La piccola che sfida le grandi
Brixton è un giovane Marchio in crescita e con Cromwell 1200, naked modaiola dal taglio retrò, vuole competere con i nomi più blasonati
Brixton Motorcycles fa parte di KSR, gruppo austriaco che negli anni ha acquisito diversi marchi e che sta crescendo molto rapidamente. Brixton è una realtà nuova, nata una manciata d’anni fa, e la Cromwell, naked modaiola dal taglio retrò, è la loro ammiraglia. Il motore è il pezzo forte di questa proposta: è un bicilindrico parallelo raffreddato a liquido, ha una cilindrata di 1.222 cc ed è capace di sviluppare 82 CV a soli 6.500 giri e ben 102 Nm di coppia massima. Quanto a dotazione poi non manca davvero nulla. Ci sono infatti sospensioni KYB (forcella tradizionale con soffietti, doppio ammortizzatore posteriore), cerchi a raggi da 18 e 17 pollici, pneumatici Pirelli, impianto frenante Nissin, ABS Bosch, controllo di trazione, display a colori al centro del manubrio, due modalità di guida (Eco e Sport) e addirittura il cruise control. L’impianto luci è completamente a Led. Disponibile in tre diverse colorazioni (grigia, nera o verdona), la Cromwell è venduta a un prezzo molto concorrenziale: si parte da 9.999 euro.
COMFORT E GUIDA. La prima cosa che colpisce della Cromwell è quanto sia curata in ogni dettaglio. Ci sono plastiche ben accoppiate, niente cavi sparsi in giro, una sella con cuciture a vista e tanti altri dettagli che offrono una piacevole prima impressione. Anche la posizione di guida è ben studiata. Ha un’ergonomia che ricorda le moto di una volta, con il busto che rimane eretto e le braccia appoggiate al manubrio, che per la verità è stretto e piuttosto orizzontale, simile a quello di una naked sportiva. La sella, dallo sviluppo orizzontale, non può vantare una grande imbottitura ma è bassa da terra (800 mm), permettendo a tutti di poggiare bene i piedi a terra.
Nei primi metri, vanno un po’ prese le misure con la sua massa, posizionata in basso ma comunque non indifferente (235 kg). Con la Cromwell ci si muove nel traffico abbastanza facilmente, ma di certo non è una moto pensata (esclusivamente) per questo. Superato il breve periodo di apprendistato, però, tutto diventa piacevole. Il motore è capace di grandi cose. Può stabilizzarsi sotto i 2.000 giri senza sussultare e riprendere senza strappi, oppure alzare il tono di voce e mostrare il suo carattere fino a 6.000 giri circa. Ha un’erogazione vigorosa e senza flessioni, un bel crescendo entusiasmante; peccato per il sensibile effetto on-off dell’acceleratore, avvertibile soprattutto ai bassi regimi. La sua energia è tenuta a bada dal controllo di trazione, che vigilia costantemente ed è sempre pronto a tagliare gli eventuali eccessi di confidenza.
IL MOTORE. Il motore è regolato da comandi molto precisi: il cambio è rapido, la leva della frizione offre la giusta resistenza meccanica e stacca sempre con precisione. La ciclistica asseconda abbastanza bene le intenzioni del pilota. È una moto capace di volare sulle pecche del fondo mantenendo un assetto sempre di qualità. Si guida come una vera moto classica, quindi non bisogna aspettarsi una naked sportiva, ma al tempo stesso offre un pacchetto moderno ed efficace. È una moto pesante, stretta e bassa di baricentro: risulta abbastanza fisica da inserire in curva, ma una volta impostata è davvero difficile schiodarla dalla traiettoria. La forcella è molto progressiva, scorre e lavora per tutta la sua corsa senza mai risultare cedevole; i due ammortizzatori posteriori invece rispondono in maniera secca sulle asperità più marcate. I freni invece non hanno punti deboli, sono potenti e ben modulabili, soprattutto quello anteriore. Caratteristica non scontata, su moto di questa categoria. Una moto equilibrata, che non richiede particolare sforzo per essere guidata e che offre un buon livello di finiture.