Corriere dello Sport

Marotta replica «Nuova Inter più ambiziosa»

Gli stop sul mercato non tolgono fiducia «Una squadra aggressiva, con tanta voglia di conquistar­e trofei La fede dei tifosi ci dà forza»

- Di Andrea Ramazzotti INVIATO AD APPIANO

Apochi giorni dal mancato acquisto di Bremer, finito ai rivali della Juventus, Beppe Marotta ha voluto ribadire che l'Inter punta comunque a disputare una grande stagione, «nella quale dobbiamo recitare un ruolo da protagonis­ti ed essere competitiv­i indipenden­temente dal mercato che faranno le altre».

L'ad nerazzurro ha parlato a Dazn concentran­do la sua attenzione su Skriniar, il top player che la dirigenza ha intenzione di trattenere dopo la beffa subita con il brasiliano del Torino. Lo slovacco però non può essere dichiarato incedibile complici le “leggi” di mercato. «Sul tema Skriniar - ha sottolinea­to Marotta - abbiamo avuto un incontro con i tifosi e ne siamo usciti rafforzati. Ho colto tanta passione, la loro e delle decine di migliaia di abbonati: la fede nei nostri colori per loro è come un dogma. Non hanno protestato, hanno solo chiesto chiariment­i. Noi abbiamo da una parte l’obbligo di allestire una squadra competitiv­a, dall’altra il dovere di guardare a un equilibrio economico-finanziari­o». Chiaro il riferiment­o al settlement agreement che l'Inter, come altre squadre, ha firmato con l'Uefa: dovrà rispettare certi parametri entro il 2023 e così ogni stagione fino al 2025, quando le nuove norme saranno già in vigore. Poi, più specifico, su Skriniar: «Milan è un giocatore fortissimo che non necessaria­mente dev’essere messo sul mercato. Abbiamo avuto dei contatti nelle settimane precedenti, quindi una richiesta (del Psg; rifiutata, ndr), dopodiché tutto sarà valutato. I tifosi devono stare tranquilli: la squadra sarà competitiv­a per il rispetto della fiducia che la nostra gente ci hanno dato. Mi aspetto una stagione aggressiva, ricca di determinaz­ione, ambizioni, coraggio e di voglia di conquistar­e trofei. Se ci siamo rinforzati più delle altre? Difficile dirlo. Puoi credere di aver allestito una squadra forte, ma devi fare i conti con gli altri. E comunque le valutazion­i si fanno a fine mercato...».

BREMER E DYBALA. L'amministra­tore delegato dell'Inter ha poi spiegato quello che è successo nella trattativa con Bremer, adesso alla Juve, e in quella con Dybala, finito alla Roma: «Dybala è un ragazzo serio e un profession­ista eccezional­e. Noi eravamo e siamo a posto in attacco perché abbiamo elementi di grande valore. Per lui non c'era spazio non perché non sia bravo, ma perché non c'era la necessità di inserire una punta in più nel nostro organico. Tutto in questa vicenda è stato strumental­izzato e così si rischia di fare brutta figura, ma non è così. Alla Roma lo vedo bene: è una piazza ideale per lui, per sentirsi leader. Gli auguro tutto il bene possibile». Capitolo Bremer: «Ausilio da mesi ci lavorava e Bremer è un grande giocatore. I nostri condiziona­menti legati a equilibri economico-finanziari non ci hanno permesso di arrivare a una conclusion­e positiva, ma abbiamo fatto la nostra corsa. Quando ci sono offerte sicurament­e molto distanti dalla nostra (quella della Juventus, 41 milioni più 8 di bonus, contro i 30 più 5 di bonus proposti dall’Inter; il prestito di Casadei era a parte, ndr), è giusto che il venditore faccia la sua scelta così come il calciatore». Finale su Lukaku: «Grande operazione che abbiamo concluso grazie al lavoro di Ausilio e Baccin, due profession­isti eccezional­i. Romelu è voluto tornare in un club dove ha tanti amici. L'ho ritrovato ancora più leader e motivato rispetto alla sua prima esperienza qui all'Inter. Non vuole perdere neppure le partitelle in allenament­o...».

«Lukaku grande operazione Da mesi Ausilio era al lavoro su Bremer Purtroppo siamo stati frenati dagli equilibri economici»

«Non è detto che Skriniar vada via State tranquilli, valuteremo tutto»

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GETTY IMAGES Fiducia nerazzurra Giuseppe Marotta, 65 anni, amministra­tore delegato dell’Inter. In alto Romelu Lukaku, 29

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