Origi entra in casa Milan per regalare gol a due cifre
Dall’ex Liverpool i campioni d’Italia si aspettano una capacità realizzativa sui livelli di Giroud e Leao
Sbarca Origi e mette già nel mirino la doppia cifra dei gol. Quella che l’anno scorso ha visto non troppo lontana, un risultato inseguito da cinque anni e che il Milan accoglierebbe a braccia aperte. Con lo scudetto sul petto occorre alzare sempre di più l’asticella, ma il belga è il tipo che arriva con un certificato di garanzia al seguito.
Ieri l’attaccante ha completato l’iter delle visite mediche, il tragitto da una parte all’altra di Milano è routine dopo lo sbarco all’aeroporto di Malpensa lunedì sera. Il nuovo attaccante rossonero ha un passato che parla per lui. Origi si è appena legato ai campioni d’Italia per i prossimi quattro anni, un altro che dalla Premier League sceglie di cercarsi fortuna con il Milan dopo Tomori e Giroud. La fine della scorsa stagione libera da impegni con la nazionale gli permette di essere arruolabile fin dal primo giorno. A cavallo dell’ora di pranzo, ieri, i test suddivisi tra la clinica “La Madonnina” e la fase dedicata all’idoneità sportiva, quindi la firma a Casa Milan dove c’erano ad attenderlo Maldini e Massara. Alle 18, l’arrivo presso il quartier generale del club e in serata la ripartenza, stavolta da Linate.
NUMERI DA RITOCCARE. Col passare delle settimane Origi conoscerà i nuovi compagni. Anche quelli che saranno della comitiva con qualche giorno di ritardo per via delle partite di Nations League che hanno posticipato le vacanze estive. Il belga ha conquistato il Milan ancora prima di quel gol a San Siro nella serata di Sant’Ambrogio: un frame doloroso per Pioli e squadra, l’uscita dalla Champions League dopo la grande illusione di poter scollinare un girone di ferro. E il passaggio contro il Liverpool in dicembre a far evaporare un sogno. Ecco, Origi riparte idealmente da lì. Quello sgambetto al Milan, incastrato in una stagione da sei gol complessivi, complice l’impiego a singhiozzo coi Reds, è stato uno degli sprazzi di sereno nella stagione dell’attaccante. Nel Milan dello scorso anno soltanto Leao e Giroud sono riusciti a segnare più di dieci volte. Loro la doppia cifra dei gol l’hanno raggiunta solo nel finale. Perfetta guarnizione allo scudetto, ma sui numeri realizzativi la società ha fatto opportune riflessioni in corso d’opera. Numeri da ritoccare verso l’alto. In questo, Origi non ha nulla da invidiare agli interpreti che si sono messi in marcia verso l’ultimo tricolore.
GERARCHIE ROSSONERE. Sognando, ora, di riconquistare anche la nazionale. L’ultimo gol di Origi con il Belgio è distante quasi otto anni, un’eternità. Lanciare il guantone di sfida all’interista Lukaku - che, a sua volta, ha abbandonato la Premier League - riempie di contenuti la stagione che verrà. Nella stessa settimana scocca l’ora di entrambi, a Milano. Con la voglia, nel caso di Divock Origi, di mettere Pioli nelle condizioni di considerarlo molto più che un’alternativa a Giroud e Ibra scalando le gerarchie rossonere. Chissà, magari “restituendo” quel gol, stavolta a maglie invertite, in un’ipotetica sfida col Liverpool che nella prossima Champions League potrebbe essere replicata già nel girone.
La motivazione extra è riconquistare il posto in nazionale Poi c’è la Champions