Musetti, prima volta da paura
È Alcaraz a tenere a battesimo il toscano in una finale Atp
A20 anni e 4 mesi d’età, oggi Lorenzo Musetti giocherà ad Amburgo la sua prima finale sul circuito Atp contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. Anche il tennis ha i suoi riti di passaggio, e dopo aver varcato la sua linea d’ombra a inizio del marzo scorso, quando, chiamato all’ultimo momento da capitan Volandri per giocarsi il tutto per tutto nella trasferta di Davis di Bratislava contro Gombos, seppe cogliere una vittoria in rimonta cui non credeva quasi più nessuno, in Germania il toscano farà esperienza della sua prima partita con un titolo in palio.
Che il primo dei match-point a disposizione contro l’argentino Francisco Cerundolo Musetti l’abbia giocato affidandosi all’effetto sorpresa del servizio dal basso, è dettaglio che non guasta il panorama della sua stagione. Anzi. Eventi come quello di ieri - inattesi, estemporanei, rischiosi - non sono mancati nel suo 2022. «Non so perché l’ho fatto, ma non ha funzionato ha spiegato Musetti a fine partita - Alla fine ho deciso di puntare sul “serve & volley” e le cose sono andate meglio».
Guai a togliere ai vent’anni la spericolatezza che li contraddistingue. Con metà stagione ormai alle spalle, si può però affermare che questa prima finale cui va ad aggiungersi il suo miglior ranking (virtuale n.40 Atp), altro non sono che le conseguenze di un percorso di crescita che ha visto nella tenuta mentale il suo risultato più importante. I due match giocati contro Auger-Aliassime (e la prima vittoria contro un Top 10), la maratona francese con Tsitsipas, le sconfitte di misura contro avversari dal ranking superiore. E l’umiltà, anche, di saper ripartire dai Challenger quando infortuni e condizione ne pregiudicavano il rendimento sul circuito maggiore.
SORPRESA. La finale contro Alcaraz (contro cui ha giocato e
perso in una sola occasione, nel Chllenger di Trieste del 2020) «significa davvero molto per me, ma è anche una sorpresa. La settimana scorsa a Bastad non avevo giocato bene e non mi aspettavo di ritrovarmi in finale qui». Segno che la semina era stata buona e il raccolto era solo questione di tempo.
Anche ieri, dopo essere andato subito in vantaggio 5-0 contro Cerundolo, reduce da 8 vittorie consecutive, Musetti ha saputo resistere ai tentativi di rimonta dell’argentino nonostante qualche passaggio a vuoto e, soprattutto, un tie-break del secondo set che lo vedeva rincorrere dal 1-3. Quella di oggi per l’italiano sarà comunque una partita indimenticabile e che, come tutte le prime volte, solo in parte contribuirà alla sua definizione. Motivo in più per giocarla e viverla con slancio e senza remore, come si conviene alle grandi occasioni.
Cresce soprattutto la tenuta mentale «Non mi aspettavo di arrivare sin qui »