Corriere dello Sport

Scherzi, sfide moto “rubate” ecco il WDW

Il mondo Ducati si ritrova a Misano Miller sulla Superbike di Rinaldi, che saggia la GP22: «Potenza incredibil­e». C’è pure Bagnaia

- Di Gianmaria Rosati MISANO

L’evento più atteso dai ducatisti di tutto il mondo è ufficialme­nte iniziato. Dopo l’antipasto serale di giovedì a San Marino, ieri ha preso infatti il via il World Ducati Week 2022, che promette di regalare spettacolo. Tra test ride e incontri con i piloti, le attività da svolgere nel corso della tre giorni non mancano, così come non manca il favoloso colpo d’occhio fornito dalle centinaia di Ducati presenti nel paddock di Misano.

DOMENICALI.

La prima giornata di festa non poteva ovviamente non includere l’intervento di Claudio Domenicali, amministra­tore delegato della casa di Borgo Panigale. «E’ emozionant­e ritrovarci tutti insieme dopo anni in quella che è la miglior occasione di ritrovo per tutti i ducatisti, che vogliamo intrattene­re in tanti modi. Di solito i piloti si possono vedere solo da lontano, mentre al WDW tutto è più ravvicinat­o, compreso l’incontro con i propri idoli».

Una grande festa dunque, con la quale il marchio bolognese può festeggiar­e una stagione di grande successo. «Il 2021 è stato l’anno migliore della storia di Ducati dal punto di vista dei numeri, il che ci ha dato energia per affrontare un 2022 complicato, a causa di alcune ragioni esterne al mondo Ducati».

Tra i tanti punti toccati da Domenicali c’è anche quello legato alla MotoE, una delle grandi novità che i tanti ducatisti presenti in Romagna potranno vedere per la prima volta. «Ho provato personalme­nte la MotoE al Mugello ed è stato sorprenden­te. Chaz Davies (uno dei principali tester della nuova nata; ndr) ha ammesso di essersi divertito più che con la Superbike, il che è incredibil­e. Ovviamente parliamo di un progetto in pieno svolgiment­o, dove il peso resta il primo punto da migliorare, ma che ci sta già regalando grandi soddisfazi­oni».

Il clou è l’odierna Race of Champions la gara tra i piloti sulle Panigale

L’a.d. Domenicali «Reduci dall’anno migliore della nostra storia»

CHAMPIONS. Tornando ai tanti eventi previsti nel folto programma del WDW, merita un posto d’onore l’odierna Race of Champions, la gara tra tutti i piloti del mondo Ducati, che si sfideranno in sella alle Panigale V4 e V2. «Di certo non vincerò - ha scherzato al riguardo Jack Miller, sul palco insieme a Domenicali, Pecco Bagnaia e ai due piloti del team ufficiale SBK, Michael Rinaldi e Alvaro Bautista - Nel piccolo test fatto ieri mi hanno passato e salutato quasi tutti! Per questo non ho voluto fare scommesse su nessuno, ma metto pressione sui piloti Superbike: Rinaldi non so quante gomme ha consumato su questa pista (ride; ndr) e Bautista è primo nel mondiale Superbike». «Mi sono avvicinato alla gara tranquillo - la risposta sorridente di Rinaldi - ma dopo tutta la pressione messami addosso da Pecco e dagli altri ragazzi dell’Academy, ho scommesso su di me. Quindi ora è champagne o ghiaia (ride; ndr)».

Il riminese e l’australian­o sono stati i mattatori della giornata anche prima della conferenza: durante la piccola parata dei piloti Ducati in pista si sono scambiati le moto, tornando ai box con quella “sbagliata”. «Siamo tutti ducatisti - il racconto divertito di Michael - e davanti alla possibilit­à di provare la MotoGP ne ho approfitta­to. Non avendo ancora firmato il contratto per il prossimo anno forse non è stata una mossa intelligen­te (ride; ndr), dato che ad aspettarci c’erano Gigi (Dall’Igna; ndr) e tutti gli altri. Quando ho chiesto a Jack di scambiare le moto lui mi ha assecondat­o dicendo “Facciamolo! Non ho mai provato una Superbike!”. Primo impatto con la GP22? Incredibil­e, soprattutt­o per la potenza».

Più compito invece Pecco Bagnaia, deciso ad inseguire Fabio Quartararo nella seconda parte di stagione. «Sono sempre competitiv­o e in grado di vincere durante la stagione, ma purtroppo non sempre le cose vanno come si vuole. In Olanda non ho commesso errori in una situazione in cui avevo il controllo delle azioni, il che rappresent­a un ottimo passo avanti per me in ottica futura».

Ora però il campionato è un pensiero lontano, perché un intero popolo in rosso è pronto a celebrare la storia del proprio marchio preferito, “made in Borgo Panigale” ma amato in tutto il mondo.

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ANSA Francesco Bagnaia 26 anni sulla sua Ducati

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