Gravina non si ferma: riforme e abolizione del veto
ROMA - L'operazione-Gravina sembra essere una missione non più rinviabile. Il presidente federale ci crede: la riforma del sistema continua a essere la sua priorità politica, anche se i recenti processi su plusvalenze, multiproprietà e indice di liquidità restituiscono all'esterno l'immagine di un calcio spaccato. Ultimamente gli stracci sono volati soprattutto con la Lega Serie A, che ha portato in tribunale la Figc spuntandola formalmente (sia al Collegio sia al Tar) sulla spinosa questione dell'indice ammissivo (rapporto tra attività e passività correnti); anche se tutti, nei fatti, si sono poi iscritti coi conti in regola. Dopo il consiglio federale di ieri, Gravina ha rilanciato: nel consiglio del 28 luglio, il presidente presenterà un piano per approvare subito le licenze nazionali dei prossimi tre anni (prima ci saranno almeno due riunioni tecniche). «Poi vorrei vedere se qualcuno dice che io, rispettando la legge, non devo andare incontro a una risposta concreta» le sue parole pungenti in conferenza stampa.
ASSEMBLEA. Gravina convocherà inoltre un'assemblea straordinaria («dal 12 dicembre inizieremo a incontrarci») per avviare le riforme. «Il nostro statuto consente a tutte componenti il diritto di veto - ha spiegato - Se una lega non è d'accordo, non si può fare la riforma. Così siamo ingessati, modificheremo questa norma che rappresenta una forma di iattura». Avanti tutta, quindi, con o senza il sostegno della Serie A. «Sì - ha confermato - in extrema ratio sarà così, lo stesso vale per Lega B, Lega Pro e Lega Dilettanti». Dal sistema dei controlli alle infrastrutture, passando per i settori giovanili e i nuovi format dei tornei: in questa nuova visione si mescolano sostenibilità e attrattività del prodotto calcio.
BILANCIO. Nel consiglio di ieri - oltre 3 ore di riunione - è stato approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2021, che chiude con un valore della produzione pari a 229,5 milioni di euro (meglio del 2006), con un margine operativo lordo di 40,3 milioni e un risultato positivo pari a 11,1 milioni. Il presidente della Figc l’ha definito «un bilancio straordinario che ha battuto ogni record». A non decollare, semmai, è il rapporto con il governo. Gran parte dei ristori approvati (quasi 50 milioni) non sono ancora nelle casse delle società. «Sono passati quasi sette mesi e non ne veniamo a capo, servono risposte» ha concluso Gravina. Si è parlato anche dell'abbassamento dell'età da 16 a 15 anni per l'apprendistato sportivo e sono state approvate le modifiche per rendere definitive le 5 sostituzioni e per introdurre lo spareggio-scudetto in caso di arrivo a pari punti.
Le licenze nazionali (prossimi tre anni) poi l’Assemblea straordinaria