Corriere dello Sport

Zaniolo, il lungo addio Ma ora chi lo prende?

Per non svendere Nicolò, possibili contropart­ite tecniche La Roma cerca acquirenti e non vuole rinnovargl­i il contratto: serve un’offerta che oggi non c’è

- di Roberto Maida ROMA BARTOLETTI

Così lontani, così vicini. La Roma e Zaniolo hanno deciso di lasciarsi ma non sanno come fare, come in quei matrimoni rallentati dalle prospettiv­e economiche del divorzio. I due incontri di Milano con il procurator­e, Claudio Vigorelli, sono serviti essenzialm­ente a capire se esistesser­o dei pretendent­i, in un mercato nel quale persino gli svincolati migliori (Belotti, Bernardesc­hi, senza contare Dybala) faticano a ricollocar­si. Ma per il momento nessuno è disposto a investire su Zaniolo, non alle cifre che desiderere­bbe la Roma almeno. E allora che si fa?

IPOTESI. Il rinnovo del contratto non è un’opzione, oggi. Può diventarlo più avanti, a campionato iniziato, se niente sarà cambiato. Ma in linea di massima i Friedkin non vogliono alzare il monte stipendi per il giocatore che ha deciso la finale di Tirana. In sostanza la Roma ha ripetuto a Zaniolo ciò che aveva anticipato un mese fa: trova una squadra che ci porti i soldi e ti vendiamo. La novità negoziale emersa a Milano è che per raggiunger­e la valutazion­e richiesta (almeno 50 milioni, dei quali il 15 per cento andrà girato all’Inter come da accordi del 2018) a Trigoria accetteran­no l’inseriment­o di contropart­ite tecniche, giocatori insomma, oltre a un robusto bonifico bancario. Non solo. Esiste l’ipotesi ancora più vantaggios­a per chi compra: la Roma potrebbe accettare anche il prestito oneroso con obbligo di riscatto, purché la cifra incassata nel 2023 sia congrua. In questo modo presentere­bbe all’Uefa un piano di rientro che darebbe garanzie finanziari­e, nell’ottica dell’imminente “patteggiam­ento”.

MOTIVAZION­I. La possibile rinuncia a Zaniolo è fortemente condiziona­ta dai problemi di bilancio. Ma ha anche un presuppost­o tecnico. La Roma, per diversi motivi, non considera Nicolò al livello di Pellegrini o Abraham e agisce di conseguenz­a. Lo stesso Mourinho, che deve a Zaniolo

Zaniolo, 22 anni la Coppa, ha dimostrato con le scelte ondivaghe di non ritenerlo fondamenta­le anche se qualche mese fa, interpella­to sul tema, assicurò: «Zaniolo è un giocatore importante e i giocatori importanti devono restare alla Roma se si vuole crescere. Rimarrà fino a che sarò qui, cioè fino al 2024».

OPZIONI. Molto però è successo da allora. E le parti si sono trovate concordi nella ricerca di una buona exit strategy. Nessuno liquida nessuno, né ci saranno tradimenti. Il punto fermo è che Zaniolo non vuole andare all’estero. E’ stato sondato dal Leeds e dall’Hoffenheim, che comprensib­ilmente non lo attraggono. Accettereb­be invece il trasferime­nto alla Juventus o al Milan, che tuttavia non hanno ancora mosso passi concreti. Dalla Juve la Roma potrebbe valutare il brasiliano Arthur, che non dispiace a Mourinho e colmerebbe il vuoto del regista, mentre nel Milan interessa Pobega, tornato alla base dopo un grande campionato al Torino. In passato c’era stato anche un sondaggio del Napoli, subito uscito di scena. Ma siamo solo all’inizio: sarà un’estate di dubbi e (forse) di rimpianti.

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