L’Italia torna Dream Team: oro nel fioretto
Rotto l’anatema nella terra dei faraoni Errigo, Volpi, Favaretto e Palumbo travolgono gli Usa (45-27) confermando il loro dominio stagionale. Arianna: «Sì, siamo state brave»
Nemmeno la maledizione di Tutankhamon è riuscita a spegnere l’alba di un nuovo Dream Team. L’Italia rompe l’anatema proprio nella terra dei faraoni, ritornando su quel gradino più alto del podio che sembrava stregato sia agli ultimi Mondiali pre-pandemia di Budapest 2019 sia all’Olimpiade di Tokyo.
La scorsa estate, sulle pedane giapponesi, le azzurre avevano spazzato via gli Stati Uniti per cogliere un bronzo che però stava stretto, mentre ieri sera hanno annichilito le stesse americane (45-27) per confermare il dominio stagionale che le aveva fatte arrivare all’appuntamento iridato del Cairo da numero uno del ranking mondiale e con al collo già l’oro europeo.
40 ANNI. Ci sono riuscite 40 anni dopo il trionfo di Roma 1982 firmato dalle pioniere del Dream Team: Vaccaroni, Zalaffi, Molchi, Sparaciari e Cicconetti.
La nuova era verso Parigi 2024 è cominciata nel migliore dei modi e alle fiorettiste è toccato il compito di far suonare l’Inno di Mameli che non si sentiva a un Mondiale dall’edizione trionfale di Wuxi 2018. Rigenerata dalla cura di Stefano Cerioni, che ha voluto prenderla sotto la sua ala insieme all’altro vicecampione iridato Tommaso Marini, Arianna Errigo è la capitana di una squadra che mette insieme esperienza, come quella
che garantisce anche Alice Volpi, a cui si aggiungono la determinazione di Francesca Palumbo e la grinta della baby debuttante Martina Favaretto (20 anni). La carabiniera monzese, già argento martedì scorso nell’individuale, ha arricchito ulteriormente il bottino iridato, salendo a quota 7 titoli mondiali tra Antalya 2009 e Il Cairo 2022 per un totale di 20 medaglie complessive.
«Vincere è sempre bello. Siamo state molto brave, perché non è mai scontato quando si arriva da favorite, e siamo contente da come si può vedere, visto che abbiamo cominciato a festeggiare appena scese di pedana», ha commentato Arianna la trascinatrice, mentre insieme alle compagne si faceva dipingere il tricolore sulle guance e preparava i pon-pon da agitare sul podio al grido «Italia».
Alice, intanto, riceveva l’abbraccio di mamma Waleria e del fratello Gabriel, tifosi scatenati sugli spalti insieme al fidanzato Daniele Garozzo che oggi vuole emularla coi compagni. In serata, il bagno in piscina completamente vestite.
Era l’acuto che ci voleva e il ct Cerioni si coccola le sue ragazze: «Sono felicissimo perché abbiamo dominato anche l’ultimo scontro che sapevo sarebbe stato difficile. Ho lanciato Martina (Favaretto; ndr) nella finale, perché lei è il futuro e questo era il palcoscenico perfetto per fare esperienza. Si è buttata anche troppo, ma è quello che le avevo chiesto. Arianna è stata immensa e Alice è andata benissimo».
Sulla parola Dream Team ribatte: «Andiamoci piano, lavoriamo e ci divertiamo. Continuamo così, dobbiamo vincere sempre da qui a Los Angeles». Poi scoppia in una risata, perché lui in California fu d’oro nel 1984 e risponde anche alla provocazione sull’assenza della Russia, allenata per diversi anni: «Spero che rientri al più presto, la conosco bene e me lo auguro sia per Inna (Deriglazova; ndr) sia per tutte le altre ragazze. Noi, comunque, non le temiamo».
Arriva anche un argento dagli spadisti, finiti ko contro la Francia
ARGENTO. Sette sono le gemme azzurre in Egitto grazie all’argento colto poco dopo dagli spadisti di Dario Chiadò. Andrea Santarelli, Davide Di Veroli, Federico Vismara e Gabriele Cimini si sono arresi soltanto alla Francia (battuta lo scorso mese nella semifinale europea), ma si sono tolti lo sfizio di eliminare in semifinale gli olimpionici in carica del Giappone con un secco 4131: la medaglia iridata a squadre mancava dal 2007.
Oggi l’Italscherma vuole chiudere in bellezza con fiorettisti e sciabolatrici, prima che il testimone passi a Milano per il Mondiale dell’anno venturo.