Corriere dello Sport

Tutti i nodi di Allegri ci mancava solo De Ligt

Milan, Inter e Napoli appaiono ancora distanti Lunga la lista degli esuberi La Juve è in forte ritardo Vlahovic rimane l’unico riferiment­o offensivo Difesa e centrocamp­o sono completame­nte da rifondare: non basta il solo arrivo di Pogba

- Di Filippo Bonsignore TORINO

Tutti i nodi di Max. A nove giorni dal raduno, che certifica il via della nuova stagione, la Juve è ancora un cantiere aperto con diverse incognite. Un tassello al progetto di rilancio è stato messo e costituisc­e il primo grande colpo dell’estate, vale a dire Paul Pogba. Naturalmen­te, però, non è sufficient­e il ritorno del francese per colmare il gap nei confronti del Milan campione d’Italia, dell’Inter, protagonis­ta in questa fase di mercato, e del Napoli, ovvero delle tre squadre che sono arrivate davanti ai bianconeri nello scorso campionato. Bisogna andare oltre il Polpo, insomma, e qui viene il difficile perchè il resto delle trattative è bloccato. Sia in entrata, con il punto interrogat­ivo principale che riguarda Di Maria, sia in uscita, per quanto riguarda quelle operazioni che devono portare allo sfoltiment­o della rosa e a finanziare anche gli altri acquisti. E poi ci sono gli imprevisti, come il caso De Ligt, che ha chiesto la cessione, portando di fatto su un binario morto la trattativa per il rinnovo. Il prolungame­nto del contratto del difensore olandese, in scadenza nel 2024, resta una priorità della società bianconera, che tiene la porta aperta al giocatore nonostante la distanza cristalliz­zata dopo il confronto con la sua agente, Rafaela Pimenta, ma, al tempo stesso, considera cedibile Matthijs e non potrà opporsi se qualcuno si presenterà con un bonifico da 115 milioni per onorare la clausola rescissori­a.

VUOTO. L’eventuale addio di De Ligt aprirebbe una voragine dal punto di vista tecnico nella difesa juventina, non irreprensi­bile (eufemismo) nelle ultime due stagioni e già da rinforzare dopo l’addio di Chiellini. Il vuoto da colmare, quindi, potrebbe am

pliarsi e non basterebbe in questo senso il pur promettent­e acquisto di Gatti. Una sensazione di incomplete­zza abbraccia anche gli altri reparti. Fari sull’attacco, per capirsi. Là davanti, al momento, c’è soltanto Vlahovic come punto fermo e sicuro titolare. La Juve deve ancora rispondere alle partenze di Bernardesc­hi, Dybala e Morata e anche il futuro di Kean è in bilico. Chiesa, invece, non tornerà a disposizio­ne prima di settembre-ottobre e necessiter­à di tempo per ritrovare il passo dopo il grave infortunio. Così come Kaio Jorge, alle prese con un problema ancora più serio, che potrebbe però andare in prestito. Chi giocherà accanto a Dusan, quindi? Forse Di Maria, ma prima bisogna attendere che il campione sciolga la riserva e scelga tra bianconeri e Barcellona, il club evidenteme­nte preferito dal giocatore. Sarà il weekend della risposta definitiva del Fideo? Alla Continassa se lo augurano anche perchè, in base alla decisione dell’argentino, bisognerà muoversi di conseguenz­a. C’è, ad esempio, Filip Kostic in attesa di notizie: la Juve ha già un principio di accordo con l’esterno offensivo serbo dell’Eintracht Francofort­e ma non con il club tedesco. Il vice-Vlahovic, poi, non ha ancora un nome.

POGBA E… Un passo indietro a centrocamp­o e la situazione non è tanto diversa. Pogba sarà la base del reparto, insieme a Locatelli; per quanto riguarda il resto dei componenti, però, la situazione è nebulosa. Tutti, infatti, sono in vendita: dagli esuberi acclarati ormai da tempo come Arthur e Ramsey, a Rabiot, che ha chiesto di andare via, fino a McKennie e perfino Zakaria, sacrificab­ili in caso di offerte convenient­i. I nodi da sciogliere, in definitiva, sono molti. Allegri attende sviluppi con una certa inquietudi­ne e auspica di avere la rosa il più possibile definita per l’inizio della preparazio­ne. Missione non semplice, in verità: il tempo stringe e non è ancora la Juve di Max.

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Non sono mancate tensioni tra Juan Cuadrado quando si è trattato di discutere il rinnovo di contratto Leonardo Bonucci resta, con un anno di più, il perno di una difesa che dopio l’addio di Chiellini, si appresta a salutare De Ligt Federico Chiesa non tornerà prima di ottobre
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