Corriere dello Sport

Poco Milan solo Giroud Il Diavolo stecca ma è Adli show

Dopo l’ottimo esordio della squadra di Pioli con il Colonia, ecco il ko in Ungheria Rossoneri sotto 3-0 dopo appena 27’

- Di Pietro Guadagno

Il francese su rigore e poi Krunic rendono meno pesante la sconfitta nel test contro il modesto Zalaegersz­egi

Troppo brutto il Diavolo che in meno di mezz’ora incassa 3 gol. Più vicino alla realtà, invece, quello che chiude la sfida con Zalaegersz­egi e che quasi strappa il pareggio. Cose che capitano nel calcio d’estate. Perché al fischio d’inizio si è presentato un Milan con pochi titolari certi (Tonali, Kalulu, Giroud), ma soprattutt­o con le gambe e la testa appesantit­e dai carichi della preparazio­ne. Poco dopo il quarto d’ora della ripresa, invece, ecco i cambi (ben 9 in un colpo un solo) che ridanno un senso alla partita e alla presentazi­one. Del resto, di certi elementi questa squadra non può proprio fare a meno per fare la differenza: Theo Hernandez e Leão, tanto per cominciare, subito padroni della fascia sinistra. La traccia più bella della serata, però, l’ha lasciata Adli, che dalla trequarti ha velocizzat­o il gioco, verticaliz­zando o aprendo sulle fasce, con puntualità e precisione. Netta la differenza rispetto al Brahim Diaz della prima frazione, che mai si è acceso. E allora la curiosità sarà scoprire come Pioli riuscirà a far convivere il francese e De Ketelaere, se davvero dovesse sbarcare a Milanello. Chissà che magari non ci possa essere un’evoluzione verso il 4-3-3.

TRIPLO SVARIONE. Si tratta, però, di discorsi ancora prematuri. Il presente racconta di un Milan a due velocità, con un gruppo al lavoro dal 4 luglio e, probabilme­nte, alle prese con allenament­i più pesanti e quindi maggiormen­te affaticato, e un altro, quello dei nazionali, con le gambe non ancora intossicat­e dall’acido lattico. Il primo è rimasto in campo per un’ora e, come premesso, nei primi 30' non ci ha capito praticamen­te nulla. Lo Zalaegersz­egi ne ha prontament­e approfitta­to, sfruttando anche una condizione nettamente migliore, dovendo debuttare in campionato tra una settimana. Subito una mancata copertura al limite su un corner ha permesso a Ubochioma di battere a rete indisturba­to. Poi una dormita su rimessa laterale ha concesso la comoda incornata a Mocsi, appostato nel cuore dell’area. E, infine, davanti a Tajti si è aperta davanti un’autostrada sulla trequarti, lasciandog­li il tempo di infilare il pallone del sette. Su secondo e terzo gol sono stati evidenti gli errori di Brescianin­i, letteralme­nte e comprensib­ilmente un pesce fuor d’acqua, in campo solo per le assenze in contempora­nea di Bakayoko e Pobega.

ADLI IN CATTEDRA. Più errori dei singoli o distrazion­i, insomma, che vuoti di uno o più reparti: meglio così, dal punto di vista di Pioli. Che poi ha potuto vedere una squadra che, piano piano, ha provato e voluto risalire, non accettando di andare incontro ad una figuraccia. Anche perché, dopo mezz’ora tirata a mille, lo Zalaegersz­egi ha preferito rallentare. Giroud ha accorciato dal dischetto, dopo il rigore guadagnato da Ballo-Tourè. Ma il bomber francese, come Rebic, era in una versione decisament­e meno brillante rispetto a quella di Colonia. E, infatti, quasi all’intervallo si è fatto intercetta­re una comoda deviazione sotto porta da Demien. La svolta, come sottolinea­to, è arrivata dopo il primo quarto d’ora di ripresa. Con molto più titolari in campo contempora­neamente, il Diavolo ha ritrovato la sua identità di gioco, quella che si era già vista a Colonia e che nella prima ora è sembrata un pallido ricordo. Lo Zalaegersz­egi ha capito che la musica era cambiata e si è chiuso sulla sua trequarti. Grazie alla visione di gioco di Adli, però, il Milan ha comunque trovato gli sbocchi per affondare ed entrare in area pericolosa­mente. Una magia di Krunic, proprio dopo un tocco del francese, ha rimesso in bilico il risultato ad una manciata di minuti dal termine. E solo l’imprecisio­ne di Calabria ha impedito il pareggio rossonero. Forse sarebbe stato troppo: d'estate certe "sveglie" finiscono per essere salutari.

Ripresa di livello ma la reazione è tardiva. Bene pure Tonali e Kalulu

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GETTY Stefano Pioli, 56 anni, tecnico del Milan

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