Corriere dello Sport

LA DOMENICA DEGLI ITALIANI Berrettini vince e prova a fare 13

Tre azzurri in campo in tre finali diverse nello stesso giorno: non era mai accaduto Travolto Thiem, 12° successo consecutiv­o. Ma oggi trova Ruud

- Di Ronald Giammò

Matteo Berrettini giocherà oggi a Gstaad la sua undicesima finale in carriera dopo aver battuto in due set Dominic Thiem al termine di un match mai stato in discussion­e. La vittoria contro l’austriaco è la dodicesima consecutiv­a colta dal n.15 del mondo in questa estate, da quando a Stoccarda rimise piede in campo dopo quasi tre mesi di stop e, a giudicare dall’autorevole­zza con cui è stata ottenuta, sembra essere il viatico migliore per andare all’assalto del suo terzo titolo in quaranta giorni.

Sul suo biglietto da visita Thiem si presentava come avversario capace di ben due finali sul rosso di Parigi (2018-2019), uno Slam (US Open 2020) e 17 titoli in carriera. Oggi di quel giocatore non sono rimasti che lampi, alle prese com’è con un recupero che lo ha visto rientrare in campo a marzo scorso dopo un’assenza di nove mesi per noie al polso.

Subito avanti 5-0, il primo set di Berrettini ha rasentato tali livelli di precisione da far sembrare scontati i punti ottenuti con la prima quasi quanto il sorgere del sole l’indomani. Nel secondo, raffreddat­e leggerment­e le percentual­i, si è avuto modo di apprezzare qualche scambio in più.

Parola di Berrettini: «Sono molto soddisfatt­o della mia performanc­e, credo sia stato il mio miglior match della settimana. E’ tutto il mio gioco ad aver funzionato molto bene: servizio, risposta, l’atteggiame­nto aggressivo in campo. Penso di non avergli dato modo di impostare la sua tattica e questa è stata la chiave».

CAMALEONTE. Più che una chiave, il tennis giocato dall’italiano in queste ultime settimane è sembrato un passeparto­ut universale, capace di adattarsi a qualsiasi contesto, avver

sario o condizione. Grimaldell­o vigile in avvio e poi via via sempre più martello per vocazione, Berrettini ha saputo reagire con orgoglio anche ai rari momenti in cui gli è toccato di far da incudine al gioco altrui (Pedro Martinez ai quarti lo portò a due punti dalla sconfitta). Ha conosciuto l’incertezza e la rimonta,

è sopravviss­uto a tie-break serrati come duelli, ha sconfitto specialist­i e astri in ascesa.

E oggi ad attenderlo ci sarà il n.4 del mondo, Casper Ruud, campione in carica di Gstaad, miglior classifica­to tra gli avversari da lui affrontati sin qui. «Sarà dura, ci stavo proprio pensando ieri - ha riflettuto Berrettini a fine match - Tutti i semifinali­sti di questa edizione hanno vinto il titolo qui a Gstaad, evidenteme­nte ci piace giocare qui». In caso di vittoria Berrettini salirebbe al n.11 della Race per le Atp Finals di Torino. La rincorsa è appena iniziata.

«Servizio, risposta atteggiame­nto: sta funzionand­o tutto molto bene»

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ANSA Matteo Berrettini, 26 anni, è alla terza finale consecutiv­a

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