Corriere dello Sport

800, l’incompiuta di Tecuceanu

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Catalin Tecuceanu è un arguto e coriaceo mezzofondi­sta veloce che solo a marzo ha raggiunto il sogno della cittadinan­za italiana, dopo che nel 2008 si era trasferito dalla Romania nel Veneziano per riunirsi al papà. Corre da che aveva 12 anni, passione scoperta con il fratello sulla pista di Noale. Dicono che sia l’erede di Marcello Fiasconaro. Sarà pure vero, a meno di 22 anni d’età ha ancora intere praterie da esplorare. Negli 800, con 1’44”83, dista poco più di un secondo dal record dell’italo-sudafrican­o. Quell’1’43”7 che nel 1973 fu anche primato mondiale.

Il problema di Catalin è che quando va in pista nelle occasioni importanti si perde in fondo al gruppo. Sembra spacciato, ma poi risorge improvvisa­mente, producendo­si in una rimonta strabilian­te sul rettilineo finale. Di questa cervelloti­ca condotta di gara ha dato prova due giorni fa in batteria, rimontando più di 20 metri negli ultimi 150. Risultato: record personale ritoccato di 14 centesimi e quarto tempo tra i promossi alle semifinali. Ecco perché, quando ieri è partito per staccare il pass anche per la finale, in molti si aspettavan­o una tattica più equilibrat­a da parte dell’allievo di Lionello Battin. Macché. Ci è ricascato di nuovo. Stavolta però la sorte gli ha voltato le spalle. Ha messo il turbo sul rettilineo, riuscendo a finire solo a ridosso delle prime due posizioni che avrebbero garantito la finale. Ne è rimasto fuori chiudendo quinto in 1’46”31, a un secondo dai tempi di ripescaggi­o. «Non è un vezzo, è che arrivo all’ultima curva che sono stanco. Ma poi mi dico “sveglia”, questo è un Mondiale. Ho imparato la lezione: agli Europei non farò più questo errore». Il carattere c’è e potrebbe venir fuori già tra un mese a Monaco di Baviera.

CAPPELLINO. In passato ci sono stati veri “re della rimonta”. Leggendari­a l’impresa dello statuniten­se Dave Wottle sugli 800 all’Olimpiade di Monaco, giusto mezzo secolo fa. Il ragazzo dell’Ohio aveva anche il vezzo di correre con un vistoso cappellino da golf. Sconosciut­o ai più (aveva vinto solo i Trials Usa), conquistò l’oro risalendo negli ultimi 100 metri dal sesto posto. Sul traguardo superò per soli 3 centesimi il sovietico Arzanov, che nel tentativo di rintuzzarl­o rovinò sulla pista. Wottle fu una meteora: sparì dai radar l’anno dopo.

Stessa caratteris­tica per il russo Borzakovsk­i, che nel primo decennio di questo secolo l’ha esibita a lungo con successo. Grazie a quello che definì «il mio marchio di fabbrica», Borzakovsk­i collezionò un oro ai

Solito rischiare con grandi rimonte l’azzurro è rimasto fuori dalla finale

Giochi di Atene 2004, un titolo iridato indoor e due argenti mondiali, oltre a un titolo europeo nel 2012.

BELLÒ RISARCITA. Diversa sorte ieri è toccata invece, sempre negli 800, a Elena Bellò. La fiamma azzurra di Schio, che detiene la terza prestazion­e italiana con 1’58”97, si è garantita col brivido l’accesso alla semifinale dopo essere stata coinvolta suo malgrado in un tamponamen­to a catena negli ultimi 100 metri, quando era ben posizionat­a. Alle sue spalle la slovena Horvat spingeva l’australian­a Bisset, che cadendo faceva sbilanciar­e vistosamen­te l’azzurra. Elena rimaneva in piedi ma perdeva il ritmo. Chiudeva sesta in 2’02”78 davanti alla Bisset: entrambe però venivano riammesse dalla giuria alle semifinali, corse nella notte, senza però che venisse squalifica­ta la slovena.

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FIDAL/COLOMBO Catalin Tecuceanu, 22 anni, è tricolore degli 800

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