noi risulta per lo meno paradossale.
«Un fallo tecnico a 2’ dalla fine ha cambiato la gara. Ci sono stati due metri di giudizio diversi»
Messina, coach Milano, dopo gara 5 CIAMILLO