«NAPOLI MIO ECCO KIM LUCIO DIA L’OK A SIMEONE»
Il presidente in una lunga intervista ha affrontato tutti i temi caldi della sua attuale gestione, tra mercato, valutazioni di merito e futuro «Questa squadra resta un’idea meravigliosa No a mega-offerte: posso divertirmi ancora? Con Spalletti c’è un rapp
Kim sì: è atteso oggi a Roma. Simeone forse: dipende da Spalletti. Mertens no. «Arrivederci». Aurelio De Laurentiis spazza i dubbi e le incertezze che di una rivoluzione, di un rinnovamento, sono conseguenze inevitabili. E' finita un'epoca - quella di Insigne, Dries e Kalidou - ma un'altra comincia a prendere forma con le sembianze di giovani volti magari meno noti, ma forse più entusiasti. «Il Napoli è un'idea meravigliosa, non ha bisogno di essere sistemato. Non è successo nulla di grave in itinere: il Napoli è vivo, vegeto, fortissimo».
VIL MONETA. E allora, con ordine. Parla DeLa ai microfoni di Kiss Kiss Napoli: «Forse sono stato male interpretato: a un certo punto ho fatto una dichiarazione tra virgolette parlando della vil moneta. La maglia azzurra deve o dovrebbe essere considerata dal tifoso la propria pelle sulla quale basare la propria identità: e chi è più tifoso di un giocatore che viene a giocare nel Napoli? Il calciatore deve identificarsi con questa pelle e con questa maglia, ma poi all'improvviso vedi che scompaiono e che parlano solo di aumenti di stipendio, quando già sono dei privilegiati perché guadagnano tantissimo. Qualcuno va a finire addirittura in campionati misconosciuti solo per vil moneta e resti molto male: questo senso di appartenenza dov'è?».
GRAZIE, KALIDOU. L'eccezione resta Kalidou. «Ho lasciato andare Koulibaly perché mi ha detto: “Presidente, ho pochi anni davanti a me: mi faccia andare”. E io gli ho detto: “al Barcellona non puoi andare perché non ha i soldi per pagarti”. E' in dissesto. Lo sanno tutti. Poi s'è fatto avanti il Chelsea e non abbiamo potuto dire di no: se pure avessi insistito ancora, cosa che ho fatto per circa un mese e mezzo offrendogli 6 milioni netti per 5 stagioni, per un totale di una sessantina di milioni lordi, con un personaggio come Koulibaly non ci si può sempre trincerare dietro un: no. Se un calciatore che è stato con noi per anni vuole fare un'altra esperienza in un club di prestigio e in un campionato che forse è il massimo del mondo, allora bisogna essere riconoscenti».
TIFOSO E SOCIETA'. Poi, riflessioni: testa e cuore. «Il tifoso è tifoso, ma il De Laurentiis è società da un lato e dall'altro è tifoso. Io sento fortemente l'appartenenza ai colori del Napoli e alla maglia che considero come una mia pelle, ma quando devo ragionare come società non devo mai dimenticare che ormai il calcio è diventato anche un'industria, oltre che passione, e deve seguire le regole del mercato. Purtroppo a volte dobbiamo andare contro il desiderio del tifoso».
MERTENS. Uno su tutti: Dries. «Quando i tifosi mi dicono: ma perché non confermi Mertens? Mertens! Mertens a vita... Ma Mertens si è proposto per un'altra stagione perché sa di avere 35 anni e che prima o poi si deve ritirare. Se però anche lui ne fa una questione soltanto di vil denaro, allora devo dire no perché devo difendere le possibilità del Napoli nel rinnovarsi. Se dovessi pagare una cifra sproporzionata al signor Mertens mancherebbe nel bilancio previsionale del prossimo campionato quello che servirebbe per prendere giocatori più giovani. Quando gli ho fatto l'ultima offerta da 4,5 milioni lordi per la prossima stagione, offerta che lui ha rifiutato, gli ho detto: “a te, a tuo figlio Ciro e a tua moglie non posso che augurare il meglio. Ti ringrazio per questi anni che ci hai regalato con tutte le tue straordinarie dimostrazioni di agonismo, capacità, serietà e di serenità che ci hai trasferito con tutti i tuoi straordinari gol, però noi non possiamo andare contro la nostra possibilità e capacità”. Del resto devo comprare dei giocatori giovani che rappresentino il Napoli per i prossimi anni».
SOLITI SOSPETTI. Nonostante tutto, il presidente chiede fiducia ed entusiasmo: «Quando in passato abbiamo cambiato molti giocatori e tanti giovani sono arrivati, tra cui Mertens e Koulibaly, il tifoso era dubbioso. Storceva il naso anche all'arrivo di Cavani, forse. Non so. Poi però da noi, non si sa perché, c'è un terreno fertile e tutti diventano dei campioni straordinari: sarà l'aria di Napoli!». E ancora: «Veniamo fuori da un periodo unico e speriamo irripetibile che è quello del Covid: quando a un certo punto perdi più di 200 milioni, in un contesto di calcio italiano dove nell'ultimo biennio si perde un miliardo e ottocento milioni e dove sono già stati persi 5 miliardi, c'è l'incertezza e ti senti frustrato». A proposito: «A volte certe risposte vengono male interpretate: mi scuso profondamente di questo misunderstanding se qualcuno ha provato dolore quando ho parlato di vessati».
INIZIATIVE ABBONAMENTI.
