Milenkovic e Fiorentina sono prove di futuro
I tifosi lo coccolano e lui ha già indossato la fascia Ora non ci sono offerte concrete Il tecnico pretende che rimanga E si torna a ragionare sul rinnovo
Non c’è più soltanto lo scorrere del tempo a fare da alleato per la Fiorentina nella corsa a trattenere Nikola Milenkovic. Da qualche giorno infatti qualcosa ha iniziato a cambiare anche nella mente del giocatore stesso, sempre più al centro del progetto tecnico varato da Italiano e coccolato senza sosta dai tifosi nel corso di tutto il ritiro a Moena: zero pressioni o chiari messaggi per invitarlo a restare ma solo tanto amore per quello che, a un anno di distanza dall’affaire Vlahovic, rischia comunque di trasformarsi nel nuovo caso dell’estate viola. La sensazione infatti, dopo una serie di tira e molla iniziati già alla fine dello scorso campionato, è che il difensore si sia reso conto di essere sempre stato la miglior seconda scelta possibile per tutte le squadre che avevano preso informazioni sul suo conto. Che si trattasse di Juventus o Inter, il serbo non è mai stato in cima alla lista dei desideri di alcuna big ma ha rappresentato solo una valida alternativa. Che però, nonostante il contratto in scadenza nel 2023 e una valutazione sul mercato tra i 15 e i 20 milioni, non è mai stata presa in seria considerazione.
PATTI CHIARI. Una posizione che, a lungo andare, sta iniziando a irritare proprio Milenkovic il quale tuttavia - proprio perché legato a Firenze e riconoscente a Rocco Commisso - né un anno fa né tantomeno adesso ha mai puntato i piedi per andarsene. I patti stipulati un anno fa parlavano chiaro: se questa estate fosse arrivata un’offerta da parte di una grande squadra, Milenkovic sarebbe stato libero di andare via. Un gentlemen’s agreement (portato avanti grazie ai buoni uffici tra la Fiorentina e l’agente del giocatore, Ramadani) a cui però non c’è stato alcun seguito concreto, come confermato di recente dal dg viola Barone: «Su Nikola più i giorni passano e meglio è: vedremo se qualcuno verrà a bussarci, dicendo di essere interessato a lui». Nel frattempo il telefono non ha squillato, il serbo è andato in campo con la fascia di capitano al braccio nell’amichevole contro il Trento e la Fiorentina stessa ha iniziato a valutare l’opzione che il centrale possa davvero restare a Firenze. Ma come?
IDEA RINNOVO. Con il contratto in scadenza tra undici mesi è logico che i viola abbiano interesse a prolungare l’accordo in essere ma stavolta, a differenza della soluzione scelta un anno fa (rinnovo di un anno), si tratterebbe di siglare un accodo della durata di almeno altre tre stagioni, con un ingaggio che arriverebbe a toccare quota 3 milioni. Su questo aspetto sta insistendo - e non poco - anche Vincenzo Italiano, che sul tema Milenkovic ha preso in almeno due circostanze posizione (anche più della sua stessa società) ribadendo l’importanza che il classe ’97 riveste nell’economia di tutta la squadra. E questo sia sotto l’aspetto tecnico che quello emotivo. Una dead-line sulla possibile cessione del giocatore è stata già stimata e non andrà oltre il 6 agosto, giorno in cui la Fiorentina concluderà la tournée tra Austria e Spagna.
LE ALTERNATIVE. Nel caso in cui invece le strade dei viola e di Milenkovic dovessero alla fine dividersi, il club avrebbe già pronte due alternative, sondate con molto interesse nel corso delle ultime settimane: la prima pista è quella che porta a Perr Schuurs dell’Ajax (seguito con forza anche dal Bologna e sul quale si sono inseriti di recente anche Torino e Club Brugge) mentre la seconda è quella relativa a Wout Faes del Reims, più vecchio di un anno (il primo è un ’99, il secondo un ’98) che tuttavia ha una valutazione sul mercato di almeno 15 milioni.
Per la cessione non si andrà oltre il 6 agosto. Schuurs e Faes le alternative