Corriere dello Sport

Max all’attacco «Lo scudetto è un dovere»

Juve negli Usa in un torneo da Champions «Dopo una stagione di rodaggio e l’arrivo di giocatori importanti partiamo per vincere tutto»

- Di Filippo Bonsignore TORINO

«Abbiamo il dovere di vincere lo scudetto». Il messaggio da oltreocean­o arriva forte e chiaro con la firma di Massimilia­no Allegri. Da Las Vegas in direzione Italia: Milan, Inter, Napoli e Roma sono avvisate. La Juve vuole tornare immediatam­ente a fare la Juve. Tradotto: intende di nuovo vincere dopo due anni di digiuno, in cui lo scudetto è rimasto un miraggio e ha cambiato casa, prendendo la via di Milano.

Non perde tempo, il tecnico: appena sbarcato in Nevada, prima tappa della tournée negli Usa, fissa il traguardo. Non che ci fosse bisogno di ribadirlo, ma Max ci tiene a sottolinea­rlo nuovamente: «La Juventus come sempre parte per centrare tutti gli obiettivi . Quest’estate sono arrivati giocatori importanti, alcuni d’esperienza e altri giovani, inoltre è la seconda stagione, quindi partiamo già da una buona base. Dopo essere rimasti senza trofei, abbiamo il dovere di vincere lo scudetto».

IMPERATIVO. D’altra parte non ci sono più jolly da spendere, dopo la scorsa, buia stagione chiusa senza successi e con il secondo quarto posto consecutiv­o, festeggiat­o come una vittoria. Un’anomalia, a queste latitudini, celebrare traguardi di secondo piano. Anche lo scorso anno, al momento della presentazi­one dopo il ritorno al timone, Allegri evidenziò un programma simile ma con parole più morbide: «Dobbiamo creare un percorso che a fine maggio ci porti a vincere il campionato». Era il 27 luglio 2021, sembrava l’alba della rinascita. E invece la storia è andata al contrario, con la partenza choc che ha allontanat­o immediatam­ente e irrimediab­ilmente i bianconeri dal vertice. Dodici mesi dopo, Max fa un passo avanti: la vittoria diventa un imperativo. Pure per l’allenatore è la stagione del giudizio, e ne è perfettame­nte consapevol­e. I suoi desideri sono stati esauditi: Di Maria e Pogba per iniziare, Bremer per rispondere all’addio di De Ligt e non è ancora finita. «Di Maria e Pogba sono straordina­ri - rileva -, abbiamo Gatti e poi ci sono altri giovani che devo valutare. Sono molto contento dell’arrivo di Bremer, giocatore fisico e con le caratteris­tiche che cercavamo. Non ci sono tanti difensori di quel livello e la società è stata molto brava a sostituire prontament­e De Ligt». Il bilancio è positivo: «Sono soddisfatt­o, ora però iniziano le partite e manca meno di un mese all’inizio della stagione».

Allegri ha voluto avversari di alto profilo: il Barça, il Real e l’Atletico

«Di Maria e Pogba sono straordina­ri Non ci sono tanti difensori del livello di Bremer, il club è stato bravo a sostituire subito De Ligt»

PRIORITÀ. Non c’è tempo da perdere, insomma, perché mai come quest’anno sarà necessario evitare un avvio con il freno a mano tirato come quello della passata stagione. Per questo Allegri ha scelto di “pesare” la sua nuova creatura contro avversari di alto profilo: dopo il Chivas, affrontato all’alba di oggi, il Barcellona di Lewandowsk­i e i campioni d’Europa del Real Madrid nel viaggio in America. Per poi concludere con l’Atletico Madrid a otto giorni dal debutto in campionato, a Ferragosto. Max ha delle priorità nel percorso di messa a punto: inserire Di Maria e Pogba, collaudare un gioco che porti ad esaltare Vlahovic e a ritrovare i gol perduti, ridare un atteggiame­nto propositiv­o alla squadra, dimentican­do quello speculativ­o visto l’anno scorso, blindare nuovamente la difesa attorno a Bonucci e Bremer e ricostruir­e lo spirito che ha sempre contraddis­tinto la Juve nel ciclo dei nove scudetti consecutiv­i e che invece è progressiv­amente evaporato nell’ultimo biennio. La sfida è ap- iniziata.

 ?? GETTY IMAGES ?? Fame bianconera Massimilia­no Allegri, 54 anni, allenatore della Juventus.
In alto Paul Pogba, 29
GETTY IMAGES Fame bianconera Massimilia­no Allegri, 54 anni, allenatore della Juventus. In alto Paul Pogba, 29

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