Chiarissima è la campagna abbonamenti: comincerà domani. «Sì, con parecchie novità: abbiamo previsto tariffe scontate per la famiglia e per le donne. Sconto del 50 percento per i figli under 14, sconto del 30 percento per il secondo componente della coppia. Ovvero: il marito paga l'abbonamento per intero e la moglie il 70 percento. E i figli under 14 il 50. Poi, in generale, le donne avranno uno sconto del 10 percento». La carrellata dei prezzi è articolata: le
«KK mi ha chiesto la cessione. A lui ho dovuto dire sì con riconoscenza»
Curve inferiori a prezzo intero costeranno 195 euro, mentre le donne pagheranno 175 euro; la coppia 136,50 euro; e 97 euro i figli under 14. Le Curve superiori, invece: 305 euro (intero), 274,50 euro (donne), 213,50 euro (la coppia), 152,50 euro (under 14). I Distinti inferiori: 390 euro (intero); 351 euro (donna); 273 euro (la coppia); 195 euro (under 14). I Distinti superiori: 570 euro (intero); 513 euro (donna); 399 euro (coppia); 285 euro (under 14). Tribuna Nisida: 770 euro (intero); 693 euro (donna); 539 euro (coppia); 385 euro (under 14). Tribuna Posillipo: 1030 euro (intero); 927 euro (donna); 721 euro (coppia); 515 euro (under 14).
LO STADIO. Tante novità anche per lo stadio Maradona: «In Comune abbiamo parlato a lungo: vogliamo creare una pedonalizzazione corretta e coerente e dare anche la possibilità di parcheggiare. E' mia intenzione creare più ascensori e almeno quaranta salottini sulla parte alta di Posillipo e Distinti. E poi un valet parking e una faforse mosa tribuna dei 500 o magari anche 1000 che sarà dotata di un particolare servizio. I lavori allo stadio saranno continui: stiamo mettendo a posto il garage, la sala stampa e gli spogliatoi per gli ospiti. Altrimenti in Champions c'è da vergognarsi. Al Comune ho anche detto: trovate un terreno e io vi costruisco la pista d'atletica, così finalmente possiamo toglierla e avvicinare i tifosi ai propri beniamini. Questo nuovo sindaco (Manfredi, ndr), seppur juventino, non mi ha mai messo i bastoni tra le ruote. Abbiamo creato un tavolo dove tutti svolgono il proprio ruolo nel rispetto reciproco: questo stadio deve essere un asset del Napoli per i prossimi 99 anni. E il Napoli s'interesserà di smontare quella copertura orribile di Italia 90 e dunque di investire quei 70, 100, 150, 200 milioni che potrebbero servire per fare uno stadio modello».
MAGLIA AZZURRA. Altra novità in vista: «Presenteremo la maglia mercoledì, in occasione della partita con l'Adana. La maglia azzurra. La prima maglia. La vera maglia del Napoli. In totale ne produrremo dodici o tredici».
KIM E CHOLITO. Poi, raffica mercato. «Simeone a me piace molto. Bisogna vedere cosa ne pensa l'allenatore, perché è un bravissimo attaccante ma è meno complementare a Osimhen di Petagna. Sì: è molto simile a Osi come tipo e attitudine di gioco. Però mai dire mai, anche perché non dobbiamo giocare con il 4-4-2». Kim è atteso oggi a Roma per le visite: «Mi piace l'idea di avere un coreano. Un coreano sui generis: è oltre il metro e novanta. Mi intriga sposare la condizione coreana con quella napoletana, del Sud. Sono due mondi che in qualche modo possono compensarsi tra loro. Speravo di averlo subito a Castel di Sangro, ma quando negozi ci sono certi avvocati e certi procuratori che ti chiedono la luna. Dovrei pagargli le tasse anche in Corea?».
IO E SPALLETTI. L'arrivo di Kim farà felice il signor Luciano. «Il rapporto tra me e Spalletti è sincero. Ottimo. Ci diciamo le cose che pensiamo. Non ci appartiene la falsità. Siamo abbastanza veraci. E siamo entrambi in condizione di non mentire».
I PORTIERI. Chiara anche la posizione sui portieri: «I primi due portieri non possono essere di riserva e non esiste che uno possa risentirsi perché ne viene un altro bravo. Sarà importante il modo in cui l'allenatore saprà gestire la rosa. Tra Champions, Covid, infortuni e insidie varie servono due portieri: io ho un primo portiere bravo e un secondo considerato schiappa perché deve far piacere al primo? E' la più grossa, colossale stupidaggine. Non credo che uno come Meret possa pensare una cosa del genere: Se Meret s'infortuna e non glielo auguro, chi va in porta? Un portiere non può fare 52 partite, devono dividersi la torta».
«Sulla “vil moneta” forse sono stato male interpretato Io, tra tifo e club»
«Serve più fiducia verso certi arrivi Stadio e abbonati tante le novità»
LA FELICITA'. Messaggio finale: «To please the supporters. Far piacere ai tifosi e portarli a una meta che li renda tutti felici. Io li voglio vedere felici... Ma poi basta sentirmi dire: il romano. Io vengo da una famiglia irpina che si è stabilita a Torre Annunziata. Adoro tre città: Napoli, Londra e Los Angeles».
MI DIVERTO. E a Napoli vuole continuare. Il club non è in vendita: «Ho rifiutato un'offerta americana da 900 milioni di dollari nel 2017-2018 e da un anno e mezzo sto ricevendo tante di quelle offerte che rimando al mittente: tre per il Bari da tre fondi e due miliardi e mezzo di euro da un fondo orientale per il mio gruppo. Ma scusa: posso divertirmi ancora?».