Corriere dello Sport

Il metodo Felice «Si vince così»

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to, avvincente e ricco di protagonis­te come il prossimo che si annuncia. Bari, Cagliari, Genoa, Palermo, Venezia: cinque capoluoghi di regione, cinque club ambiziosi come gli altri che si batteranno per Andare o tornare in Serie A. Noi siamo una società nuova, stiamo costruendo una squadra nuova, abbiamo un allenatore nuovo. Come ho ritrovato Inzaghi? E’ esattament­e lo stesso di quando giocavamo insieme nel Piacenza, quasi trent’anni fa. Pippo è un martello e un’encicloped­ia ambulante del calcio: conosce tutti, ma proprio tutti i giocatori, dalla A alla C. E mi chiama 30-40 volte al giorno, senza contare i messaggi whatsapp. Una cosa posso garantire io, che sono stato un giocatore della Reggina e da quattro anni sono il direttore sportivo della Reggina: questa squadra non si tirerà mai indietro e sarà spinta da un pubblico incredibil­e».

DEBITI MOLTO PESANTI. Saladini sorride quando ascolta il pensiero di Taibi rivolto ai reggini. Sa che, causa rifaciment­o terreno di gioco, in pessime condizioni, la Reggina dovrà giocare Fuori casa le prime due gare di campionato, «ma il 27 agosto debutterem­o nel nostro stadio. Stiamo redigendo progetti importanti sia per il Granillo sia per il centro sportivo Sant’Agata. E abbiamo incontrato molta disponibil­ità nelle istituzion­i. Pubblico e privato devono e possono andare a braccetto. Siamo nella Reggina da un mese e, mi creda, abbiamo trovato una situazione delicata, ereditando debiti molto pesanti. Per accollarce­li, lo sforzo iniziale è stato enorme, ma l’abbiamo sostenuto con la certezza che ne valga la pena». Cardona annuncia: «La campagna abbonament­i è partita molto bene. Ora lanciamo iniziative e prezzi mirati per i ragazzi, le famiglie, le donne: a fine novembre, quando la Lega di B promuoverà l’iniziativa contro i femminicid­i e la violenza di genere, la Reggina sarà in prima fila per sostenerla. La Reggina vuole essere anche sinonimo di impegno civile, in linea con l’impegno della nuova proprietà. Quanto ai giocatori, a loro abbiamo detto sempliceme­nte: faremo di tutto perché qui vi sentiate a casa. L’ho ripetuto anche agli ultimi due ragazzi appena arrivati: la sera, quando telefonate ai vostri, dire loro che li aspettiamo a Reggio perché vedano in quale piazza accoglient­e avete deciso di vivere e di giocare a calcio». Irrompe Saladini: «Perché ho scelto Inzaghi? Perché voglio una società di gente importante, gente seria e onesta. Ce l’ho fatta e questo è il mio augurio per il futuro».

LA NOTTE E’ PASSATA. Palpabile, l’impression­e che il nuovo patron voglia giocare la sua partita a tutto campo: la società, la squadra, i rapporti con i tifosi e con le istituzion­i, i piani per lo stadio e il centro sportivo, l’innovazion­e nella comunicazi­one mediatica di un club che ha tifosi dovunque nel mondo. Sotto il segno dell’orgoglio di essere calabresi. Qui sta il punto del nuovo, meraviglio­so viaggio di Saladini: l’orgoglio di essere calabresi. Viene in mente Leonida Repaci, e il suo “Quando fu il giorno della Calabria: “Utta a fa jornu c’a notti è fatta”. Si sbrighi a far giorno che la notte è passata. E’ passata, Reggina. Sii Felice.

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