Corriere dello Sport

Eclisse 4x100 Applausi solo alle donne

Senza Jacobs, affonda il quartetto azzurro Tortu: «Pensiamo agli Europei, ma l’eliminazio­ne fa molto male» Ragazze avanti col record: 42”71

- Di Franco Fava e Christian Marchetti ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Vincere è difficilis­simo. Ripetersi ancora di più. Non abbiamo fatto la gara che avremmo voluto e ne siamo delusi. Ma questa voglia di riscatto sarà il carburante per gli Europei di Monaco. Abbiamo il dovere di riprovare a sognare, anche se questa eliminazio­ne fa molto male» dice Filippo Tortu.

Un anno dopo, la magia di Tokyo è evaporata nel peggiore dei modi, senza nemmeno l’onore di potersi battere per una medaglia. La 4x100 maschile olimpica è sotto choc. La finale corsa stanotte ci ha visto assenti ingiustifi­cati. Perché la sola mancanza di Marcell Jacobs non giustifica la clamorosa eliminazio­ne. L’accesso alla finale era il minimo sindacale per un quartetto, sì rimaneggia­to nei titolari e nei ruoli, ma che comunque schierava i tre quarti della formazione olimpica: Lorenzo Patta, Filippo Tortu, Fausto Desalu e l’esordiente Chituru Ali in ultima frazione.

In batteria con Francia, Canada, Sudafrica, Giamaica, Brasile, Spagna e Danimarca per uno dei tre posti che garantivan­o l’accesso diretto, siamo finiti ultimi con i danesi, nemmeno giunti al traguardo. A bruciare è il tempo finale di 38”74, ampiamente insufficie­nte anche per il passaggio con i due tempi di ripescaggi­o (il pass andava a Giamaica e Brasile con 38”33 e 38”41). Nel riepilogo il nostro è stato solo il decimo tempo assoluto.

TEST. Un anno fa conquistam­mo l’oro a suon di record italiano con 37”50. Va da sé che aver corso un secondo e 24 centesimi più lento non è legato, almeno del tutto, al forfait di Jacobs. Al suo posto, in seconda frazione, è stato schierato Tortu a sua volta sostituito in ultima da Ali. Nella prima edizione dei Mondiali, 39 anni fa, il quartetto guidato da Menna finì alle spalle degli Usa di Carl Lewis col record italiano di 38”37. Da allora in oltre venti occasioni la 4x100 era stata più veloce rispetto al 38”74 di ieri.

«Era un quartetto nuovo e abbiamo provato poche volte» ha commentato Patta. «Ho sbagliato il cambio con Fausto» ha aggiunto Tortu. «Anche il passaggio di testimone con Ali non è stato dei migliori» specifica Desalu. Mentre Ali si è sentito nel tritacarne: «Non mi aspettavo

un esordio mondiale così».

I nostri chiamano in causa i cambi. Che non saranno stati perfetti, ma nemmeno scandalosi. La realtà è che, rispetto ai parziali di Tokyo, tutti hanno peggiorato e non di poco. A Eugene, Patta ha coperto la frazione con partenza dai blocchi in 10”67 (a Tokyo fece 10”56); Tortu in 9”26, rispetto a 8”84 quando fu schierato in ultima (in seconda c’era Jacobs che fu cronometra­to in 8”92); Desalu in 9”63 ma a Tokyo corse la curva in 9”17; mentre Ali ha chiuso in 9"18, oltre tre decimi più len

to di quanto non fece Tortu che ai Giochi rimontò sui britannici per l’oro. Anche ai prossimi Europei di Monaco, dove si attende il rientro di Jacobs, non sarà una passeggiat­a.

Invocato l’alibi dei cambi, ma rispetto all’Olimpiade sono peggiorati tutti

Subito fuori anche la Iapichino: due nulli e un 6,60 che non basta

DALLE RAGAZZE. A far festa è stato invece il quartetto femminile (Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni, Vittoria Fontana). A Tokyo restarono fuori dalla finale a otto nonostante il record italiano. Traguardo invece raggiunto a Eugene, sempre a suon di primato nazionale di 42"71. Con il settimo tempo tra le finaliste nella notte appena trascorsa hanno corso la finale iridata dopo i settimi posti conquistat­i a Tokyo 1991 e Doha 2019.

Tanta amarezza invece da un’altra ragazza, lei sulla pedana del lungo: Larissa Iapichino. Per la ventenne toscana due nulli, brividi, poi un 6.60 con 0,4 di vento contrario all’ultimo salto, che però non la promuove direttamen­te in finale e nemmeno tra le misure di ripescaggi­o: 14ª a 4 centimetri dall’ultima delle qualificat­e, la brasiliana Oro Melo. Larissa torna a casa.

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FIDAL/COLOMBO Le staffettis­te azzurre festeggian­o il record italiano

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