Corriere dello Sport

Infinita Bronzetti, il derby è suo

- Di Paolo Vannini PALERMO

La sua prima finale Wta, strappata coi denti, con dedica ai genitori e a nonno Italo («che ha 93 anni e non ci vede più, ma sarà orgoglioso di me») e il suo tennis forse monocorde ma incredibil­mente solido e tatticamen­te sempre inappuntab­ile. Nel quale non si cede di un millimetro, neppure se al primo set lo hai preso 6-0 o se la partita precedente l’hai finita alle 2.20 di mattina, come quella contro la Garcia. Lucia Bronzetti si giocherà oggi (ore 20 al Country Club) il titolo ai 33.simi Palermo Ladies Open, confermand­o il feeling con questo torneo che l’anno scorso l’aveva rivelata, lanciandol­a ai quarti di finale. Si è aggiudicat­a il derby azzurro in semifinale rimontando Jasmine Paolini, che forse ha pagato maggiormen­te la fatica da cui anche lei veniva, dopo le 3h10’ (con due match-point salvati) con la spagnola Parrizas Diaz. La Bronzetti sarà la prima italiana in finale in questo torneo nove anni dopo Roberta Vinci, che nel 2013 lo vinse battendo Sara Errani.

MAGADEIREC­UPERI. Derby inedito fra due ragazze dalle caratteris­tiche abbastanza speculari: combattent­i estreme, non troppo inclini a variazioni tattiche ma tostissime sul piano del palleggio e del ritmo. La Paolini è partita vincendo i primi due game in rimonta (da 0-40 e 0-30), appariva quasi liberata dalle ansie sofferte in precedenza (era arrivata a questo torneo con sei sconfitte di fila). Chiudeva il primo set con autorità ma con una come la Bronzetti... Fra toilet-break, medicazion­e a una coscia, consigli di Piccari dall’angolo, la riminese reagiva sfruttando al contempo un comprensib­ile calo della Paolini.

È nel terzo che la toscana ha sciupato la sua occasione: brekkata l’avversaria sul 2-1, non teneva il servizio e perdeva una nuova opportunit­à di scappare, facendosi rimontare da 0-40. Fra le due, era lei a stare peggio sulle gambe, mentre Lucia si esaltava nei suoi recuperi e portava sempre l’avversaria a fare un colpo in più. Nell’ottavo gioco Jasmine si consegnava con un doppio fallo e uno smash fallito e dopo 2h02’, Lucia poteva alzare le braccia.

«All’inizio facevo fatica a entrare nello scambio – le parole a fine match di Bronzetti - Sono stata ad aspettare un suo calo e poi brava a sfruttarlo. L’adrenalina non mi ha fatto sentire la stanchezza, mi sentivo abbastanza fresca e anche il dolore alla coscia non è così grave. Spero di recuperare al meglio per la finale, darò il massimo». Intanto arriverà al suo “best ranking”, entrando fra le Top 60.

Incassa uno 0-6 dalla Paolini, ma la ribalta: «Nonno sarà orgoglioso»

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Lucia Bronzetti, 23 anni

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