Corriere dello Sport

Lavori in corso all’Inter Lautaro sbaglia mira

Meglio il Lens nel primo tempo, quando la difesa salva il risultato Gli ingressi di Lukaku e del Toro danno vivacità, però non basta

- Di Andrea Ramazzotti MILANO

Prima sconfitta dell’estate per i nerazzurri: Inzaghi parte con la coppia Dzeko-Correa ma va meglio quando cambia gran parte della formazione dopo un’ora La partita sembrava destinata allo 0-0 ma al novantesim­o arriva il gol di Openda

Non è bastata una buona Inter, soprattutt­o quella che nella ripresa aveva in campo Lukaku e Martinez, per evitare la prima sconfitta del precampion­ato. La beffa per i nerazzurri è arrivata a una manciata di secondi dal novantesim­o, su angolo di Cabot e deviazione di Openda: Asllani e soprattutt­o Dimarco erano in ritardo nella chiusura, Cordaz è rimasto a guardare e la palla si è infilata in rete. Inzaghi non avrebbe meritato di perdere e anzi, se il Toro due volte solo davanti a Samba fosse stato più preciso, l'ex allenatore della Lazio sarebbe rientrato in Italia con un altro successo. Trattandos­i di un’amichevole è doveroso non fare drammi per il risultato, ma anche constatare che, dopo un primo tempo tutt'altro che brillante, nel secondo “round” ad Handanovic e compagni è mancato il colpo del ko. Stavolta a tradirli è stato Lautaro, che nei primi quattro test era stato grande protagonis­ta con sei centri, ma è stato bravo anche il portiere dei francesi ad evitare, su cross di Lazaro, la zampata a botta sicura di Lukaku. L'Inter può consolarsi con l'ottima intesa mostrata dai suoi attaccanti titolari, utilizzati nell'ultima mezzora, e con la prestazion­e di spessore della difesa, spesso sotto pressione. E' mancata invece la spinta sulle fasce, dove le iniziative sono risultate troppo saltuarie e non martellant­i come dovrebbero. Colpa di una condizione che a tre settimane dal via della A non può essere ottimale? Possibile, ma qualche meccanismo da rodare c'è. La sensazione è che sabato, a Cesena, all'inizio in campo andrà la formazione "tipo". Da lì in poi le valutazion­i saranno più... veritiere.

POCA INTER. Che il finale sarebbe potuto essere amaro l'Inter lo aveva intuito in una prima frazione opaca, nella quale ha sofferto l'ambiente caldo creato dai supporters francesi e il maggior ritmo dei padroni di casa sulle corsie. I nerazzurri hanno avuto il merito di non disunirsi e soprattutt­o di non concedere molto a livello di occasioni da rete, ma hanno comunque costruito poco. Il Lens era più propositiv­o grazie agli sganciamen­ti a sinistra del "braccetto" Medina e al maggior ritmo garantito da una condizione atletica migliore (la Ligue 1 prenderà il via una settimana prima della Serie A). I vice campioni d'Italia hanno comunque tenuto il campo grazie alla meamichevo­li

diana titolare (Barella, Brozovic e Calhanoglu), a Dumfries, De Vrij e Bastoni. Male Dzeko e Correa, schierati nell'undici di partenza: l'argentino ha fatto vedere qualche saltuario guizzo, mentre il bosniaco, poco servito, ha tentato il tiro (in modo innocuo) solo al 45'. Il calcio armonioso dell'Inter 2021-22 si è visto a sprazzi perché la maggiore pressione dei transalpin­i e una forma non ideale non hanno permesso ad Handanovic e soci di palleggiar­e e costruire dal basso: il Lens all'intervallo aveva quasi il 60% di possesso, era stato più propositiv­o, aveva mostrato più ritmo, ma soprattutt­o aveva concesso solo una conclusion­e a Dzeko.

Handanovic sempre attento: la rete incassata dal vice Cordaz

MUSICA DIVERSA. La gara è cambiata dopo un'ora, quando Inzaghi ha fatto sette cambi e ha messo dentro, tra gli altri, Lukaku e Martinez. Il Lens, come nel primo tempo, continuava a portare diversi uomini nella metà campo avversaria e i varchi per le ripartenze erano invitanti. Su una verticaliz­zazione di Barella, Big Rom ha mostrato uno spunto in velocità degno... dei tempi d'oro: ha spazzato via Danso e ha messo al centro un pallone che l'amico di Bahía Blanca ha calciato alto. Un errore non da Toro. Handanovic ha confermato che il titolare è ancora lui murando Openda, poi Lautaro a tu per tu con Samba si è fatto ipnotizzar­e e ha di nuovo cestinato l'10. Il pareggio sembrava il risultato più giusto fino alla rete di Openda. Sarà anche precampion­ato, ma di un ko così Inzaghi avrebbe fatto volentieri a meno.

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GETTY Joaquin Correa in azione; più a destra Bastoni e Handanovic
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