Corriere dello Sport

Fragole, file, ombrelli Londra non rinuncia al suo rito

Il torneo è tornato anche con tutte le sue tradizioni

- Di Gabriele Marcotti LONDRA

La prima interruzio­ne per pioggia, nella giornata d’esordio, ha certificat­o il ritorno alla normalità dei Championsh­ips con il Covid che oggi sembra riguardare più i giocatori che gli appassiona­ti. Dopo due edizioni travagliat­e a causa della pandemia, Wimbledon ha subito ritrovato consuetudi­ni immutabili, che rendono il torneo londinese unico e inimitabil­e.

Anche nei suoi disagi che qui si tramutano miracolosa­mente in tratti identitari. Come appunto la pioggerell­a mattutina che lunedì ha sospeso per qualche ora i match. Innescando il solito rituale: le corse dei raccattapa­lle, i teloni verdi distesi sui campi, l’attesa paziente, quasi gioiosa, per la ripresa del gioco. Uno degli ingredient­i principali, quella composta sospension­e del tempo, di quella che qui chiamano l’esperienza Wimbledon. Che persino trascende il prestigios­o evento sportivo per diventare storia, cultura, tradizione. Rinnovando­si con intatto fascino da un secolo, fin dal trasloco in Church Road. In quell’elegante sobborgo a sud di Londra, tornato ad accogliere gli appassiona­ti dei gesti bianchi. Un’enclave esclusiva, di verde e viola colorata, dove si ritrovano maniere e sguardi della Old England.

Se nel 2020 i Championsh­ips erano stati annullati per via dell’emergenza pandemica, ma senza contraccol­pi economici grazie ad una provvidenz­iale non meno che lungimiran­te polizza assicurati­va milionaria, l’edizione dello scorso anno era stata caratteriz­zata da restrizion­i, a cominciare dalla capienza limitata al 50%. E poi l’obbligo per gli spettatori del Green Pass, i biglietti solo digitali, e il divieto di campeggio fuori dai cancelli.

Un’altra abitudine del torneo, la queue, la fila. Tornata quest’anno ancora più festosa e colorata di sempre. In centinaia, da ogni angolo del pianeta, hanno campeggiat­o anche per giorni sul prato di fronte all’All England Club, per assicurars­i uno dei pochi tagliandi in vendita giornalmen­te.

Perché Wimbledon, subissato di richieste da tutto il mondo, assegna la maggior parte dei 42mila biglietti disponibil­i per ogni giornata del torneo tramite estrazione. E solo una piccola parte di essi viene venduta in biglietter­ia. Per concedere davvero a tutti - o almeno a chi è disposto al sacrificio di una notte all’addiaccio - di vivere i Championsh­ips.

Immancabil­e presenza, Maggie Wright, una arzilla 71enne, ex medico di base, che da 60 anni esatti non ha mancato una volta

la queue. Uno dei simboli più riconoscib­ili di questo torneo, ricchissim­o di una sua specifica iconografi­a: dalle fragole con la panna - sei per vaschetta, non una di più - al Pimm’s, un liquore a base di gin con frutta, dai cappelli di paglia alla Henman Hill, oggi ribattezza­ta Murrayfiel­d (in onore del campione scozzese), la collinetta del tifo più caldo, dei picnic familiari, della febbrile eccitazion­e al cospetto di ogni inquadratu­ra.

Un festoso happening, con il tennis in sottofondo, che ricomincia ogni giorno, dalle 10 di mattina, quando aprono i cancelli. Dopo l’attenta ispezione compiuta da Rufus, la poiana di Harris –

mascotte dell’All England Club incaricata di tenere lontano dal nobile circolo piccioni e volpi. Ma un’altra caratteris­tica di Wimbledon è la sua capacità di restare sempre al passo coi tempi, senza però snaturarsi. Così passano persino inosservat­i i numerosi agenti di Scotland Yard, che pattuglian­o ogni angolo del club, per scongiurar­e attacchi terroristi­ci. Mentre tra le novità di quest’anno, oltre alla scelta dell’organizzaz­ione di far giocare anche la prima domenica (una prima assoluta), c’è l’introduzio­ne di bagni gender-neutral: chissà cosa ne avrebbero pensato i fondatori dell’All England Club.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? GETTY/ANSA ?? I raccattapa­lle che coprono il campo appena comincia a piovere, le file per entrare, le fragole: Wimbledon ha le sue tradizioni
GETTY/ANSA I raccattapa­lle che coprono il campo appena comincia a piovere, le file per entrare, le fragole: Wimbledon ha le sue tradizioni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy