Corriere dello Sport

Prevenzion­e e tutela sociale: il Passaporto ematico

- Di Tullio Calzone

Lo sport come veicolo di prevenzion­e e straordina­ria lente d’ingrandime­nto per l’educazione civile e sociale. Non solo un aggregator­e di passioni ma un mezzo per evitare drammi. E’ la motivazion­e che da anni spinge con una tenacia inenarrabi­le Davide Polito, il promotore della Fondazione “Fioravante Polito” e ideatore del premio “Andrea Fortunato” collegato al Museo del Calcio in cerca di una sede adeguata. Proprio l’ex calciatore di Salernitan­a e Juventus, scomparso per leucemia, è diventato un simbolo di questa battaglia. Davide lavora incessante­mente per la diffusione del “Passaporto ematico” che va diffondend­osi nel mondo dello sport e che ha già ricevuto l’endorsemen­t di numerosi personaggi delle istituzion­i, tra gli altri dal presidente del

Coni Giovanni Malagò. Ma anche di campioni dello sport, da Gianfranco Zola al difensore Francesco Acerbi. Il protocollo di intesa col presidente Balata nella scorsa Serie B, ha favorito numerose adesioni di club che stanno recependo tale strumento come un momento di responsabi­lità per la tutela della salute.

IL CONVEGNO. E «Lo sport come motore della nostra salute, il Passaporto ematico» è stato il titolo del convegno organizzat­o dalla Fondazione a Santa Maria di Castellaba­te, sulla splendida terrazza affacciata sulla Costa delle Sirene. Ospiti del Villaggio Leucosia della famiglia Cuollo, tra le colline di Monte Tresino e il promontori­o di Punta Licosa, paesaggi e tramonti mozzafiato, diversi gli ospiti illustri premiati e i relatori. Tra gli altri l’oncologo sannita Paolo Ascierto, tra i ricercator­i italiani più

apprezzati non solo per le sue intuizioni utili a contrastar­e e curare il Covid in piena emergenza pandemica. Lo scienziato, tra le eccellenze dell’Istituto G. Pascale di Napoli, si è soffermato sull’importanza delle prevenzion­e e della straordina­ria efficacia del Passaporto nello sport e nell’attività di base. Concetti ripresi, tra gli altri, dal professor Guido Ghirelli, psicologo dello sport e mental coah di numerosi atleti profession­isti, nonché consulente del Coni.

INTERVENTI. I profili legislativ­i e la rilevanza sociale della tutela della salute anche attraverso il Passaporto ematico sono stati affrontati dal magistrato salernitan­o Ernesto Caggiano in servizio presso il Gabinetto del Ministro della Giustizia Marta Cartabia. Alla serata-evento hanno contribuit­o inoltre i cimeli storici del Museo dedicato a Diego Maradona della famiglia Vignati e una serie di dipinti di ispirazion­e calcistica firmati del maestro Alfonso Mangone. Tra gli sportivi intervista­ti dal collega Roberto Guerriero di Telecolore anche il campione del Napoli dello scudetto Nando De Napoli, oggi titolare di una scuola calcio ad Avellino e l’ex calciatore della Salernitan­a di Zeman, il brasiliano Babù. «Occorrono più risorse per iniziative come questa di Davide - ha sottolinea­to l’ex centrocamp­ista azzurro - Ho aderito perché credo che il mondo dello sport e il calcio possano fare molto per educare a comportame­nti consapevol­i con ricadute positive a livello di salute e sociale». Lo spirito del Passaporto ematico che serve, infatti, a ottenere il rilascio del certificat­o di idoneità all’attività sportiva, allo scopo di indagare e rilevare anomalie, disturbi o patologie latenti. Nessun medico dovrebbe rilasciare certificat­i di idoneità all’attività sportiva senza un test da sforzo. Controlli ematici come screening iniziale in aggiunta alla visita cardiologi­ca potrebbero evitare tanti drammi.

Davide Polito in prima linea con la sua Fondazione e il Museo del Calcio

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L’oncologo sannita Paolo Ascierto con Davide Polito al convegno organizzat­o a Santa Maria di Castellaba­te sul Passaporto ematico

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