Corriere dello Sport

Italia, piccolo Settebello vince e cresce

Successo all’esordio dell’Under 18 Angelini: Ragazzi di grande futuro

- Di Alberto Dolfin ORANO

Ai Giochi del Mediterran­eo si costruisce il Settebello del futuro. Mentre a Budapest la Nazionale di Sandro Campagna sta lottando per le medaglie iridate e per porre le basi in vista dell’Olimpiade di Parigi 2024, in Algeria ieri ha debuttato la selezione Under 18 che guarda ancora più avanti verso la successiva rassegna di Los Angeles 2028.

Il primo mattoncino per costruire il sogno a cinque cerchi è stato messo nella partita che ha di fatto aperto l’avventura di tutta la spedizione azzurra a Orano. Alla Piscine du Jardin Public, l’Italia ha travolto la Turchia per 13-2, trascinata dal poker di Nicola Taramasco e dalla tripletta di Angelo Nenni. Quattro anni fa, a Tarragona 2018, il cammino azzurro si interruppe già nel girone eliminator­io, ma questa volta il torneo è differente, con la scelta di puntare sulle selezioni giovanili vista la contempora­neità della rassegna iridata assoluta in Ungheria. In Algeria, guida la squadra Alberto Angelini, allenatore della Rari Nantes Savona, coadiuvato da Daniele Bettini (tecnico della Pallanuoto Trieste): i due si sono incontrati nella finale per il terzo posto in campionato, vinta dal primo.

«Sono soddisfatt­o dello spirito di questi ragazzi di 18 anni, vogliosi di difendere i colori dell’Italia in una manifestaz­ione che storicamen­te è per la categoria assoluta, per cui per loro è uno scenario stupefacen­te - commenta il ct Angelini - Ci siamo ritrovati soltanto la sera del 21 giugno a Ostia per gli impegni di campionato, per cui questa era la prima volta che giocavano insieme

e piano piano crescerann­o. La tensione l’hanno sentita fino alla fine, anche se il punteggio era larghissim­o, perché tutto era nuovo. Sono ragazzi che fanno quasi tutti la serie A2 o le giovanili, per cui un’avventura come questa li formerà».

Anche perché il girone eliminator­io non sarà semplice con le sfide di domenica con la Spagna (bronzo europeo di categoria in carica) e martedì con la Grecia (argento). Sognare però non costa nulla e proprio ai Giochi del Mediterran­eo si consacrò il Settebello di Ratko Rudic, campione nel 1991 e nel 1993, con nel mezzo la perla dell’oro olimpico a Barcellona 1992.

«Puntiamo a fare bene sia qui sia al Mondiale di Belgrado (1119 agosto; ndr), cercando di trovare il nostro gioco – prosegue Angelini -. Questi ragazzi hanno davanti un grande avvenire, ma di fronte a loro c’è una montagna enorme da scalare, perché adesso si vedono esordire ai Mondiali anche giocatori di 27 o 28 anni. La pallanuoto non ha il numero di tesserati del calcio, ma per arrivare lassù ci vuole tanta fatica e bisogna mettere dietro dei campioni. Gli auguro di crederci, perché senza i sogni non si va da nessuna parte, ma per realizzarl­i bisogna lavorare molto».

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Il c.t. Alberto Angelini, 47 anni bronzo ad Atlanta 1996

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