Corriere dello Sport

Berrettini la rimonta è uno show

2-0 nella sfida a distanza Italia-Spagna Martinez arriva a due punti dalla vittoria, poi Matteo si scatena. Musetti vola in semifinale ad Amburgo

- Di Ronald Giammò

Italia-Spagna 2-0. Si chiude così la doppia sfida dei quarti di finale che tra Svizzera e Germania ieri vedeva opposti Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti rispettiva­mente a Pedro Martinez e Alejandro Davidovich-Fokina.

Due belle vittorie che, per quanto diverse nella costruzion­e, risultano affini tanto nella vitalità e la gagliardia con cui i nostri hanno saputo ottenerle, quanto nelle buone sensazioni lasciate in eredità da cui è lecito adesso guardare con giustifica­to ottimismo al prosieguo dei rispettivi tornei.

DIAVOLO. A Gstaad quel diavolo di Pedro Martinez era riuscito per un’ora e mezzo a giocare il match perfetto, arrivando a due punti dalla vittoria contro un Berrettini che, seppur dimentico del servizio, aveva provato in tutti i modi a riportare l’inerzia del match dal sua. Il tennis si è però confermato “sport folle”, ha sottolinea­to il n.15 del mondo a fine match : «Sotto 1-5 nel tie-break ho pensato fosse finita ha confidato l’italiano a fine match -. Poi ho giocato due bei punti e sul 5-3 mi sono detto: proviamoci». Vinti i successivi sei punti e rimesso il punteggio in parità, il terzo parziale non ha avuto storia consegnand­o a Berrettini la vittoria che vale la semifinale contro Thiem e lasciando al povero Martinez tutta l’amarezza.

CONFERME. Molto più robuste le conferme arrivate da Lorenzo Musetti ad Amburgo. Il toscano già dai turni precedenti aveva messo in mostra gioco e condizione in crescendo, ma quello vinto ieri contro Davidovich-Fokina, per sua stessa ammissione, è stato «uno dei migliori match della mia stagione» Due set a zero, novanta minuti di gioco. Oltre i numeri, la maturità e il carattere con cui Musetti è riuscito a restar sintonizza­to sul suo tennis migliore, a dispetto di un avversario protagonis­ta sin qui di un 2022 più che positivo e di situazioni che hanno rischiato di vederlo scivolare altrove. Ma, ha poi spiegato l’attuale virtuale n.49 del ranking, «sono riuscito a rimanere concentrat­o su ogni punto e questa penso sia stata la chiave di questa vittoria». Reduce da uno stop e arrivato ad Amburgo con una condizione che le sue ultime sei sconfitte consecutiv­e non avevano aiutato a perfeziona­re, Musetti è riuscito ugualmente a confermare come questa stagione si stia rivelando utile per equipaggia­rsi di quella tenuta mentale che sola fa la differenza sul circuito e in partite come questa. Ad attenderlo c’è ora una semifinale contro Cerundolo, avversario che lungo la sua strada ha eliminato Rublev e Karatsev e che sembra vivere il classico momento di grazia. Il che conferma come anche nel tennis la partita più importante sia sempre quella da giocare. Tanto più se la posta in palio della contesa sia la prima finale in carriera, e con lei il miglior ranking mai raggiunto.

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ATP - Amburgo (terra, 1.770.865 euro) Quarti: MUseTTi b. davidovich Fokina (spa) 6-4 6-3. Gstaad (terra, 534.555 euro) Quarti: BerreTTiNi (2) b. p. Martinez (spa, 5) 3-6 7-6(5) 6-1. semifinali: ore 11, BerreTTiNi (2) c. THiem (Aut). In Tv: diretta su sky e (per Berrettini) supertenni­s. Trieste challenger (terra, 90.280 euro) Quarti: Muller (Fra, 8) b. AGAMeNONe (2) 6-0 6-7(4) 6-2, pAssArO b. Gombos (svc, 1) 6-3 3-6 6-2, MAesTreLLi b. CArUsO 6-3 6-3.

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